
FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA…
A cura di MINIMO RISERBO e FALBALA'
1 - SOLO IL PETROLIO RENDE LIBERI...
"Mazzette ai politici stranieri', sotto inchiesta i big del petrolio. Appalti in Iraq e Kazakistan, bufera su 7 società italiane" (Repubblica, p. 19). Con l'aiuto di un ex manager pentito, con in mano rogatorie arrivate da Svizzera, Gran Bretagna e Israele, e con un bel mazzetto di intercettazioni telefoniche, la procura di Milano contesta la corruzione internazionale a Saipem, Tecnimont, Ansaldo Energia, Elettra Progetti, Siirtec, Renco e Prysmian.
Secondo il pm Fabio De Pasquale, le società , per garantirsi gli appalti dell'Eni, avrebbero accettato di aiutare il gruppo guidato da Paoletto Scaroni a creare le provviste in nero per la corruzione di pubblici ufficiali esteri, con il metodo delle sovrafatturazioni.
In Iraq, insomma, più che la democrazia avremmo esportato anche il famoso "Sistema Italia". Adesso, date tempo agli opinionisti a contratto per organizzarsi e vedrete che presto leggerete sui nostri giornali la seguente banalità : "Embé? Ma per vincere gli appalti esteri con i dittatori fanno tutti così, a cominciare da inglesi e americani. Che facciamo, le verginelle?". Dopo di che, tutti giù a trafficare con prescrizioni e improbabili "segreti di Stato".
2 - SERVIZIETTI SEGRETI...
Tra il protagonismo del Mago Dalemix, che almeno di qualcosa è rimasto "presidente", e l'attivismo sottotraccia di chi vuol salire di livello, prosegue la tragica farsa di potere giocata sul cadavere del povero Lamolinara. "D'Alema: irragionevole il blitz inglese e Monti tiene per sé la delega ai Servizi", ci relaziona Repubblica (p.16), che non ci fa mancare brandelli di veline come questo: "Né, osservano ambienti dell'intelligence, la nostra diplomazia s'è mai fatta vedere da quelle parti: gli unici rapporti coi nigeriani sono quelli dell'Eni". Ecco, sempre colpa dell'Eni, che come abbiamo visto sopra ha già i suoi problemi.
Vittimismo e cauto ottimismo sul Corriere della Sera: "Pregiudizi e poche notizie. I servizi segreti italiani tenuti all'oscuro dall'inizio. Si allontana l'ipotesi di un sottosegretario ad hoc: in vista più poteri per De Gennaro" (p. 15). Toni drammatici sulla Stampa degenarrizzata: "Processo al Copasir. I nostri 007 incapaci di avere informazioni. Gli italiani non sono mai riusciti ad avere un contatto diretto con i sequestratori islamici" (p. 11).
Per capire la posta in gioco, pezzo liscio e preciso sul Sole 24 Ore: "Monti non cede la delega sui servizi segreti. A Maggio scadono De Gennaro (Dis), Piccirillo (Aisi), poco dopo anche il comandante della Guardia di Finanza di Paolo" (p. 22). Mentre "la suggestione del servizio unico per ora resta tale", scrive Marco Ludovico, che però svela anche particolari al limite del ridicolo e pone degli interrogativi in un altro pezzo ("Il Copasir: blitz irragionevole", p. 22).
In particolare, leggiamo: "Non è emerso al Copasir, ma si può affermare che in zona l'Aise conta su quattro uomini. Qual è stato il loro ruolo in questi mesi? Senza dimenticare che per le sedi particolarmente disagiate come quella africana le indennità ammontano a circa 10-12 mila euro in più al mese, oltre la busta paga. E va aggiunto che Aise ha anche un centro a Londra con due agenti che hanno il compito di curare in sede i rapporti con gli inglesi".
3 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
Il Sole 24 Ore (p. 11) ci tiene aggiornati sulle vere emergenze del Governo dei Sapientoni, dopo l'increscioso incidente del taglio delle commissioni allo sportello per Lorsignori: "Doppia via sul salva-banche: nuovo Dl o emendamento. Domani la riunione dell'Abi, giovedì Monti in commissione". Con i desiderata dell'Abi. Le banche del resto non si fanno la minima concorrenza e il povero Monti, che di concorrenza se n'intende, può mica pensare a tutto lui. Infatti "liberalizza" dove può. E dove non può? O fa finta di niente o fa marcia indietro.
Comunque dopo le banche, finalmente anche le assicurazioni avranno il loro dal Governo dei Sapientoni: "Polizza assicurativa per l'impiego. Nuovo lavoro in quattro riforme. Indennità di disoccupazione di 1.119 euro fino a 18 mesi. Che cosa cambia con la proposta del governo sul tavolo delle parti sociali" (Corriere delle banche, p. 3). Sarà meraviglioso sapere che, quando perdi il lavoro, l'assicurazione pagherà non solo la rata del tuo mutuo, ma anche gli alimenti all'ex coniuge e un pezzo dell'affitto (perché con questi stipendi e questo mercato immobiliare la casa o la erediti o te la sogni).
Ma la gente non deve capirci mai un cazzo, sui giornali, e allora ammirate la profonda insensatezza semantica di questo titolone a pagina 2 del Corriere: "Ammortizzatori, lo scoglio della mobilità ". Ma che vuol dire? Mancano i cuscinetti a sfere? Ci sono ostacoli sulla carreggiata? Abbiamo dimenticato il lubrificante? In compenso sono chiari gli ultimatum e i ricatti: "Lavoro, si chiude in 10 giorni" è il titolo che campeggia in prima pagina sul Corriere, su Repubblica sulla Stampa.
Ma la scadenza chi ce l'ha imposta? Il Gesù bambino dei famosi "Mercati" o la sedicente "Unione Europea"? Più chiara, invece, la titolazione del Messaggero: "Lavoro, stop dei sindacati" (p.1). Non avendo particolari interessi da difendere nella partita, il quotidiano diretto da Mario Orfeo va al sodo e, tra i giornaloni, è quello che imbonisce di meno i suoi lettori con paginate sulla bellezza e la convenienza delle riforme che verranno.
Su Repubblica, leggiamo: "Mille euro al mese per un anno a chi ha perso il posto ma Cgil dice no: passo indietro. Fornero: nuovi ammortizzatori già nel 2015". Ma nel 2015 lei non ci sarà più e quindi, quando non si troveranno i soldi, avrà il telefonino staccato. Intanto, come insegnano i manuali di riformismo, le grandi riforme socio-economiche si accompagnano alla ripresa e a cicli espansivi:
"Consumi, tavola più povera, si torna a 30 anni fa. Ecco la spesa familiare in tempo di crisi. Meno carne, frutta e latte. Sei italiani risparmiano sugli acquisti". Del resto nel 1990, quando l'Italia era ancora una repubblica sovietica governata dalla Dc e dal Pci, "i servizi necessari come gas, acqua, luce, carburanti, mutui e affitti pesavano sul bilancio familiare per il 24,7% del totale, mentre nel triennio 2007-2009 si è arrivati a quota 40" (Repubblica, p. 4) Perché da noi il famoso mercato ti dà una mano. E con l'altra ti sfila il portafogli.
Illuminante e coraggiosa, infine, questa paginata della Stampa di Marpionne: "Usa, boom di occupati fra gli over 55. Gli economisti: "Sono più determinati e qualificati dei ragazzi, e poi accettano compromessi" (p. 6): In effetti, anche solo pensando a Lapone e Yacht Elkann....
4 - I CAZZETTI DEL CAINANO, PRIMA DI TUTTO...
"Monti vedrà i tre leader su lavoro, giustizia e Rai. Alfano: ci sarò ma a noi interessa solo il primo tema"."Viale Mazzini, il Pdl sfida il Pd sul nuovo cda. Gasparri: avanti anche da soli. La replica: prima la governance. E il giudice rigetta il ricorso di Minzolini" (Corriere, pp. 10-11). "Monti: Rai e giustizia, vertice giovedì. Nuovo scontro tra Bersani e Alfano. Leader riconvocati dopo lo strappo di mercoledì". E Casini, che un destino cinico e baro ha messo alla guida di un partito con il record di inquisiti, garantisce per tutti: "Presto un ddl anti-corruzione" (Repubblica, p. 6).
Divertente anche il titolo neofuturista: "Severino: Avanti sulla corruzione" (Repubblica, p. 9). Pare che la ministra-avvocata si sia fatta fare un briefing dai suoi ricchi clienti, che le hanno svelato come e dove colpire. Bene, avanti così!
Il Cetriolo Quotidiano punta secco l'Airone di Como: "Passera svela il trucco: âNon tocchiamo la Rai'. Anche con i tecnici vince il Pdl" (p.1). Sai che sorpresa! Trovare un "tecnico", specie se "banchiere" che vada contro gli interessi del cavalier Bananoni non è mica facile. Giusto se ce lo mandano dall'Europa, tra una ricetta e l'altra. Il Messaggero invece registra con la massima innocenza l'attivismo di Re Giorgio Banalitano: "Il premier: non accetto veti. Si parlerà di Rai e giustizia. Pressing del Quirinale perché entro la legislatura si riscrivano le regole" (p. 5).
6 - NELLE MANI GIUSTE...
"I giudici di Firenze: âTrattativa con i boss avviata dallo Stato'. La motivazione della sentenza su via dei Gergofili. E su Forza Italia: Non ispirò le stragi. "L'uccisione di Borsellino resta una variante anomala. La scelta di Graviano di non rispondere forse un segnale all'esterno" (Corriere, p. 23). Ancora non si capisce, a distanza di anni, chi vestiva la maglietta dello Stato e chi quella di Cosa Nostra. La partita infatti fu sospesa per nebbia.
7 - MA FACCE RIDE!...
"Tessera del tifoso addio. Diventa "fidelity card". Maroni: vincono i violenti" (Corriere, p. 24). Ciao ciao Bobo, mitico ministro di polizia. Ci manchi tanto, con le tue belle pensate. Fanno a pezzi le tue leggi e ti tocca pure sopportare l'affronto di magistrati e poliziotti che continuano imperterriti ad arrestare boss mafiosi anche se tu, al ministero, non ci sei più.
8 - QUELLI CHE CE LA FANNO ANCHE SENZA MARPIONNE...
"Volkswagen, utile record di 15 miliardi. Ricavi +25%, agli operai bonus di 7500 euro. Audi tratta Ducati. Winterkorn: "Il nostro segreto è tanta qualità e dialogo continuo con il sindacato" (Repubblica, pp. 22-23). Ah, però.
9 - E QUELLI CHE CE LA FANNO E SI PREMIANO PROFUMATAMENTE...
"Pirelli alza gli obiettivi 2012 e vola in Borsa. Centrati i target del piano triennale, 77 milioni ai manager. Tronchetti ne incassa 14" (Repubblica, p. 24). Buone notizie anche per l'Inter?
10 - LA LOTTA (CREATIVA) PAGA...
"Omsa, in 120 passano a Poltrone & Sofà . Verso una soluzione per la vertenza dell'azienda di calze" (Stampa, p. 31). Andare in tv, denunciare le alchimie contabili e le fughe dei padroncini all'estero e organizzare il boicottaggio delle donne al momento di scegliere un prodotto ha funzionato. Perché alla fine solo lo sputtanamento globale, che inficia i budget pubblicitari, fa veramente paura alla pirateria globale.
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