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LA CANNES DEI GIUSTI - DELUDENTE E SEMPRE UGUALE A SE STESSO L'ULTIMO WOODY ALLEN, MEGLIO "THE LOBSTER" DEL GRECO LANTHIMOS - CECCHERINI SUL TAPPETO ROSSO CON LO SMOKING DI CARLO MONNI - UN ANNO ABBIAMO IL NUOVO FELLINI, QUEST'ANNO È IL "NUOVO PASOLINI" (GARRONE). PARAGONI CHE NON FANNO BENE A NESSUNO

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Marco Giusti per Dagospia

 

alba rohrwacher massimo ceccherini a cannesalba rohrwacher massimo ceccherini a cannes

La notizia buona e' che Ceccherini ha fatto il tappeto rosso vestito con il vecchio smoking di Carlo Monni con allegria, ha festeggiato con Matteo Garrone e tutto il cast di "Il racconto dei racconti" senza esagerare, anche se poi la camicia si e' allentata parecchio alla festa che seguiva la proiezione ufficiale del film. Accolta si' da sette minuti di applausi, ma anche da un bel po' di critiche negative dei critici francesi, mitigate solo dall'esaltazione un po' eccessiva di Fulvia Caprara su "La Stampa" che sbandiera che abbiamo trovato il nuovo Pasolini.

massimo ceccherini cannesmassimo ceccherini cannes

 

Un anno abbiamo il nuovo Fellini, ora il nuovo Pasolini. Questi paragoni non fanno bene a nessuno, soprattutto agli interessati. Ne parleremo ancora parecchio.

 

Stamane si e' visto un film molto atteso, la favola fantascientifica "The Lobster" del greco Yorgos Lanthimos, regista di "Dogtooth" e di Alps, che divise parecchio il pubblico al Festival di Venezia. Anche questo film, scritto assieme a Efthimis Filippou e coprodotto da mezzo mondo, ha lasciato un po' interdetto il pubblico dei critici, perche' non e' ne' facile ne' gradevole, ma volutamente oscuro e sgradevole, pieno di humour tra Azcona e Ferreri, ma senza la loro leggerezza.

the lobster  the lobster

 

Ma lascia comunque il segno e il regista non perde la sua integrita' in questa operazione internazionale girata in inglese. In un mondo che potrebbe essere il nostro, gli uomini sono obbligati a vivere in coppia. Chi rimane single e' rinchiuso in un hotel-lager, dominata da una padrona, dove ha 44 giorni per trovare la sua compagna ideale. Se non la trova, verra' trasformato in un animale. A sua scelta. Il nostro protagonista, Colin Farrel, che arriva li' con il fratello Bob diventato un cane, sceglie di diventare un'aragosta, perche' vivono cento anni e possono procreare sempre. I giorni possono allungarsi se si colpiscono "i solitari", ribelli che vivono nel bosco.

the lobsterthe lobster

 

Un ribelle colpito, un giorno. Una donna senza cuore ne colpito piu' di cento. Arrivato alla fine dei 44 giorni, Colin Farrell, dopo un tentativo di coppia poco riuscito proprio con la donna senza cuore, Angeliki Papoulia, che gli uccide il fratello, scappa e va a vivere con una banda di ribelli nella foresta guidato da una rivoluzionaria, Lea Seydoux, che impone a tutti la condizione di solitario. Niente sesso, insomma, niente relazioni, chi trasgredisce verra' duramente punito. In pratica e' l'altra versione, ma sempre al femminile, della normalizzazione di coppia dell'hotel-lager.

john c reilly in the lobsterjohn c reilly in the lobster

 

Colin Farrel, che si innamorera' presto della bella Rachel Weisz, dovra' anche in questo caso fingere di non avere i sentimenti che ha. Ovviamente la scoperta dell'amore fra i due muovera' la situazione a limiti estremi. Film interamente costruito sulla repressione dei sentimenti e sulla mancanza di uscite della societa' attuale, e' una sorta di tragica parabola molto ben costruita nella prima parte, che punta su una sorta di delirio alla "The Most Dangerous Game", mentre non riesce a cucire perfettamente il filo del racconto nella seconda parte, quella che vede i solitari liberi, ma ugualmente repressi nella loro fittizia liberta'.

 

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In questa parabola sulla repressione dei sentimenti, forse metafora dell'Europa attuale, Lanthimos si mostra comunque regista di punta di questo festival e, certo, il suo e' un film che non lascia indifferenti, anche perche' e' totalmente originale e sorretto da una rigorosa messa in scena che ci riporta solo in parte alla cupezza di "Alps". Grande il cast, da Colin Farrel a Rachel Weisz a John C.Reilly in un ruolo minore.

 

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Piuttosto deludente, ferocemente sempre uguale a se stesso l'ultimo Woody Allen, "The Irrational Man", presentato fuori concorso, e ancora costruito sui motivi del caso e del libero arbitrio come "Match Point", anche se qui il modello e' piu' leggero. Abe Lucas, fascinoso professore di filosofia con una bella dipendenza dal doppio malto e poca voglia di vivere, si ritrova a insegnare in una piccola universita' a 45 minuti da Providence. Li' diventa subito oggetto di desiderio di una bella professoressa sposata, Rita, Parker Posey, e di una giovane studentessa fidanzata, Jill, Emma Stone.

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Ma non si riprendera' grazie a loro, ma al progetto, che portera' a termine, di un delitto perfetto. Uccidere un pessimo giudice locale. Il delitto cambiera' ovviamente i rapporti tra il professore e le sue donne, innamorate entrambe di lui. Malgrado si ravvivi un po' nell'ultima parte, il problema del film, oltre allo spreco di Joaquin Phoenix, e' che non ti importa mai davvero nulla se si mettera' con l'una o l'altra donna o che venga o no scoperto.

 

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Sappiamo alla perfezione ogni battuta su Kant, su Heidegger, su Hanna Harendt che scomodano Allen e il suo professore di filosofia. Certo Kant quest'anno va moltissimo. I piu' smaliziati noteranno nel finale il furto di una grandissima gag inventata da Dino Risi e Rodolfo Sonego per "Il vedovo". Davvero niente de che. Mentre il film di Lanthinos ci sembra, malgrado qualche lungaggine, davvero una bella sorpresa.

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