DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Marco Giusti per Dagospia
Almeno Fedez ha ravvivato il 1° Maggio, su. Speravamo tanto in Lillo nella sua nuova veste “So’ Lillo”, invece è stato Fedez con il suo scontro, giusto ma un po’ facile, coi leghisti e con la solita Rai contraddittoria, a portare il giusto pepe con tanto di video-rivelazione e di discorso emozionato sul palco dedicati soprattutto al DDL Zan sull’omofobia. Mentre Pio e Amedeo si comportavano alla Barbareschi concionando sul politicamente corretto (ma come si fa?) e rovinando così il loro giusto successo.
Al punto che non ci si può non trovare pro Fedez, che ho trovato inutile in “Lol”, e ahimè contro Pio e Amedeo, che ho semi-scoperto su Rai Due ai tempi di “Base Luna” (c’era anche Lillo, ovviamente), programmino di Rai Due dove vennero a due lire e che difesi contro tutti i critici presentando il loro primo e unico film che io e Checco Zalone volevamo intitolare “Due foggiani in Italia”.
Un grande titolo. Il film era un mezzo disastro che in parte rigirò Fausto Brizzi. Meglio Fedez di Pio e Amedeo, insomma? Dirlo è davvero una cosa contro natura per me. E la Rai ieri ha fatto la solita figura di merda. Da che parte sta? Da nessuna e da tutte. Come sempre. Una rete che mette prima Report e poi Barbareschi o che alterna Lundini a Pino Insegno è ovviamente un casino e un groviglio di contraddizioni.
Un amico regista intanto mi stronca “Nomadland” (“film tardo capitalista chic sulla povertà”) e magari ha un po’ di ragione. “Senza tetto né legge” di Agnes Varda era un’altra cosa. Ma se vinci l’Oscar hai comunque vinto. E Fedez ha vinto, al punto che Salvini gli chiede di prendersi un caffè e di parlare di diritti (con Salvini?). Tranquilli che è tutto come prima, stasera ritornano “I pompieri” e “Le nuove comiche” su Cine 34. E Rai Storia alle 21, 10 ripresenta Bruno Ganz come Hitler dentro al bunker (“nein nein nein”) ne “La caduta”, film anche un po’ ridicolo di Oliver Hirschbiegel. Mi raccontò Franco Franchi che sua madre si sentì male vedendo in tv parlare il vero Hitler in un filmato di repertorio. ”Ma questo non lo possono cacciare dalla Rai?” gli chiese.
“Mamma, ma questo è Hitler”, rispose Franco. Rai Movie alle 21, 10 presenta il commovente ritratto di Georges Mélies nel ricchissimo “Hugo Cabret”, sofisticato giocattolone in 3D sulle origini del cinema. I produttori americani pensavano qualche anno fa che col 3D il cinema avrebbe vinto sulla tv e sullo streaming. Non è andata così. E Mélies può seguitare a vendere giocattoli ai bambini, mentre Nanni Moretti si riappropria del Nuovo Sacher mostrandoci “Minari” e io riscopro su Mubi “Femmini folli” di Erich con Stroheim, capolavoro del muto che fa impallidire tutto quello che ho visto o rivisto in questi mesi. Lui sì che venne censurato davvero.
Credo che non sia male il revenge thriller “Dark Places – Nei luoghi oscuri” di Gilles Paquet Brenner con Charlize Theron alla ricerca della verità sulla morte dei suoi genitori. Italia 1 presenta invece la prima parte di “It” di Andres Muschietti. Non era affatto male. E Rete 4 ripropone il bellissimo “Le ali della libertà” di Frank Darabont con Tim Robbins e Morgan Freeman. Non ci sono grandi film né cose proprio originali in seconda serata.
Le cose migliorano col bellissimo “Volver” di Pedro Almodovar con Penelope Cruz su Rete 4 alle 00, 20. E trovo tra i migliori film di Giuseppe Tornatore “La migliore offerta” con Geoffrey Rush in stato di grazia, un Donald Sutherlan fuori posto e una Sylvia Hoeks un po’ inconsistente per essere il cuore della storia. Solo nel cinema bis puoi vedere Carletto Delle Piane che fa il professore italiano nell’Iowa si innamora riamato di Brooke Shields, “Un amore americano” di Piero Schivazappa, Cine 34 alle 00, 45. Le cose migliorano davvero nella notte, fuori da ogni discorso di Fedez e di Pio e Amedeo.
La stravaganza mai vista davvero “Mano di velluto” di tal Ettore Fecchi con Paolo Ferrari ladro internazionale alla Diabolik, ma ci sono anche la bellissima Dominique Boschero, Wilfrid BRambell, Toni Ucci e Francesco Mulé, Cine 34 alle 2, 35. Ma c’è anche il delizioso “Grandi manovre” di René Clair con Gerard Philippe, Michéle Morgan, Jean Desailly e Brigitte Bardot, visto solo in tv un secolo fa. Per non parlare di “La garçonniere” di Giuseppe De Santis, rarità assoluta, Rete 4 alle 3, con Raf Vallone, Eleonora Rossi Drago, Gordana Miletic, Nino Castelnuovo e Franca Marzi, che al tempo era sposata con un celebre pugile italiano che, quando andava giù a tappeto, si sentiva dire un clamoroso “Franca… m’arzi!?”.
christian de sica, ricky tognazzi e moana pozzi in i pompieri
Ci sono anche due film di Luigi Comencini, su Rai 3 alle 3, 25 il bianco e nero “La ragazza di Bube” con Claudia Cardinale come contadina toscana, George Chakiris passato da “West Side Story” a partigiano killer di fascista a guerra finita. Sceneggiatura di Suso Cecchi D’Amico e Raffaele La Capria dal libro omonimo di Carlo Cassola. Fotografia, udite udite, di Gianni Di Venanzo, musica di Carlo Rustichelli. E su Cine 34 alle 4, 25 il più raro e più originale “Senza sapere nulla di lei”, giallo ambientato tra Livorno e Milano con una Paola Pitagora sempre nuda femme fatale che fa girar la testa all’assicuratore ispettore Philippe Leroy, molto poco adatto al ruolo. Fotografia di Pasqualino De Santis e musica di Ennio Morricone.
renato pozzetto paolo villaggio. le nuove comiche
Ma che cine avevamo in quegli anni? E Paola Pitagora, allora, piaceva a tutti, anche se questo film lo vedemmo e lo amammo davvero in pochi. Tutto si chiude con un horror anni’80 di Claudio Lattanzi, “Killing Birds”, Italia 1 alle 4, 25 con Lara Wendel e Robert Vaughn, e il davvero lontano ma pregevole “Il letto”, Rete 4 alle 4, 50, film a episodi firmati da Henri Decoin, Jean Delannoy, Gianni Franciolini, Ralph Habib e interpretati da Vittorio de Sica, Jeanne Moreau, Richard Todd, Martine Carol, Dawn Addams, Bernard Blier. Uffa.
i pompieri 3i pompieri 2renato pozzetto paolo villaggio. le nuove comiche i pompierii pompieri 1
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