AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO…
Il divano dei giusti 14 aprile
Marco Giusti per Dagospia
Non è una gran serata. E le cose più interessante arrivano davvero a tarda ora. Penso a “La battaglia dei giganti”, diretto da Ken Annakin con megacast, da Henry Fonda a Charles Bronson, da Robert Shaw a Telly Savalas, girato in Spagna in 70 mm, pieno di inesattezze storiche ma grande film della nostra gioventù, che passa su Iris massacrato di pubblicità alle 3, 15, e che ebbe l’anteprima a Los Angeles il 16 dicembre del 1965 proprio nel celebre Cinerama Dome Theatre che sta chiudendo in questi giorni con grande dispiacere di tutto il mondo dei cinefili, a cominciare da Tarantino.
belinda lee messalina, venere imperatrice 2
Penso anche a “Messalina, venere imperatrice” di Vittorio Cottafavi con la bellissima e scandalosa e sfortunata Belinda Lee, Rete 4 alle 3, 50, e pensare che un tempo Belinda Lee era il massimo dei desideri maschili a Via Veneto. Invitata sul set, la prima Messalina del muto, l’attrice Rina De Liguoro, disse perfida: “Belinda Lee non è assolutamente in grado di interpretare il ruolo di Messalina. E’ un’attrice bella e brava, ma non è il tipo adatto.
Il personaggio può essere rifatto vivere solo da un’attrice italiana, anzi latina. Stavolta non dovrei invecchiarmi artificialmente, riprodurrei alla perfezione le caratteristiche del personaggio che Belinda Lee non ha. Purtroppo ora il cinema sconfina spesso nella pornografia”.
belinda lee messalina, venere imperatrice 1
Mi ricordo bene anche di “I lancieri neri” di Giacomo Gentilomo con Mel Ferrer, Yvonne Furneaux e Leticia Roman, Cine 34 alle 4, 30 e del mai visto “A qualcuna piace calvo”, di Mario Amendola, rapida e scombinata parodia di “A qualcuno piace caldo” con Gisella Sofio e Magali Noel che si travestono da arpisti maschi per stare vicini all’idolo del momento, l’attore calvo John Bryll interpretato da un sussiegoso Ton Carraro. Possibile che non l’abbia visto?
In prima serata in chiari vi dovete accontentare di un bellissimo thriller scritto e diretto da Tony Gilroy, “Michael Clayton”, Iris alle 21, con George Clooney nel mondo degli avvocati, Tilda Swinton che vinse l’Oscar per la non protagonista, Tom Wilkinson e una rara apparizione come attore di Sidney Pollack. Ottimo film con un grande Clooney.
Sembra sia terribile la commediola giovanile “Lol-Pazza del mio miglior amico” di Lisa Azuelos con Miley Cyrus ragazzina figlia di Demi Moore e Thomas Jane, La5 alle 21, 10.
E’ divertente il film di coppia, Ezio Greggio-Renato Pozzetto, “Infelici e contenti”, diretto da Neri Parenti e scritto, addirittura, da Rodolfo Sonego, Cine 34 alle 21. Greggio fa il cieco truffaldino, devo dire qui bravissimo, Pozzetto fa il buono e onesto paralitico reso cornuto (e paralitico) dalla perfida moglie Marina Suma. Ci sono anche Yvonne Sciò e Francesca D’Aloja. Qualcuna si spoglia, ma non mi ricordo bene chi. Motore del film è Greggio e, comunque, la storia funziona.
“Mister Felicità” di Alessandro Siani, Rai Movie alle 21, 10, commedia napoletana ambientata tra le montagne tirolesi, che fu un buon film di Natale del 2017. Aveva un ottimo cast, Carla Signoris, Elena Cucci, Cristiana Dell’Anna. Fece 1 milione 800 mila euro al suo primo giorno di programmazione, uscendo a Natale in ben 800 sale.
alessandro siani mister felicita
Ricordo che dove vidi io il film, al cinema Moderno di Maglie in Puglie, il pubblico rideva di gusto alle battute di Siani in sala 1, ma rideva anche in sala 2 dove si proiettava ancora “Poveri ma ricchi” di Fausto Brizzi, che era già a 7 milioni.
Sembra un secolo fa, eh? Non era facile fare ridere con le battute del cafone che non sa cosa sia il sushi, ma tutto il gioco del napoletano indolente e passivo che risponde alla negatività del mondo posteggiandosi sul divano funzionava perfettamente.
E’ una vera coattata inglese, e neanche troppo riuscita, invece “King Arthur” di Guy Ritche, Italia 1 alle 21, 20. Un Re Artù, ma loro lo chiamano Art, pieno di mostri, sirene, serpentoni giganti alla Damien Hirst, rapper, modelle fighe, maestri di kung fu, gladiatori e calciatori. C’è pure la spada de foco!
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Quando Art, il bisteccone Charlie Hunnam, si ritrova la spada nella roccia, sarà David Beckham a dirgli, come se fosse Totti: “Co’ du’ mani, la deve prenne co’ du mani!”. Alla fine, anche grazie alla musicona hard rock di Daniel Pemberton, alla cattiveria di Jude Law, alla regia senza regole, trashissima, di Guy Ritchie questo King Arthur: Il potere della spada è pure divertente. Ma non credo si possa dire proprio un film riuscito.
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Guy Ritchie e i suoi sceneggiatori hanno trattato la storia di Re Artù come fosse una specie di superepisodio di Game of Thrones, con tanto di 3D fracassone ottimo per il lancio di frecce, spade, per i serpentoni giganti che fanno cucù, anche se il circuito delle sale Imax lo rifiutò, e l’uscita in sala venne più volte spostata. Ottima però la bella maghetta Astrid Bergés-Frisbey inviata da Merlino per aiutare King Arthur.
Rai 4 propone alle 22, 50 un buon film di fantascienza alla finlandese, “Mortal” di Andr Ovredal con un tizio, Nat Woolf, che ha gli stessi poteri di Cristo. E’ divertente, ma credo sia già passato qualche sera fa, “Passione sinistra” di Marco Ponti con Valentina Lodovini, Alessandro Preziosi, Vinicio Marchioni e Marco Travaglio come Marco Travaglio, Rai Movie alle 23, 10.
Commedia politica romana su sinistra vs destra, colta e ambiziosa, scritta dalle oggi dilaganti Francesca Manieri e Elisa Amoruso e tratta da un romanzo di Chiara Gamberale, ha buone battute sui militanti radical chic romani. "Quando ho dei dubbi mi chiedo sempre cosa farebbe al mio posto Marco Travaglio. Lui ha sempre un'opinione su tutto".
"Finche' non mi confermano la mia partecipazione da Fabio Fazio non riesco a concentrarmi". Ma lo ricordo come un film un po’ inerte, e un po’ lacunoso già allora perché mancavano completamente i grillini, che avevano reso il sinistra contro destra romana ormai vecchio.
Confesso che non ho mai visto “E’ stato bello amarti”, Cine 34 alle 00, 45, film del 1968 di Adimiro Sala con Andrea Giordana che arriva dalla provincia e diventa l’amante di una donna sposata. Ci sono anche Claude Lange, Massimo Serato, Aldo Berti.
marina suma infelici e contenti
Andrebbe rivisto anche il più recente “Il colpaccio” di Bruno Paolinelli, Rete 4 all’1, 45, gangster movie del 1976 con voglie internazionali che vede protagonisti del colpo il romanissimo Al Cliver, Carole André, Claudine Auger, William Berger, Edmund Purdom, Gabriele Tinti, Fausto Tozzi e perfino Annie Belle, allora fidanzata di Cliver. L’ultima volta che l’ho sentito, Cliver aveva un banco a Porta Portese. Chissà che fine ha fatto.
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