DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Fulvio Bianchi per "la Repubblica"
Gli arbitri non ci stanno più. «Non accettiamo questi comportamenti indecorosi, questi brutti esempi: Guida è stato quasi aggredito da Conte a fine gara e poi cosa c'entra il fatto che vive a Torre Annunziata, a due passi da Napoli? ». No, stavolta i vertici arbitrali sono una furia. Come la Juventus, sabato, anche se ieri Andrea Agnelli se l'è cavata così: «Davanti a episodi tanto macroscopici, è difficile reagire come lord inglesi, ma è sempre stato così. L'importante è non strumentalizzare».
Il presidente Aia, Marcello Nicchi, si farà invece sentire mercoledì, nel primo consiglio ufficiale della nuova era-Abete, e il designatore Stefano Braschi spiegherà lunedì prossimo a Fiumicino, nel primo summit della stagione arbitri-capitani- allenatori-dirigenti, quando c'è rigore per fallo di mano e perché ha mandato Guida, che è di Torre Annunziata, sabato a Torino.
Ma oggi intanto tocca al giudice sportivo decidere su Conte (rischiano la squalifica anche Bonucci e Nedved, già inibito, mentre Chiellini avrebbe solo una multa), mentre la Procura Figc potrebbe aprire un'inchiesta su quella frase sibillina del tecnico bianconero, «Guida mi ha detto che non se l'è sentita». La decisione di Tosel interessa anche all'Inter: si aspetta almeno due-tre giornate di squalifica per Conte (ieri fischiato da una parte della platea che assisteva al Gala del Calcio dell'Aic al teatro Dal Verme di Milano) visto che in episodi simili Cassano, Stramaccioni, Guarin e Ranocchia sono stati tutti puniti.
Se Nicchi è infuriato soprattutto con Conte per il suo comportamento dopo-gara (c'è stata molta concitazione, non si sa se nella mischia qualcuno ha tirato la casacca all'arbitro, strappandogliela...), Braschi ricorderà ai dirigenti che le norme prevedono che non puoi arbitrare la squadra della tua città o provincia, e quella/e dove lavori. Il designatore è per il turn-over, «tutti gli arbitri a tutte le squadre» ha ribadito a inizio stagione.
«Non si torna indietro di 20-30 anni», la parola d'ordine della Commissione arbitri di A. Chiaro che adesso Guida starà fermo per un po': quest'anno non vedrà più la Juve. Secondo i vertici arbitrali, ha sbagliato non assegnando un rigore al Genoa (mano di Vucinic che si sposta toccando la palla), ha fatto bene a non dare il penalty per la trattenuta sul montenegrino mentre sull'episodio del tocco di Granqvist, secondo i suggerimenti di Fifa e Uefa si deve dare rigore. In Italia non sempre succede. Fonti arbitrali spiegano che il giocatore «ha sbagliato un rinvio e si è tirato la palla sul braccio largo».
Rigore, quindi, per l'arbitro d'area Romeo, che però avrebbe visto solo il tocco di braccio. Niente rigore invece per Guida, che come arbitro centrale ha sempre e comunque l'ultima parola. Braschi, nelle lezioni a Coverciano ai suoi, ha sempre ricordato come nel fallo di mano in area sia necessario dare rigore quando c'è la volontarietà e quando «si occupa lo spazio opinatamente.
Non c'entra il braccio largo e nemmeno quando si tenta di prenderla e non si riesce ». Granqvist con quel doppio tocco ha tolto ai bianconeri un'occasione da gol, spedendo la palla a lato. Insomma, si poteva fischiare. Ma non è stato certo un rigorissimo e soprattutto non giustificava, secondo i capi arbitrali, tutte quelle reazioni velenose. à il clima che preoccupa: espulsi anche Gasperini («è stato un massacro») e Colantuono. La tregua è finita.
LA RABBIA DI ANTONIO CONTE DOPO JUVENTUS GENOA ANTONIO CONTE INFURIATO IN JUVE GENOA ANTONIO CONTE INCAZZATO IN JUVENTUS GENOA ANTONIO CONTE INCAZZATO IN JUVENTUS GENOA
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