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L’ODIO «DERUBRICATO» E MENO MODERAZIONE: META PREOCCUPA L’UE
Estratto dell’articolo di Martina Pennisi per il "Corriere della Sera"
l orologio greubel forsey da 900mila dollari di mark zuckerbeg 5
«Gli omosessuali? Malati». […] «Le donne? Oggetti per l’arredamento». Prima dell’annuncio di Mark Zuckerberg di martedì queste esternazioni avrebbero violato gli standard della community di Facebook e Instagram. Ora, le modifiche introdotte a livello globale da Meta e scovate dalle testate americane Wired e Cnn potrebbero renderle lecite, insieme ad altri discorsi d’odio.
E l’odio online non viene più definito dal colosso californiano come un potenziale «veicolo di violenza fisica offline»: quindi l’assalto al Campidoglio di Washington del 2021 potrebbe non essere più considerato anche un effetto dell’incitamento alla rivolta da parte di Donald Trump sui social media dopo aver perso le elezioni. Se accadesse oggi potrebbe non portare più alla sospensione del profilo del tycoon da Facebook.
Oltre all’eliminazione dei fact-checker, è questa l’altra grande novità introdotta da Zuckerberg, con la sua resa definitiva al presidente entrante: l’allentamento della moderazione dei contenuti. Se nel caso dei fact-checker parliamo di disinformazione ed eventuale contestualizzazione e segnalazione delle notizie false o fuorvianti, quello della moderazione è relativo all’applicazione delle normative interne alle piattaforme che stabiliscono cosa è consentito e cosa è vietato e possono portare alla sospensione o eliminazione di post e profili.
«Ci libereremo di un sacco di restrizioni» ha detto Zuck nel discorso di martedì, sostenendo di aver «creato molti sistemi complessi, ma il problema con i sistemi complessi è che commettono errori anche se censurano accidentalmente solo l’1 per cento dei post. Siamo arrivati a un punto in cui ci sono troppi errori e troppa censura». La moderazione automatica — altra novità — diventerà infatti meno severa e si occuperà solo delle violazioni più gravi, come quelle che riguardano traffico di droghe o terrorismo.
Secondo l’ad di Meta, parte della responsabilità della situazione attuale è dell’Europa, che — dice — ha «un numero crescente di leggi che istituzionalizzano la censura».
mark zuckerberg e priscilla chan all inizio della loro relazione
Ieri un portavoce della Commissione europea ha risposto che «la moderazione dei contenuti non significa censura. La libertà di espressione è al centro del Digital Services Act, che stabilisce le regole per gli intermediari online per contrastare i contenuti illegali: nessuna disposizione del Dsa obbliga gli intermediari online a rimuovere i contenuti leciti». [...]
CEO MASTODON, 'MODIFICHE META PROFONDAMENTE PREOCCUPANTI'
(ANSA) - MILANO, 09 GEN - Non si placa il dibattito dopo la decisione di Meta di terminare il suo programma di verifica dei fatti sui social network più usati al mondo. A scendere in campo questa volta è Mastodon, l'app rivale di Threads e X, che come Bluesky usa un sistema decentralizzato per la moderazione dei contenuti.
Intervenuto al sito Techcrunch, l'amministratore delegato di Mastodon, Eugen Rochko, ha definito le modifiche di Meta "profondamente preoccupanti", avvisando che il social adotterà tutte le misure in essere per "limitare post di incitamento all'odio" o comunque contrari alle policy di utilizzo quando gli utenti usano la funzionalità di "cross-posting".
Il riferimento è alla possibilità di scrivere un contenuto su Threads e vederlo pubblicato automaticamente anche su Mastodon, grazie all'utilizzo da parte delle due piattaforme di uno stesso protocollo di condivisione web, a seguito dell'ingresso nel cosiddetto 'fediverso'. Dopo aver abilitato la funzione, un utente può creare un contenuto su un solo social e pubblicarlo anche sugli altri federati.
In assenza del controllo del fact-checking sulle app di Meta, dunque anche Threads, ci si attende un aumento di fake news e attacchi contro singoli utenti. Rochko in precedenza aveva elogiato la scelta di Threads di entrare nel fediverso, affermando che la mossa avrebbe reso le app alternative a X "molto più attraenti".
elon musk contro mark zuckerberg meme
I social network decentralizzati, a differenza di Threads, non sono sotto il controllo di un'unica azienda ma poggiano su server gestiti direttamente dagli iscritti, così da aumentare la trasparenza. Il ceo ha parzialmente fatto retromarcia invitando gli utenti di Threads che non sono concordi con l'abbandono della politica di verifica dei fatti a cancellare il loro account e a passare a Mastodon. Ad oggi, il concorrente più temibile del microblog di Meta così come di X, è Bluesky, anch'esso basato su una logica decentralizzata e con 25 milioni di iscritti a fine dicembre.
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