IL GRILLINO NON INCANTA PIU’: I TIFOSI “VIP” DELUSI DALLE CORBELLERIE DEL MOVIMENTO 5 PURGHE

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Maria Corbi per "la Stampa"

Essere grillino oggi non è come tre mesi fa. Quell'aria da «salveremo il mondo» si è tramutata in un'aria più mesta da «ma che cosa succede?». Se non «Ma che cosa abbiamo fatto»? Una domanda che riporta al voto, al successo dei 5 stelle supportato anche da tanti endorsement vip. A iniziare da quello di Celentano e Mina, i due grandi della canzone.

E anche loro da qualche tempo si fanno più di una domanda. Celentano aveva pregato l'amico di scongiurare le larghe intese, l'accordo Pd/Pdl. E Mina ha smesso di incitare «Forrest» a correre. Insieme a loro una folla di perplessi e molti preferiscono una ritrovata privacy sulle loro idee. Sabina Ciuffini, che ha votato M5S, e ha difeso il movimento nei salotti tv, oggi è cauta. «Sono a Valencia per "Una talks", sono concentrata sulla verbalizzazione femminile e non riesco tanto a rispondere su Grillo».

Ma non ce la fa a stare proprio zitta e a non verbalizzare sul tema M5S. E a sentirla non sembra delle stesse, identiche idee, di qualche mese fa, alla vigilia delle elezioni quando la rivoluzione grillina aveva ancora l'allure della speranza e della rivoluzione.

«Devo dire che mi sto chiedendo se il problema dell'Italia non sia un problema di genere. L'unica cosa che mi sento di dire è che ascoltando parlare così tanto, e da tanto, gli uomini - che tra l'altro amo molto - sento il bisogno di sentire parlare un po' le donne». «Scusi se non sono più precisa», commenta, «ma manco dall'Italia da tre settimane. E mi sembra sempre tutto uguale». Una dichiarazione non poi così criptica quella della Ciuffini.

Marisa Laurito era stata una delle più entusiaste, anche su Twitter, e adesso anche se l'ardore è un po' calato, non ci sta al gioco del «cambia bandiera». Ha qualche cosa da criticare ma spiega come preambolo: «Molti hanno votato Grillo perché tutti i politici ci avevano stancato. Io ero e sono stanca. Quindi Grillo mi sembra l'ultimo dei problemi e certo non è sua la colpa della situazione italiana.

Anche se non mi piace questo modo di condurre il movimento cosi autoritario, non sono d'accordo nell'allontanare le persone che non sono totalmente obbedienti, anche se certamente c'è lo sforzo di evitare che anche i grillini diventino come i soliti politici. Comunque era un gruppo nuovo che prometteva di movimentare la politica e così è stato. Inutile chiedersi perché non fa accordi visto che lo aveva sempre detto. Lui è all'opposizione».

Fiorella Mannoia è stata molto più chiara e tra le prime a manifestare un certo disappunto durante la telenovela Grillo /Bersani. E lo aveva fatto dal suo profilo Facebook: «Non sarebbe meglio trovare un compromesso transitorio solo per traghettare il Paese a nuove elezioni, magari fra un anno? È il momento di agire, il M5S è andato al governo. "Ci vediamo in Parlamento" diceva Grillo, bene, ora ci sei andato! Ora che cosa si fa? Si sta a guardare il Paese andare a fondo o si dialoga?».

E ancora: «No, caro Beppe, mi dispiace ma non sono d'accordo, e ti assicuro che ci sono molte persone che la pensano come me, più di quante immagini. Non è tempo di vendette e soddisfazioni personali. Se pensi che il "tanto peggio, tanto meglio" ti porti ad avere, se si tornasse ad elezioni, il 100 per cento dei voti (e Dio non voglia) penso che ti sbagli di grosso, perché tutto l'elettorato di sinistra, che è la percentuale più alta del tuo, ti volterà le spalle».

Tra i critici anche Jacopo Fo che sperava in un accordo a sinistra, e Gino Paoli che nonostante le frequentazioni, l'amicizia, la genovesità e la stima gli ha detto chiaramente: «Caro Beppe, stai sbagliando».

 

Mina e Adriano Celentano GRILLO A ROMAGINO PAOLIBEPPE GRILLO SUL PALCO CON GINO PAOLI DON GALLOMannoia Noemi in concerto MARISA LAURITO SABINA CIUFFINI