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Katia Ippaso per “il Messaggero”
Il 29 giugno del 2000 moriva per un attacco cardiaco, a 78 anni, Vittorio Gassman, il grande mattatore che avrebbe voluto in realtà fare lo scrittore (a soli 19 anni compose Tre tempi di poesia, e in età matura pubblicò testi teatrali e libri autobiografici), uno dei più amati e celebrati attori del Novecento che aveva in odio la sua voce (la considerava «una voce di merda»), un divo timido eternamente innamorato delle donne, amico fraterno e immagine allo specchio di Dino Risi.
A 20 anni dalla sua scomparsa, Marco Risi, 69 anni, figlio amatissimo di Dino (che lo chiamava il pensatore), regista come lui, disegna un ritratto inedito dell' indimenticabile protagonista de Il Sorpasso. Risi si muove nella sua casa romana come se dovesse scoprirne ancora qualche angolo sconosciuto: i suoi passi sono leggeri, quasi inudibili.
Parla del suo Gassman, l' uomo bellissimo annebbiato dalla depressione, il raffinato artista che negli ultimi anni della sua vita era stato sopraffatto dalla malattia e al cui tormento l' autore di Mary per sempre avrebbe voluto dedicare un film, Caro Vittorio, opera rimasta alla fine incompiuta.
Marco Risi e Vittorio Gassman insieme nel 1999
La conversazione parte da una fotografia che il regista romano tira fuori da un cassetto. In questa immagine del 1999, Gassman si apre in una di quelle risate contagiose che ci ha regalato al cinema, Marco Risi sorride con tenerezza.
Dove eravate?
«A Todi, dove abbiamo girato i primi otto minuti di Caro Vittorio, il docu-film che avrei voluto fare su di lui. Iniziava così: mentre recita i versi di Dante a teatro, Gassman perde la memoria. Sono finito, finito, dice agli altri attori che sono con lui. Il sipario si chiude e Il pubblico in sala rimane attonito. Finché poi non torna in scena recitando un sonetto scanzonato del Belli».
Quale direzione avrebbe dovuto prendere il film?
marco risi forte respiro rapido
«Volevo raccontare la fragilità di Vittorio, in contrasto con la sua prestanza fisica e la sua presunta arroganza. Lo spunto mi era venuto una sera che lo incontrai in un ristorante di Roma. Io ero con la mia ex moglie, Francesca D' Aloja, lui con la sua ultima moglie, Diletta D' Andrea.
Vidi nel suo sguardo un vuoto, una disperazione, che non avevo mai visto prima. Più in là, gli parlai dell' idea e lui, per quanto titubante, accettò. Ma poi cadde nella sua terza depressione e ci dovemmo fermare. Sono sicuro che tornare a lavorare l' avrebbe salvato».
Ne è ancora convinto?
«Sì, ma come scrive Rimbaud, per delicatezza ho perso la vita. Dovevo insistere».
Gassman riusciva a parlare della sua depressione?
«Quando ci cadeva, diventava completamente indifeso. Poi, quando ne usciva, arrivava a parlarne con nostalgia».
vittorio gassman alberto sordi la grande guerra
Nel suo libro Forte respiro rapido, la mia vita con Dino Risi, da poco pubblicato da Mondadori (288 pp., 18 euro), dedica interi capitoli alla figura di Gassman: chi era per lei?
«Da piccolo mi faceva un certo effetto vedere Vittorio sullo schermo, perché mi sembrava di vedere mio padre. Per quello che diceva o faceva: un gesto, una battuta, un calcio a un barattolo. Era come avere due padri, uno vero e uno sullo schermo. E mio padre non ha amato nessun altro attore come ha amato Gassman».
alberto sordi vittorio gassman la grande guerra
Suo padre approvava il suo progetto di film con Gassman?
«Era contrarissimo: non voleva che si parlasse della depressione di Vittorio. Il 29 giugno del 2000, toccò a me dargli la notizia. Quando sentii il suo silenzio al telefono, scoppiai a piangere. Poi, dopo, mio padre mi disse che da quel giorno aveva cominciato a morire anche lui. E adesso, a ripensarci, devo dire che i funerali di Vittorio furono come la prova generale di quelli di mio padre (7 giugno 2008, ndr)».
In un capitolo del libro, ammette di aver sofferto anche lei di quel male che all' inizio chiama stress, poi attacco di panico, finendo col dargli il suo vero nome: depressione.
«Avevo 25 anni, e ha avuto l' impatto di una bomba. Per fortuna non è più tornata ma evidentemente la mia è una inclinazione che mi ha portato ad amare il lato più fragile degli uomini».
marco risi francesca d aloja foto di bacco
Tra i 16 film che Dino Risi ha girato con Gassman, a quale è più legato?
«Non amo l' ultimo, Tolgo il disturbo, mentre sono molto legato a Profumo di donna. Ma se devo pensare a un film che riesce a descrivere in maniera perfetta gli anni Sessanta, il boom, la sete di vita che ci avrebbe portato allo schianto, dico che il film che è riuscito a raccontare anche quello che sarebbe successo dopo, ecco quel film è Il sorpasso, e non lo batte nessuno».
LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE FRANCESCA D'ALOJA, ALESSANDRO GASSMAN
Con Alessandro Gassman, il figlio di Vittorio, vi siete contesi una donna.
«Quando Francesca D' Aloja lasciò Alessandro Gassman per me, non so perché, ma ne volle parlare subito a Vittorio, che andò su tutte le furie: Ricordati che tra i Gassman e i Risi hanno sempre vinto i Gassman!».
Quale era il lato ombra di Gassman?
«Era imprevedibile. Una volta mi disse, anche con una certa soddisfazione: Sai che 30 anni, una sera a cena, di fronte a tutti, fa ho detto a tuo padre cose così cattive che l' ho fatto piangere davanti a tutti? ».
Glielo disse con pentimento?
«Al contrario, me lo disse con una certa soddisfazione».
E quali parole dure aveva indirizzato all' amico Dino?
«Nessuno dei due volle riferirmelo».
È vero che Gassman avrebbe dovuto recitare nel suo Muro di gomma?
«Quando glielo proposi, mi rispose: Chiama il mio agente!. Era un grande artista, timido, sensibile, coltissimo, e al tempo stesso capace di una certa divertita ferocia. Con Sordi, per esempio, non fu tenero».
Cosa accadde?
«La loro inimicizia nacque sul set de La Grande guerra di Monicelli. Sordi provò a mangiarselo vivo con mosse e controscene. Gassman se ne accorse e andò da Alberto minacciandolo con i pugni serrati: Guarda che io meno! ».
L' insegnamento di Gassman che ricorda ancora oggi?
vittorio gassman arbore striminzitic show
«Una volta Vittorio mi disse: Non sarai mica uno di quelli che stanno tutto il tempo attaccati al monitor? Io ho bisogno del regista che mi guarda. Da allora sto sempre accanto alla macchina da presa e ogni volta che do lo stop mi piace vedere gli occhi dell' attore che guardano i miei per capire come e andata».
FRANCESCA D'ALOJA, ALESSANDRO GASSMAN marco risi foto di baccoagostina belli vittorio gassman dino risi vittorio gassman giovanna ralliMARCO RISI PLACIDOCARMELO BENE VITTORIO GASSMANvittorio gassman marco e dino risi gianni minàVITTORIO GASSMAN SANDRA MILO FANTASMI A ROMAvittorio gassman dino risistefania sandrelli e vittorio gassmanNORA RICCI E VITTORIO GASSMANvittorio gassmann riccardo garroneroberto rossellini e vittorio gassmanvalentina cortese e vittorio gassmanluca ronconi vittorio gassmanVittorio Gassman e Ilaria OcchiniVITTORIO GASSMAN E CATHERINE SPAAK SUL SET DE L ARMATA BRANCALEONEvittorio gassmanMARCO RISI MARCO RISI 1vittorio gassman diletta d'andreavittorio gassman dino risi 1marco risi con il cast di tre tocchipatrizia valduga con Vittorio Gassmanalberto sordi vittorio gassman la grande guerraMARCO RISI FORTAPASCGiulia Verdone Marco Risi Marco Risi e Enrico Vanzina Marco Risi Marco Risi MARCO RISI ULTIMO CAPODANNO MONICA BELLUCCI
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