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I LIBRI INUTILI VANNO BUTTATI! - LUIGI MASCHERONI HA RAGIONE QUANDO NEL SUO PAMPHLET (“I LIBRI NON DANNO LA FELICITÀ“) CI RICORDA CHE I LIBRI SONO UN PRODOTTO DEL MERCATO COME TANTI ALTRI. USIAMOLI COME STRUMENTI, OGGETTI, MERCE, NON ADORIAMOLI COME IDOLI. USIAMOLI INVECE DI SANTIFICARLI, DISTINGUIAMO FRA BUONI LIBRI E CATTIVI LIBRI – COMUNQUE HA DETTO BENE UMBERTO ECO: “CHI NON LEGGE, GIUNTO A SETTANT'ANNI, AVRÀ VISSUTO UNA SOLA VITA: LA PROPRIA. CHI LEGGE AVRÀ VISSUTO CINQUEMILA ANNI”
Matteo Collura per “il Messaggero”
Sono uno di quelli che prima di buttare via un pezzo di pane lo baciano. Questo ci insegnavano genitori e nonni quando il pane costituiva gran parte del cibo quotidiano. Lo stesso ho sempre fatto con i libri. Anzi, non ne ho mai buttato uno.
E ho fatto male, perché casa mia e altri spazi dei quali dispongo sono ingombri di volumi, molti dei quali tutt' altro che indispensabili, se non inutili o illeggibili. Ho fatto male, e mi dà ragione ragionandoci con libertà di pensiero e mandando a quel paese il politically correct uno che di libri ne sa qualcosa, come studioso della materia e collezionista, Luigi Mascheroni.
LUIGI MASCHERONI - LIBRI NON DANNO LA FELICITA (TANTO MENO A CHI NON LI LEGGE)
I libri non danno la felicità (tanto meno a chi non li legge) è il titolo di un suo pamphlet appena pubblicato da Oligo Editore e in cui si afferma: «Non dobbiamo temere i libri né avere falsi timori reverenziali. Buttiamo quelli inutili, usiamoli come strumenti, oggetti, merce, non adoriamoli come idoli. Consigliamo quelli che vanno consigliati, scartiamo quelli che vanno scartati, usiamoli invece di santificarli, distinguiamo fra buoni libri e cattivi libri, tra letture utili e letture inutili».
Mascheroni ha ragione quando ci ricorda che i libri sono un prodotto del mercato come tanti altri e la lettura non rende certo migliori («se fosse così le persone più colte sarebbero sempre un esempio di moralità»).
E questo lo spiega in modo fulminante Paul Valery: «I libri hanno gli stessi nemici dell'uomo: il fuoco, l'umidità, il tempo e il proprio contenuto». Leggere non basta, occorre leggere bene, saper scegliere. E questo porta a scartare una gran massa di carta stampata.
Tuttavia e Mascheroni sarà d'accordo ha detto bene Umberto Eco: «Chi non legge, giunto a settant' anni, avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto cinquemila anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito. Perché la letteratura è un'immortalità all'indietro».
LUIGI MASCHERONI
umberto eco 1
umberto eco sul set de il nome della rosa
UMBERTO ECO
luigi mascheroni
UMBERTO ECO TRA I LIBRI
UMBERTO ECO TRA I LIBRI
UMBERTO ECO TRA I LIBRI
LUIGI MASCHERONI 2
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