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DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
Carlotta Scozzari per Dagospia
Se in Italia a inviare lettere contestando la gestione della società quotata Rcs è il socio sul piede di guerra Diego Della Valle, oltre oceano ad applicare uno schema analogo è il miliardario e gestore di fondi hedge Carl Icahn, con eBay.
Il finanziere statunitense, classe 1936, noto per essere un investitore "attivista", che quando cioè compra titoli di una azienda poi non risparmia critiche e consigli, ha inviato una lettera aperta agli altri azionisti società famosa per le aste online, contestando duramente la gestione dell'amministratore delegato John Donahoe.
"Negli anni - scrive lo "squalo" Icahn - ci siamo trovati in molte situazioni difficili, ma la totale mancanza di senso di responsabilità in eBay è tra i casi più eclatanti che abbiamo visto". In particolare, a finire nel mirino del finanziere americano è l'ad Donahoe, che secondo Icahn "sembra essere completamente addormentato o, persino peggio, ingenuo se non completamente cieco". La partecipazione del miliardario statunitense in eBay è recente: risale allo scorso gennaio, quando, in base alle informazioni fornite dalla società stessa, ha rilevato lo 0,82% del gruppo di aste online.
Icahn poi, nella polemica missiva, passa ai consigli pratici e sollecita una separazione dal gruppo di PayPal, la divisione dedicata ai servizi di pagamento via internet. "Crediamo - scrive Icahn, accreditato di un patrimonio personale della bellezza di 20 miliardi di dollari - che dare vita a due diversi business creerebbe valore e darebbe ai lavoratori e agli azionisti la migliore opportunità di restare competitivi nel lungo termine".
Il finanziere, noto alle cronache finanziarie anche per essere azionista di Apple, per la quale lo scorso autunno suggerì un acquisto di azioni proprie (buyback) da 150 miliardi di dollari, termina la sua lettera chiedendo agli altri azionisti di eBay di supportarlo nella richiesta di separazione del business di PayPal. Che, a suo dire, dovrebbe permettere anche di recuperare terreno rispetto ai concorrenti. Al momento, infatti, il confronto è perdente: dal 31 marzo del 2008 al 10 gennaio del 2014, quando cioè Icahn è entrato nell'azionariato, le azioni eBay hanno reso appena il 75%, contro il 462% di Amazon, il 271% di Visa e il 285% di MasterCard.
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