de sica salvatores

“IL NEMICO DEI COMICI? IL POLITICALLY CORRECT” – GABRIELE SALVATORES E IL NUOVO FILM SUL LATO OSCURO DELLA COMICITA’ CON DE SICA – “UN CINEPANETTONE DI CHRISTIAN NON L'HO MAI VISTO. LE REGOLE DI INCLUSIONE VARATE DALL'ACADEMY? RIDICOLE. COME LA PRESENZA SUI SET DEL GENDER MANAGER DESTINATO A GARANTIRE IL RISALTO ALLE INTERPRETAZIONI FEMMINILI. OGGI I POLITICI HANNO RUBATO IL MESTIERE AGLI ATTORI E CERCANO DI FARE I SIMPATICI…”

 

Gloria Satta per "il Messaggero"

 

GABRIELE SALVATORES

Comedians, ovvero «il lato oscuro della comicità». Esce il 10 giugno, con 01 Distribution, il film di Gabriele Salvatores ispirato al testo teatrale di Trevor Griffiths portato in scena dallo stesso regista premio Oscar nel 1985 con Paolo Rossi, Silvio Orlando, Claudio Bisio, Bebo Storti, Renato Sarti, allora giovanissimi. Oggi, al posto di quegli attori, ci sono Christian De Sica, Natalino Balasso, Ale e Franz, Marco Bonadei, Walter Leonardi, Giulio Pranno, Vincenzo Zampa.

 

Ma non è cambiata la storia: quella di un gruppo di aspiranti comici che, decisi a dare una svolta alle rispettive vite sfigate, si preparano ad esordire in un club alla fine di un corso di stand-up tenuto da un attore fallito perché non ha mai tradito i propri ideali (Balasso). In scena verranno esaminati da un cinico guitto (De Sica) che offrirà al migliore di loro un ruolo nel suo popolarissimo show tv.

 

Coerenza artistica e mancanza di scrupoli, fedeltà ai principi e stereotipi, umorismo politicamente corretto: questi i temi del film che Salvatores, 70 anni, pronto a girare Il ritorno di Casanova con Toni Servillo, ritiene «più attuale che mai».

christian de sica

 

Perché?

«Parla di una piccola umanità che fa i conti con la voglia di emergere, la visibilità, il successo. E con il linguaggio politicamente corretto che sta diventando più pericoloso degli stereotipi perché ingabbia la libertà di espressione».

 

Ma un comico non deve evitare di ferire gli altri?

«Deve mantenere l' equilibrio tra buon gusto e offesa, sapendo che il confine è sottilissimo».

 

Da vincitore dell' Oscar, cosa pensa delle nuove implacabili regole di inclusione varate dall' Academy?

«Mi spiace per gli amici americani, ma sono ridicole. Come la presenza sui set del gender manager destinato a garantire il risalto alle interpretazioni femminili».

 

Perché ha scelto De Sica per il ruolo del comico che si preoccupa solo di compiacere il pubblico?

christian de sica

«Ho intravisto in lui una malinconia e una vulnerabilità adatte al personaggio che dice: Io non cerco filosofi, voglio solo attori capaci di far fare 4 risate alla gente. Volevo un attore che credesse nelle proprie parole. Ma un cinepanettone di Christian non l' ho mai visto».

 

Chi sono oggi i comedians?

«I politici che hanno rubato il mestiere agli attori e cercano di fare i simpatici. Ma io non voglio amici: dagli uomini impegnati nella cosa pubblica mi aspetto di trovare dei padri che prendano posizione e, nel bene e nel male come i vecchi dc, intendano la politica come una missione».

 

È vero che, dopo la pandemia, il pubblico chiede al cinema soltanto evasione?

«No. La gente vuole qualcosa di più profondo che, come il vaccino, le permetta di pensare al futuro».

 

La sale stanno faticosamente riaprendo, ha paura che il suo film lo vedranno in pochi?

cast the comedians

«Non mi aspetto nulla. Uscire in questo momento può essere rischioso, ma bisognava assolutamente farlo per sostenere la ripresa. E io, che ho avuto tanto dal cinema, mi sono messo volentieri a disposizione».

 

Lei, che ha avuto il Covid, pensa che la pandemia influenzerà il lavoro di voi registi?

«Non posso prevederlo. Ma dentro di noi qualcosa è cambiato: ci sentivamo sicuri, quasi immortali e ci siamo riscoperti fragili. Probabilmente tutto questo influenzerà il nostro modo di raccontare».

 

Comedians parla anche di responsabilità artistica: per lei in cosa consiste?

«Nel mettermi sempre in discussione e tentare nuove sfide. Lavorare con i giovani, ad esempio, aiuta a mantenere viva l' ispirazione. Non mi sono mai considerato arrivato.

christian de sica

Per andare avanti un artista ha bisogno dell' ansia, della paura di non farcela».

giulio pranno in comedians di gabriele salvatores