DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Marco Giusti per Dagospia
In chiaro stasera punterei su un capolavoro comico di Alberto Sordi come “Il vigile”, diretto da Lugi Zampa con Vittorio De Sica, Silva Koscina, Marisa Merlini, Riccardo Garrone, Cine 34 alle 21. Più che lo vedo e più che lo voglio rivedere. Il vigile Otello Celletti di Sordi non si ferma di fronte a nulla, multa Sylva Koscina dopo averle fatto la corte, multa anche al sindaco che correva oltre i limiti per andare dall’amante Mara Berni. Lo apostrofa come “stronzo” e il vigile lo porta in tribunale. Anche se poi, capita la mala parata, il vigile ha troppi scheletri negli armadi che si trascina dalla fine della guerra, cerca di dire che non gli ha detto stronzo, ma sbronzo.
Favoloso Vincenzo Talarico che fa l’avvocato. Per non parlare del nonno finto eroe di guerra di Carlo Pisacane. O di Mario Riva che dallo schermo della tv assieme a Sylva Koscina rendono popolare il vigile Celletti in tutto il quartiere. Se avete stomaco, io lo avevo trovato bellissimo quando lo vidi a Cannes, dove vinse il Gran Premio della Giuria, su Tv2000 alle 20, 55 passa “Il figlio di Saul”, opera prima in dell'ungherese László Nemes, già assistente di Bela Tarr, incredibile, forse viurtuosistico, ma certo eccezionale per tecnica e per intensità viaggio nell’orrore.
Per due ore tesissime Nemes ci inchioda con gli occhi allo schermo, seguendo di spalle e in primo piano un certo Saul, interpretato da Géza Röhrig, ebreo ungherese membro del sonderkommando che ha il compito di ripulire le camere della morte di un campo di concentramento negli ultimi mesi di guerra. Sì, perché siamo a Auschwitz nell’ottobre del 1944 e quel che vediamo è in qualche modo come se lo vivessimo attraverso i suoi occhi. L'idea geniale del regista è quella di seguire solo lui, mentre un po' sfocati, ripresi quasi distrattamente e con totale realismo, scorrono gli orrori quotidiani della macchina della morte nazista.
Saul, per tutto il tempo del film, mentre attorno a lui muoiono decine e decine di uomini nelle camere a gas e nelle fosse comuni, ha un solo interesse: dare sepoltura religiosa, con tanto di preghiera del rabbino a un ragazzo ucciso dai nazisti e che lui riconosce come figlio. Anche se sentiamo dire più volte che lui non ha figli. Ma il tentativo, in un così vasto scempio di vite e corpi umani, è quello di ricomporre nella cerimonia l'identità ebraica-ungherese del protagonista e della sua gente. Proprio mentre tutto crolla.
Iris alle 21 ripropone il racconto gotico, quasi un horror, “L’inganno” di Sofia Coppola, con Colin Farrell, Kirsten Dunst, Nicole Kidman. La storia la sapete. Virginia, 1864. Durante la Guerra di Secessione, un soldato nordista ferito a una gamba, Colin Farrell, viene accolto da un gruppo di sette donne sudiste, capitanate da Miss Martha, Nicole Kidman. Lo curano, se ne innamorano, lui civetta con tutte e poi… The Beguiled, tradotto da noi come L’inganno, tratto dal romanzo gotico di Thomas Cullinan, è in realtà un remake davvero molto simile di un grande e sfortunato film di Don Siegel con Clint Eastwood protagonista, The Beguiled, appunto, che da noi si chiamò “La notte brava del soldato Jonathan”.
Terzo film di Eastwood con Siegel, prima di esplodere con Dirty Harry e la saga di Callaghan. E grande scazzo tra i due e la Universal, che cercò prima di cucire un lieto film alla favola horror, antimilitare e in qualche modo protofemminista. Cioè protofemminista come lo potevano essere Clint e Siegel negli anni ’60, ovvio, cioè un film puntato sul “desidero ancestrale che hanno le donne di voler castrare il maschio”. Ahi! Per vendicarsi del finale, la Universal declinò poi l’offerta del Festival di Cannes di portare il film in concorso sulla croisette. Cosa che Eastwood e Siegel avrebbero voluto davvero. La versione di The Beguiled di Sofia Coppola, che lei ritiene come pensata e riletta dal punto di vista delle donne, ha avuto più fortuna.
E intanto, diciamo, il film è stato presentato a Cannes salvando l’onore di Siegel e di Clint. E in gran parte è anche un film magari meno affascinante, ma più che riuscito. Solo che, a parte la scomparsa della cameriera nera dalla storia, in modo da rendere il gruppo delle sette ragazze bianche più compatto presumo, è davvero molto simile al film di Siegel riprendendo da vicino il copione di Albert Maltz.
Scompare la storia di Miss Martha col fratello, che rendeva il personaggio interpretato da Geraldine Page più sordido e complesso, e lei stessa era molto più furiosa e vendicativa alla Tennessee Williams della Miss Martha di Nicole Kidman, ma quello della debole Edwina, interpretato qui da Kirsten Dunst, è davvero identico a quello di Elizabeth Hartman. Ma Colin Farrell non ha uno status di macho così forte come lo aveva allora Clint Eastwood. E chi ha visto il film di Siegel non può certo scordare la faccia di Clint quando si risveglia e scopre cosa gli ha fatto Geraldine Page.
nicolas cage meg ryan city of angels
Canale 20 alle 21, 05 presenta “After the Sunset”, ricca cazzatona diretta da Brett Ratner con un cast di serie A, Pierce Brosnan e Salma Hayek come coppia di ladri d’alta classe, Woody Harrelson l’uomo dell’FBI che li insegue, Don Cheadle, Naomie Harris, Chris Penn. Snobbato dalla critica. Perfetto per chi si addormenta sul divano, fa tardi e se lo trova in tv. Ancora peggio la versione hollywoodiana di “Il cielo sopra Berlino” con Nicolas Cage angelo su Manhattan, cioè “City of Angels” di Brad Silberling con Nicolas Cage, Meg Ryan, Andre Braugher, Colm Feore, Dennis Franz., La5 alle 21, 10. Terribile.
julia robert lilly collins biancaneve
Come è terribile la “Biancaneve” diretta da Tarsem Singh con Julia Roberts, Lily Collins, Armie Hammer, Nathan Lane, Mare Winningham, Michael Lerner, Rai Movie alle 21, 10. Non ha mai avuto alcun culto in Italia l’agente Maxwell Smart, spia scemotta ideata per la tv da Mel Brooks. Ne avevano anche tratto vari film. Uno di questi, credo l’ultimo è “Agente Smart. Casino totale” diretto da Peter Segal con Steve Carell come Smart, Anne Hathaway come Agente 99, Dwayne "The Rock" Johnson come agente 22, Alan Arkin come il capo e Terence Stamp come Siegfried. Grande cast. “Divertente come una chiamata del cazzo alle 3 di notte”.
sex – una commedia sentimentalmente scorretta
Mi sembra più eccitante su Cielo alle 21, 15 la commedia patinata spagnola “Sex - Una commedia sentimentalmente scorretta” di Miguel Ángel Lamata con Norma Ruíz, Pilar Rubio, Salomé Jiménez, Miguel Ángel Muñoz, Fele Martinez. Su Italia 1 alle 21, 20 trovate “Rambo III” iniziato e girato per due settimane da Russell Mulcahy e poi rimpiazzato dal nientedeché Peter McDonald, dove americani e talebani sono uniti in Afghanistan per combattere il nemico comune, i russi. Rambo-Stallone deve liberare il colonnello Trautman, Richard Crenna, caduto nelle mani dei russi.
Spiros Focas interpreta addirittura il mitico Masoud, leader della resistenza afgana contro i russi, poi ucciso dai talebani. Nella celebre scena di tortura le uniche parole che dice Rambo al colonnello russo per rispondere alla domanda chi sei?, sono: “Il tuo peggior incubo”. I russi videro bene di andarsene dall’Afghanistan quattro settimane prima che il film uscisse in sala togliendo un bel po’ di senso propagandistico al film.
Passiamo alla seconda serata col bel giallo di Taylor Sheridan “I segreti di Wind River” con Jeremy Renner, Elizabeth Olsen, Jon Bernthal, Graham Greene, Julia Jones, Kelsey Asbille, dove uno sceriffo cerca di risolvere la misteriosa morte di una ragazza nativa, Rai4 alle 23. Il film venne travolto dal caso Weinstein, visto che lui era il produttore e lui lo aveva portato a Cannes. Ebbe una scarsa diffusione e nessuna considerazione critica. Funzionò invece sulle piattaforme. Ricordo piuttosto divertente “I due vigili” di Giuseppe Orlandini con Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Umberto D'Orsi, Luciana Scalise, Isabella Biagini, Cine 34 alle 23, 05.
L’idea è di fatto una rivisitazione in chiave Franchi e Ingrassia del celebre film di Luigi Zampa con Alberto Sordi Il vigile. Solo che qui i vigili sono due, Ciccio più malleabile (“Sei tenerello”, gli fa il compare) e Franco veramente inflessibile (“Sei il bounty killer della polizia municipale” gli fa Ciccio). Come nel film di Zampa, ci sono delle apparizioni eccellenti di attori nei panni di se stessi, Andreina Pagnani (“La signora Maigret”) e Isabella Biagini, non riconosciuta da Ciccio (“Scusi, lei è la figlia di Fanfani, la figlia di Moro, parente di Andreotti?”).
ray liotta phoenix delitto di polizia
Su Cielo alle 23, 15 passa “Volavérunt”, erotico d’autore firmato da Bigas Luna con Aitana Sánchez Gijón, Penélope Cruz, Jorge Perugorría, Stefania Sandrelli, dove vediamo Francisco Goya alle prese con la Maya desnuda. Lì ricompone due celebri dame del suo tempo, la Duchessa D’Alba e Pepita Tudò, amante dell’amante della Regina. Avrà il volto di una e il corpo dell’altra. Chi lo riconoscerà? Per nulla amato dalla critica spagnola. Su 7Gold all’1 passa il poliziesco “Phoenix – Delitto di polizia” di Danny Cannon con Ray Liotta, Anjelica Huston, Anthony LaPaglia, Daniel Baldwin.
Occhio che su Cine 34 all’1, 05 torna “La grande abbuffata”, film estremo su sesso-cibo-morte di Marco Ferreri con un cast di amici, Marcello Mastroianni, Philippe Noiret, Michel Piccoli, Ugo Tognazzi e Andréa Ferréol. Mi ha detto Carlo Freccero che lo ha visto un paio di settimana fa che è la copia integrale. Quindi imperdibile. Da registrare. Niente è più libero e provocatorio dei film degli anni ’70, da “Ultimo tango a Parigi” a “L’impero dei sensi”. “La grande abbuffata” andava in quella direzione. Ma all’epoca, già a Cannes, venne molto criticato.
Andréa Ferreol, che allora era una sconosciuta, ebbe il ruolo, ma dovette ingrassare per farlo come pensava Ferreri. Ricorda che ogni chilo preso aumentava anche il suo compenso, come accadeva ai cattivi dei film muti. Divenne di 85 chili. Recitava quasi sempre nuda e si ricorda che in una scena dove doveva prenderla da dietro, Mastroianni ebbe un’erezione. Ma non gli disse nulla per non imbarazzarlo. Mastroianni però si comportò con gentilezza con lei. Florence Giorgetti descrive invece un set con un Ferreri perverso che spingeva sadicamente le poche attrici a fare cose terribili. “Sentivo che davanti a me avevo un pervertito, qualcuno che rappresentava tutti i pericoli che possono esistere su un set”.
Su Rai Tre/Fuori Orario all’1, 40 passa il bellissimo “L’altro volto della speranza” di Aki Kaurismäki con Sakari Kuosmanen, Sherwan Haji, Janne Hyytiäinen, Kati Outinen, Ilkka Koivula, mentre Rete 4 alle 2, 50 propone il tardo western di Enzo G. Castellari, e forse il suo preferito, “Keoma” con Franco Nero con barbone e capelli lunghi, Olga Karlatos, Woody Strode con arco e frecce, William Berger. Enzo Castellari ricordava che le comparse scappavano inorridite dal set di “Caligola” di Tinto Brass e erano contente di fare “Keoma” in mezzo al fango.
caramelle da uno sconosciuto 2
Cine 34 alle 3, 15 passa ancora una volta "Caramelle da uno Sconosciuto" giallo con le prostitute diretto da Franco Ferrini, lo sceneggiatore di Dario Argento, con Barbara De Rossi, Marina Suma, Athina Cenci, Mara Venier, Laura Betti, Anny Papa. Rai 3 alle 3, 15 propone un classico del cinema africano legato alla Francia come “Soleil Ô”, diretto nel 1966 da Med Hondo con Robert Liensol, Théo Légitimus, Ambroise M'Bia, Gabriel Glissant, Akonio Dolo, mentre Iris alle 3, 25 passa il filmone in 70 mm, sprecato a quell’ora, “Base artica zebra” diretto da John Sturges con Rock Hudson, Patrick McGoohan, Ernest Borgnine, Jim Brown, Tony Bill, Lloyd Nolan, giustamente omaggiato da Tarantino in “C’era una volta a Hollywood”.
a.a.a. massaggiatrice bella presenza offresi 1
Chiuderei con “A.A.A. massaggiatrice bella presenza offresi”, giallo erotico diretto da Demofilo Fidani con Simonetta Vitelli, Jerry Colman, Raffaele Curi, Carlo Gentili, Ettore Manni, Jack Betts, Rete 4 alle 4, 45, per anni ritenuto introvabile. E magari era meglio lasciarlo come introvabile. Ma vedo che c’è pure un altro film stracult di Enzo G. Castellari dal titolo me cojoni, “Ammazzali tutti e torna solo” con Chuck Connors, Frank Wolff, Franco Citti, Leo Anchoriz, Giovanni Cianfriglia, Cine 34 alle 4, 45. Enzo G. Castellari ha raccontato spesso le avventure comiche di Franco Citti in Spagna ospite del miglior ristorante di Madrid, El Nuevo Valentino.
ammazzali tutti e torna solo 1
“Citti volle una stanza per due. Così pensavamo venisse con la moglie. Invece si presentò col fratello Sergio. Gli facemmo fare pure una parte di soldato nel film. Si vede bene”. Castellari racconta anche lo scherzo che fecero in proiezione al produttore, Edmondo Amati, mostrandogli un pezzo di dialogo originale di Citti che se ne esce con un “Mortacci tua e de sto fijo de ’na mignotta!”. Purtroppo Citti non venne più usato nello spaghetti western.
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