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FEBBRE DA “IT” - L’ADATTAMENTO CINEMATOGRAFICO DELL’HORROR DI STEPHEN KING HA GIA’ FATTO IMPAZZIRE I FAN: IN 36 ORE IL TRAILER HA GENERATO 246 MILIONI DI VISUALIZZAZIONI - IL FILM SARA’ DIVISO IN DUE EPISODI: IL PRIMO ARRIVERA’ IN SALA A SETTEMBRE - A INTERPRETARE IL PAGLIACCIO E’ BILL SKARSGARD (VIDEO)

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Filippo Brunamonti per “la Repubblica”

 

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La barchetta di carta di giornale beccheggia, s'inclina, si raddrizza e prosegue per la sua rotta. Un bambino con l'impermeabile giallo la rincorre sotto un' alluvione, finché la nave precipita in uno scarico lungo il marciapiede. È un clown killer a raccoglierla, un essere informe che vive nelle fogne, con in mano un mazzo di palloncini e un nome da circo: Pennywise, il Pagliaccio Ballerino. «Vuoi la tua barchetta, Georgie?» domanda Pennywise. «E un palloncino? Volano. Certo che volano, Georgie, e quando sarai quaggiù con me, tu galleggerai...».

 

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Dall' anno di uscita sugli scaffali di It (1986) all'adattamento tv nella miniserie con Tim Curry (1990), il sangue continua a inquinare lo scarico dei nostri sogni. Il romanzo di Stephen King, specializzato in paura e adolescenza, ha segnato per sempre il destino dei pagliacci nel mondo: «I clown sono incavolati con me», ha twittato lo scrittore, «mi spiace, sono quasi tutti buoni. Ma i bambini sono sempre stati terrorizzati dai clown. Ambasciator non porta pena».

 

In 36 ore i trailer del nuovo It - qui alla sua prima versione cinematografica - hanno generato 246 milioni di visualizzazioni, superando il record di Fast & Furious 8, mentre King ha già visto un premontaggio del film di Andrés Muschietti e messo il timbro, rivela Seth Grahame-Smith (produttore): il maestro «vuole che tutti smettano di preoccuparsi. A suo avviso, la produzione ha fatto un ottimo lavoro». Noi lo vedremo solo a settembre distribuito da Warner Bros ma già il set sembra molto sinistro.

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«Il romanzo - oltre mille pagine - somiglia già a un film» raccontano, nei Pinewood Studios di Toronto, la produttrice Barbara Muschietti e il regista Andrés, suo fratello. «Non sappiamo spiegarci perché i clown terrorizzino tanto il pubblico. In paesi come Italia e Argentina, da dove proveniamo, sono associati a qualcosa di divertente. O a McDonald' s».

 

Intanto la produzione ha trasformato lo studio nel quartiere infestato di Derry: ci sono la megadiscarica dove Pennywise porta le sue vittime, tutta ornata di frattaglie, bambole e teschi, un labirinto di fognature putride coi cadaveri e walkman che galleggiano, e la casa abbandonata del clown, una sorta di rudere vittoriano che sembra uscito da un album da disegno di Tim Burton.

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«La difficoltà dell' adattare King al cinema sta nel non trasformare i suoi scritti nell'ennesimo horror moderno» spiega Andrés Muschietti. «Per questa ragione il film sarà diviso in due volumi, come Kill Bill. La prima parte vede al centro alcuni ragazzini della città di Derry e i loro incubi peggiori prender vita, la seconda li segue nell' esistenza adulta, con gli stessi spettri del passato.

 

Pennywise esercita un grosso potere sulla loro immaginazione: li perseguita, li mette alla prova, in particolar modo insegue Bill, fratello balbuziente di Georgie: aveva costruito una barchetta con la paraffina per il fratellino e il clown gli ha staccato un braccio. Ora Bill cerca vendetta, riunendo i suoi amici nella caccia al mostro, sotto la sua casa-discarica».

 

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Dopo il successo della serie tv Stranger Things lo studio ha puntato su un cast giovanissimo: Sophia Lillis interpreta la risoluta Beverly Marsh, sopravvissuta alle violenze domestiche ed esperta in tiro con la fionda, Jaeden Lieberher è Bill Denbrough, fondatore del Club dei Perdenti, Jack Dylan Grazer è Eddie Kaspbrak, mente iperscientifica, soggetto ad attacchi d'asma, Chosen Jacobs è Mike Hanlon, l' unico afroamericano del gruppo, soprannominato "Lucky Seven", Wyatt Oleff è Stan Uris, ebreo, scettico sull' esistenza di Pennywise, e Jeremy Ray Taylor fa la parte del ragazzo incompreso, taglia XXL, Ben Hanscom. Età media: 13 anni. «Ognuno di loro ha un mostro interiore ed esteriore da combattere». E la supervisione di King?

 

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«Si è chiamato fuori», aggiunge la produttrice, «preferisce fare lo scrittore, occuparsi di libri e non di cinema. Il nostro intento è sempre stato quello di onorare il libro originale e tornare ai fasti di E. T. o Explorers. La creatura che prende le sembianze di un clown è solo metafora delle paure dei ragazzi. Rispetto al libro, gli incubi dei bambini diventano più intimi e complessi; abbiamo reso omaggio a licantropi e mummie, che comparivano nelle pagine del romanzo come paure primordiali, ma siamo andati oltre e radicato quella sfera a qualcosa di più realistico, meno anni Ottanta».

 

Nei cunicoli segreti percorsi dai piccoli protagonisti, incontriamo, finalmente, Bill Skarsgård, 26 anni, che interpreta Pennywise. Costumisti e truccatori sono dietro lo schermo, mentre la troupe immerge l' attore in acqua ventisette volte, tanti sono i ciak a cui si sottopone.

 

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Dovrà tornare a galla con delle lenti giallo-rosso da lupo mannaro, in una delle sequenze più spaventose del film. Skarsgård, svedese, apparso nella serie Divergent (Allegiant), ha tonnellate di trucco che gli colano sul viso, un costume da clown che richiama le stoffe del fashion designer spagnolo Mariano Fortuny y Madrazo e un colletto elisabettiano. «All' inizio lo studio aveva pensato di dare il ruolo di Pennywise a una donna, ma quando mi hanno fatto il provino si sono resi conto che ero io il clown che cercavano» ci dice il supercattivo.

 

nel libro di stephen king i preadolescenti facevano una orgianel libro di stephen king i preadolescenti facevano una orgia

«Mi hanno preso per la fisionomia da bambino perfido e perché, nella mia interpretazione, non ho tentato di dare umanità a Pennywise. È un animale, un assassino». Lo scenografo Claude Paré ha lavorato con Scorsese in The Aviator e per It ha ricostruito l' intera casa degli orrori di Pennywise in tre location - Oshawa (Ontario), Toronto e Hamilton (Ohio) - con un occhio al sotterraneo, in cui si svolge la metà del film: «La casa del mostro è sopravvissuta a un tornado in Ontario, quindi posso dire che è stata ben progettata» ride Paré. «Somiglia a un manicomio vittoriano vintage, composto di melma e migliaia di ritagli di giornale al posto delle finestre. Derry è un quartiere quasi medievale della working class, delle fabbriche. Rappresenta l' incubo di chi vive in povertà, in mezzo alla violenza, e cerca, sin da ragazzo, di liberarsi dal male con il potere della fantasia».