ANCHE I MASCHI SUBISCONO ABUSI – L’ATTORE FRANCESE AURÉLIEN WIIK HA DATO IL VIA AL #METOO MASCHILE: HA SVELATO DI AVER SUBÌTO DELLE MOLESTIE, DAL SUO AGENTE, QUANDO ERA UN RAGAZZINO - TRA CHI HA RACCONTATO DI ESSERE STATO VITTIMA DI ABUSI ANCHE UN POLITICO, ANDY KERBRAT, DEPUTATO DI "LA FRANCE INSOUMISE": LI HO SUBÌTI QUANDO AVEVO 3-4 ANNI DA UN PREDATORE" - IL QUOTIDIANO "LE MONDE" RACCONTA GLI STUPRI COMPIUTI DA DONNE ADULTE AI DANNI DI RAGAZZI GIOVANISSIMI…

Estratto dell’articolo di Elisa Messina per www.corriere.it

 

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Il primo a parlarne sui social è stato l’attore Aurélien Wiik, lanciando l’hashtag #Metoogarçons. Wiik, 43 anni, noto in Francia soprattutto per la serie «Munch», alla fine di febbraio ha rivelato in una storia di Instagram di aver subito abusi da parte del suo agente e da altri del suo entourage dall’età di 11 fino a 15 anni, e ha invitato i colleghi del mondo dello spettacolo e tutti i «ragazzi» (garçons, appunto) a uscire allo scoperto e denunciare violenze subite durante l’infanzia o l’adolescenza. […]

 

Ma se finora si era trattato soprattutto di abusi denunciati da donne ora la rivelazione di Wiik e l’appello ai “garcons” ha dato il via a un vero #metoo al maschile con racconti di violenze subite nell’infanzia perlopiù da parte di uomini adulti, ma non mancano le segnalazioni di abusi da parte di donne. Personaggi noti ma anche centinaia di ex ragazzi anonimi hanno risposto all’invito rompendo un tabù e superando la vergogna nascosta per anni.

 

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Tra chi ha raccontato gli abusi anche un politico, Andy Kerbrat, deputato di La France Insoumise, il partito di sinistra guidato da Jean-Luc Mélenchon, che su X ha scritto: «Non possiamo riprenderci dall’essere stati vittima, ma possiamo ripararci, piano piano, e diventare anche deputati.

 

Ho subito abusi quando avevo 3-4 anni da un predatore, che da allora è morto, quindi senza possibilità di avere giustizia. La gente ti crede e ti ama (come è stato il mio caso grazie ai miei genitori). Otterrai grandi cose, quindi continua ad esprimerti. Se puoi, vai in tribunale».

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[…] Il quotidiano «Le Monde» si è soffermato particolarmente sui casi di stupro compiuti da donne adulte ai danni di ragazzi giovanissimi ricordando come questo sia stato vissuto fino ad oggi come un tabù e che oggi il #Metoogarçons, ci costringe anche a «mettere in discussione le nostre rappresentazioni di genere dei ruoli nel sesso». […]

 

E i maschi sono anche maggiormente schiacciati dal sentimento di vergogna nel rivelare l’abuso subito. Ma l’hashtag #Metoogarçons sembra aver dato la stura a un processo di liberazione. Come ha sottolineato il sociologo e attivista Kevin Vacher: «Che si tratti di incesto, stupro da parte di uomini, stupro da parte di donne, si sta diffondendo una nuova parola (…) Si tratta di tradire il patriarcato, minare parte delle sue fondamenta – questo silenzio e questa lealtà tra gli uomini – solo per vederlo crollare davanti a noi».

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