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Carlotta Scozzari per Dagospia
Su Twitter scatta il "liberi tutti" e l'uccellino azzurro va a fondo. Questa volta però, non c'entra tanto il social network in sé quanto piuttosto la Borsa, dove le azioni proprio oggi, all'apertura di Wall Street, sono precipitate sui nuovi minimi storici.
Basti pensare che, nel primo pomeriggio italiano, Twitter, sul New York Stock Exchange (Nyse), viene scambiata a 35,06 dollari, in forte flessione di quasi il 10% (-9,52 per cento). In altri termini, meno della metà del prezzo di quasi 75 dollari che i titoli avevano sfiorato lo scorso dicembre, appena un mese dopo lo sbarco in Borsa.
Tutta colpa della scadenza, proprio oggi, del vincolo di "lock-up", ossia di mantenere in portafoglio i titoli senza venderli, che gravava sulle azioni dalla quotazione in Borsa (Ipo) risalente ai primi giorni del novembre scorso. In altre parole, da oggi gli azionisti che con l'Ipo avevano dei vincoli di vendita sono liberi di fare quello che vogliono. E hanno pensato bene di fare scattare le vendite sulla società di microblog fondata nel 2006 da Jack Dorsey, Evan Williams, Biz Stone e Noah Glass.
Già la scorsa settimana, tra l'altro, il gruppo del web con base a San Francisco guidato dall'amministratore delegato Dick Costolo era finito nel mirino delle vendite di Borsa dopo avere annunciato un primo trimestre del 2014 in perdita per 132 milioni di dollari.
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