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DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO…
1 - LETTERA DI MATTIA MOR A DAGOSPIA
Non è mia abitudine rispondere alle critiche, soprattutto sul web, ma visto che purtroppo si rischia di fare grande confusione in merito al mio percorso imprenditoriale, cerco di rispondere con educazione alle cose non vere scritte da Dagospia.
Dire che la mia storia imprenditoriale inizia dalle trasmissioni Mediaset è inesatto.
Blomor è nata nel 2004, al Grande Fratello ho partecipato nel 2009, quando già eravamo distribuiti in 300 negozi italiani e abbiamo fatturato 2,2 milioni di euro. Definirmi "l'imprenditore uscito dal Grande Fratello" è falso, perché forse sarebbe più corretto dire che nel 2005 sono uscito dall'Università Bocconi, con 110 e lode.
Mi dispiace sottolinearlo perché tutto voglio sembrare fuorché presuntuoso, ma di fronte alla leggerezza di certe affermazioni e a come il web poi le amplifica penso sia giusto essere precisi. Non penso ci sia da giustificarsi del fatto di aver partecipato a Uomini e Donne e al Grande Fratello.
Certamente non sono programmi di alta cultura, ma conta parteciparvi, come in ogni cosa della vita, con la propria intelligenza e dignità . Soprattutto considerando che ho cominciato la mia avventura imprenditoriale senza capitali, senza aiuti della mia famiglia, senza banche che potessero prestarmi soldi. Chi fa impresa da zero, in Italia, sa meglio di me la montagna da scalare cui vai incontro, le difficoltà e i rischi da affrontare giorno dopo giorno.
E quando mi è capitato di essere stato invitato a due trasmissioni così popolari, che avrebbero potuto aiutarmi nella promozione del mio marchio, ho deciso di accettare e di metterci la faccia. Senza commettere alcunché di moralmente deplorevole e di penalmente rilevante.
Punto.
Mi si accusa di essere incoerente perchè da Mediaset con queste trasmissioni ho guadagnato. Per essere precisi ho guadagnato 0 ⬠dalla prima e 1.000 ⬠dalla mia, corta, permanenza a Grande Fratello. Tutto qua. Ma al di là del valore economico, questa affermazione è un esempio lampante del conflitto d'interessi in cui versa questo Paese.
Nel momento in cui io non posso criticare come uomo politico, pessimo, il presidente del consiglio, perché ho partecipato a trasmissioni nelle sue reti, viene fuori appieno il conflitto d'interessi di cui destra e sinistra sembrano non voler parlare mai.
Mi si accusa infine di essere incoerente perché come imprenditore che ha partecipato a programmi Mediaset non posso essere di sinistra. La solita, grande, banalità che periodicamente viene fuori.
Io sono di sinistra, orgogliosamente di sinistra, perchè credo in una società più giusta ed equa. Sono di sinistra perchè la prima parola che la politica dovrebbe avere nel suo lessico è lavoro. Non solo quello da tutelare, ma anche e soprattutto quello precario, quello autonomo, quello che non c'è.
Sono di sinistra perchè, in un mondo post ideologico come quello in cui viviamo, credo che il libero mercato funzioni ma che le sue storture vadano gestite dallo stato in modo da dare le stesse opportunità a tutti.
Perchè credo nell'importanza della scuola pubblica, in una sanità pubblica funzionante. Sono di sinistra perchè vedo nella tutela dell'ambiente qualcosa di imprescindibile per il nostro futuro e il nostro sviluppo. Perchè voglio pari diritti per tutti, senza differenze di genere, razza e religione.
Perchè credo che merito voglia dire poter offrire ai cittadini la possibilità di realizzare i propri sogni pur non avendo le stesse possibilità di partenza. Perchè credo che l'interesse generale conti, sempre e comunque, più dell'interesse particolare dei singoli individui. Per questo sono di sinistra, e non c'è critica strumentale che non faccia sorridere e non mi scivoli addosso.
Spero di essere stato chiaro.
Grazie.
Mattia Mor
2 - DAGORISPOSTA
Registriamo la premura con cui Mattia Mor ci scrive per evitare di "fare grande confusione" ma notiamo che in una pasticciata confusione, forse dopo le luci della Leopolda e le urla della Santanché, inciampa proprio il giovane imprenditore. E allora per puro spirito sportivo, ci limitiamo a precisare alcune cose:
1. Ci bacchetta - virgolettando la citazione - per aver averlo definito "l'imprenditore uscito dal Grande Fratello" ma, evidentemente distratto, Mor non s'è resto conto che né nel nostro report né nel titolo appare questa espressione. Complimenti per il 110 e lode all'Università Bocconi. Era nel corso con Sara Tommasi?
2. Come mai, nella sua puntuta mail, Mor non cita la sitcom "Così fan tutte", trasmessa da Italia 1 e cui ha preso parte insieme ad Alessia Marcuzzi? Se per "Uomini e Donne" e "Grande Fratello" ha incassato bruscolini e se con Mediaset "non ha guadagnato", perché Mor non rivela a quali cifre è stato scritturato?
3. Nel ricordare il passato da tele-belloccio, come corteggiatore e concorrente gieffino, l'imprenditore renziano sostiene di aver preso parte alle trasmissioni perché gli è "capitato di essere stato invitato". Invitato? Ma al "Grande Fratello" non si accede tramite una lunga trafila di provini, apparecchiati in tutta Italia? Esistono forse delle "wild card" con cui qualche partecipante ha bypassato le selezioni? Sarebbe interessante saperlo.
4. Per Mor è inesatto affermare che la sua "storia imprenditoriale inizia dalle trasmissioni Mediaset". E' vero. Ma, per amore di precisione, tocca segnalare che nel report abbiamo anche sostenuto come visibilità e fama siano state funzionali al suo business. Ed è lo stesso ragazzo, a darcene conferma precisando che ha partecipato a trasmissioni che avrebbero potuto aiutarlo "nella promozione del mio marchio". E tale promozione non è forse avvenuta anche attraverso le serate in locali e discoteche cui Mor ha partecipato grazie alla sua tele-fama by Mediaset?
5. Mor scrive: "Nel momento in cui io non posso criticare come uomo politico, pessimo, il presidente del consiglio, perché ho partecipato a trasmissioni nelle sue reti, viene fuori appieno il conflitto d'interessi di cui destra e sinistra sembrano non voler parlare mai".
Eh, no, caro Mattia. Le tue critiche, tanto furiosamente esternate, sono andate al Berlusconi imprenditore "che ha copiato l'idea della tv commerciale dall'America", "che opera in un sistema di non concorrenza" e dal quale "non ho nulla da imparare".
6. Nessuno accusa Mor di essere incoerente "perché come imprenditore che ha partecipato a programmi Mediaset" non può "essere di sinistra". Ci mancherebbe. Di imprenditori con il cuore a sinistra e il portafoglio altrove, ne abbiamo visti tanti.
Ci auguriamo per te, e soprattutto per i tuoi collaboratori, che il tuo radioso percorso imprenditoriale sia coronato da maggior sostanza. E da meno chiacchiere.
Cordialmente
DAGOSPIA
PS
Probabilmente, alla fine della fiera, hai ragione tu. Passare dal "Grande Fratello" a Renzi, è coerente e conseguente: è sempre e solo spettacolo.
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