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Theresa Fisher per “Van Winkle’s”
Il divorzio nel sonno diventa trand
Se volete apparire ricchi, non preoccupatevi di spendere soldi in garage per tre macchine, palestra in casa e solarium. Oggi ad essere sinonimo di disponibilità finanziaria è la “snoring room”, stanza separata per chi russa. Non se ne può più del grugnito del tuo partner mentre ti stai godendo una serie su “Netflix” o mentre tenti di dormire. Invece di adibire stanze già esistenti, i nuovi divorziati nel sonno, se ne fanno però costruire di nuove. Perché? Perché loro possono.
I costruttori di case di lusso focalizzati sulla clientela benestante stanno sempre più disegnando camere per lui e per lei, soprattutto a Londra. Una seconda matrimoniale, per chi russa appunto, o per chi vede la tv, legge e sta sul computer fino a tardi, cioè per chiunque abbia comportamenti che irritano l’altro. Più c’è benessere in famiglia, più si esigono comodità.
D’altronde già nel periodo vittoriano, le coppie si davano il bacio della buonanotte per poi cambiare stanza, e molte (fino al 40%) già dormono separate. Dormire in stanze separate è un eufemismo per le relazioni alla frutta? Secondo gli psicologi non indica necessariamente che la vita sessuale sia in pericolo. Il divorzio nel sonno può essere salutare perché aiuta a riposare meglio. L’intimità non è compromessa, fare sesso è una scelta e spostarsi può essere addirittura più eccitante.
Gli architetti prevedono che entro la fine dell’anno le “snoring rooms” diventeranno la norma. Almeno per i ricchi. Il sonno è diventato il moderno elemento che segna la differenza fra classi sociali.
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