paola pitagora

LA LEZIONE DI PAOLA PITAGORA SULLE MOLESTIE: "NON C'È BISOGNO DI FARSI SALTARE ADDOSSO. IO SCAPPAVO. POI, PERÒ, NON USCIVO A FARMI BELLA COL SIGNORE CHE MI AVEVA TRATTATO COME UNA PUPAZZA. A VOLTE, ANZI, MI PARTIVA UN CARTONE. SBATTEVO LA PORTA. LORO MI INSEGUIVANO E DICEVANO CHE ERO "UNA GRANDE STRONZA". IL MIO AGENTE DICEVA: "MA CHI TI CREDI DI ESSERE PAOLA? NON LAVORERAI PIÙ". SALVO CASI RARI, C'È SEMPRE UNA PORTA PER FUGGIRE"

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

paola pitagora 5

Estratto dell'articolo di Cristina Bianchi per OGGI

 

[…] Cosa ne pensa del #Metoo?

"Oh, di proposte me ne hanno fatte molte per anni. Pure registi importanti"

 

paola pitagora 3

Nomi?

"Mi sembra tardi per sollevare polveroni. Ma sono contenta che ora le donne possano parlare, che uno come Weinstein sia fuori dai giochi. Però, non c'è bisogno di farsi saltare addosso…"

 

In che senso?

"Sa cosa facevo io? Scappavo. Poi, però, non uscivo a farmi bella col signore che mi aveva trattato come una pupazza. A volte, anzi, mi partiva un cartone".

 

La strategia dell'uscio.

"Uscivo. Sbattevo la porta. Loro mi inseguivano e dicevano che ero "una grande stronza". Il mio agente diceva: "Ma chi ti credi di essere Paola? Non lavorerai più". Ricordate: salvo casi rari, c'è sempre una porta per fuggire".

paola pitagora senza sapere niente di leipitagora alla mitragliatrice di pino pascalipaola pitagora 37pitagora 19paola pitagora bersaglio mobile 1pitagora mamborpitagora brelpitagora 18paola pitagora