DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima.
La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti”
e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)
Sette ragazzi sabato scorso hanno prenotato un tavolo al Kursaal, nota discoteca di Lignano Sabbiadoro, a nome di un fantomatico «centro stupri». Hanno anche postato online alcune foto in cui indossavano t-shirt con la medesima scritta. Nei giorni successivi si sono scusati per la «bravata».
Su questa vicenda, frutto di conclamata imbecillità, la filosofa Michela Marzano verga un editoriale sulla Stampa in cui denuncia «l’incapacità di questi ragazzini friulani di buona famiglia di capire il significato delle parole pronunciate, l’estrema violenza che c’è nel banalizzare lo stupro o i lager nazisti». Che c’entrano i campi di sterminio? Non si sa. Al massimo c’entrano i campi di polenta, dove questi sette sconsiderati andrebbero mandati a zappare.
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Titolo da Repubblica: «Palamara. “Le correnti? Anche chi mi accusa le usava per fare carriera. Ecco i loro nomi”». Quindi fa i nomi delle correnti? No, perché quelli si conoscono già.
Allora fa il nome di chi lo accusa? In tal caso la concordanza con «i loro nomi» è sbagliata, essendo «chi» pronome relativo singolare che sta per «colui il quale», «colei la quale». («Chi» in funzione di «coloro che» è un arcaismo, che comunque mal si sarebbe conciliato con il verbo al singolare).
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Titolo da Avvenire: «Quaranta milioni di lavori perduti». Proviamo a immaginare: lo stagnino, il lampionaio, l’arrotino, il cardatore, l’ombrellaio... Ce ne vuole per arrivare a 40 milioni di lavori. Infatti nel testo si precisa che trattasi di 40 milioni di lavoratori che hanno perso il posto negli Stati Uniti.
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«Il capo dello Stato salva dallo sfratto le caprette di una cascina», titola d’apertura La Verità. Leggi la notizia sottostante e scopri che a Casirate (Bergamo) era scoppiata nel 2004 una lite tra una famiglia di agricoltori e la proprietaria di un bed & breakfast adiacente, causata dalla vicinanza degli animali all’abitazione.
Il proprietario della fattoria presentò ricorso amministrativo per far revocare l’ordinanza di sgombero emessa dal sindaco contro 2 maiali, 14 capre, 3 pecore e 20 galline. «Ora, dopo il parere del ministero della Salute, la salomonica sentenza: no ai porcelli, sì alle caprette». E perché il titolo tira in ballo Sergio Mattarella? Va’ a saperlo.
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Don Antonio Mazzi scrive sul Corriere della Sera: «Nella mia giovinezza, a ridosso della Seconda guerra mondiale, avevamo meno cervello, ma un pò più di cuore». Solo l’ortografia rimane uguale.
VITTORIO FELTRI E STEFANO LORENZETTO
luca palamara mattarellalorenzetto vespaLORENZETTO ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BISIGNANIlorenzetto e andreottilorenzetto e vespalorenzetto eferraralorenzetto feltriluca palamara
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