DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Luca Bottura per la Repubblica
L' ultima volta che in questa rubrichetta ho accennato una blanda osservazione sul Giornale dei Giusti (“Il Fatto”, ndr) mi sono ritrovato sotto ottanta righe di editoriale in prima pagina "all you can hit" scritte con la mazza da baseball.
Pertanto, accingendomi a ricadere nell' errore, vorrei mettere le mani avanti: io buono, io venire in pace, io scrivere sgranocchiando ramoscello di Ulivo. Io avere tutti i libri di MT su scaffale, comprese le seconde edizioni e quelli con le figure.
L' antefatto: ieri Giuseppe Conte si è concesso al direttore del GdG.
Due pagine. Titolo a caratteri di scatola: "Chi sono e cosa faccio".
Mario Calabresi e Luca Bottura
C' era anche la notizia: Conte ha scritto all' Ue perché si prenda sistematicamente un po' di migranti. Tema piuttosto dibattuto, diciamo. Alcuni pennivendoli di regime, certo non il sottoscritto, hanno rilevato diverse incongruenze rispetto ai governi precedenti. Per dire: alla domanda sul perché il presidente del Consiglio avesse lasciato la Diciotti in balia di Salvini per le lunghe ore del vertice Nato, ha risposto che non gli prendeva il telefono. Alla domanda sulla presunta iscrizione all' Opus Dei, ha replicato che gliel' hanno chiesto ma ha declinato. Un po' come quando Vodafone mi chiama per riprendermi tra i clienti, tipo.
GIUSEPPE CONTE VERSIONE POLLO - VIGNETTA BENNY
Al rilievo sul capo della Lega e sui famosi 49 milioni di euro, Conte si è esibito in una breve supercazzola sui costi della politica. Sempre gli zerbini di cui sopra, hanno celiato sull' assenza delle famose seconde domande ma soprattutto sul trattamento che risposte altrettanto evasive avrebbe ricevuto nel caso a darle fosse stato chiunque altro.
Invece no. Invece quell' intervista (piuttosto ricca, peraltro: spremere tutte quelle virgolette da Conte è come scalare il K2 senza bombole) segna una svolta da festeggiare: il giorno in cui il GdG ha dismesso l' unica cosa di sinistra che lo connotava, cioè il complesso di superiorità, e si è calato tra noi comuni mortali.
Noi che se dobbiamo intervistare qualcuno per cui proviamo affezione, politica e non, ci incartiamo. Noi che non chiederemmo a Prodi della corsa al Quirinale, a Baggio del rigore sbagliato ai Mondiali, a Valentina Nappi di quell' ultima scena venuta male.
Noi che abbiamo opinioni e le lasciamo trasparire, magari difendendole, sapendo che la passione civile è un buon vaccino contro le cazzate ma non rende terzi. Per questo è l' ultimo pezzo in cui mi occuperò del giornale in questione, certo che smetterà di menarla a questo. Perché da ieri siamo nello stesso club.
Benvenuti. Anzi: welcome.
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