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Da Chi, in edicola domani
« A Sanremo ci siamo buttati dallo scivolo e siamo atterrati felici e contenti». Così, sul numero di "Chi" in edicola questa settimana, Luca&Paolo, nuovi conduttori di "Scherzi a parte", si tolgono un po' di sassolini dalle scarpe.
«Avevano già provato a sostituirci in passato e poi ci hanno richiamato», dice Luca Bizzarri e, a proposito del fondatore delle "Iene", Davide Parenti, dice: «Purtroppo, quando uomini di una certa età si mettono in competizione con i giovani, perdono la testa: sembrava che a lui il nostro successo non facesse piacere e che ogni minuto di monologo preso per noi fosse rubato al programma».
Luca parla anche di Cristina Chiabotto, che transitò dal programma per una sola stagione: «Quando è arrivata Cristina, era uno dei talenti più belli che avessi mai visto, avrei scommesso su di lei. Solo che era molto giovane, malgestita e non si lasciava andare. Con Ilary Blasi e Alessia Marcuzzi c'era complicità , sembrava di essere in terza media. Per dire una cosa a Cristina, invece, bisognava prima parlare con la sua agente».
Dei loro sostituti dicono: «Quando ho saputo di Pippo Baudo, ho pensato: "Qualcosa di buono nella vita ho fatto, se mi sostituisce Pippo Baudo! à come se esci in una partita di calcio ed entra Ronaldinho!"», spiega Luca. «Ho visto solo alcune cose, Brignano mi piace, anche Gassman, mentre Argentero mi è sembrato più a disagio. Di certo si sta capendo che avere con Ilary un duo rodato, con ritmi e tempi precisi, aveva un perché», aggiunge Paolo.
Ma il meglio lo riservano a Mauro Mazza, direttore di Raiuno che, dopo la loro recente perfomance a Sanremo, ha fatto capire che in Rai Luca&Paolo avevano fatto una satira che altrove non avrebbero fatto e ha attaccato il loro linguaggio. «Stimo Mauro Mazza, lo dico sul serio, è una brava persona, intelligente, un bravo direttore», spiega Luca, «ed è per questo che posso dire che quel giorno ha detto una scemenza. Avrà avuto buoni motivi per farlo e non gli abbiamo risposto subito proprio perché gli vogliamo bene e non volevamo metterlo in difficoltà ».
Aggiunge Paolo: «Mazza, per salvare la propria posizione, doveva prendersela con qualcuno. Non posso credere che la stessa persona, che ho apprezzato l'anno scorso, quest'anno abbia detto certe inesattezze. Voglio solo ricordare che, due giorni dopo la caduta delle torri gemelle, abbiamo fatto la parodia di Bin Laden su Italia 1. Posso capire la sua autodifesa, ma, la prossima volta che lo incontro, gli dico di andarci piano».
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