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IO LA CONOSCO BENE - MATTIA MADONIA, DIRETTORE DI “THE VISION” ATTACCA L’EX SANTORINA BENEDETTA SABENE, CHE RISCHIA IL PROCESSO PER STALKING ASSIEME ALLE FEMMINISTE VALERIA FONTE E CARLOTTA VAGNOLI PER AVERE SCATENATO UNA CAMPAGNA CONTRO UN GIORNALISTA RITENUTO UN “ABUSER” - "ESPLOSA SUI SOCIAL GRAZIE ALLE SUE POSIZIONI FILO-RUSSE SULLA GUERRA IN UCRAINA, SABENE HA AIZZATO I SUOI FOLLOWER CONTRO DI NOI DOPO UN NOSTRO ARTICOLO SULL’UCRAINA. INSULTI, MINACCE, MEME DENIGRATORI. QUALCHE MESE DOPO, LEI È STATA CANDIDATA ALLE EUROPEE DA MICHELE SANTORO NELLA LISTA “PACE TERRA DIGNITÀ”, COACERVO DI FILOPUTINIANI DELLA PEGGIOR SPECIE. UN ALTRO CANDIDATO ERA NICOLAI LILIN, A PROCESSO PER MINACCE CONTRO GIORNALISTI…"

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Dal profilo Facebook di Mattia Madonia 

 

mattia madonia

Del gossip e della guerra tra influattiviste mi interessa ben poco. Non mi va di parlare del “metodo Selvaggia Lucarelli” e dei miei pensieri a riguardo, anche perché non fregherebbe a nessuno e seguirei involontariamente lo stesso metodo da cui voglio tenermi a distanza. 

 

Ci sono anche alcuni nomi, tra quelli sbucati nelle chat, su cui potrei raccontare storielle poco piacevoli - e parlo per esperienza diretta - ma non ne vale davvero la pena. 

Un sassolino dalla scarpa voglio però togliermelo.  

 

Una delle indagate è Benedetta Sabene. Esplosa sui social grazie alle sue posizioni orsiniane sulla guerra in Ucraina, Sabene è stata protagonista di diversi episodi un po’ particolari. 

 

Dopo un nostro articolo sull’Ucraina, dal nulla il profilo Instagram di The Vision è stato invaso da putiniani con la bava alla bocca. Insulti, minacce e via dicendo. 

 

benedetta sabene

Ci siamo chiesti da dove venisse questa shitstorm, poiché qualcuno doveva aver indirizzato l’odio verso di noi, era evidente. È lì che ho conosciuto per la prima volta Sabene. Storie su storie contro The Vision con tanto di meme denigratori. L’orda veniva dal suo profilo. 

 

Non sapendo chi fosse, sono andato a studiarmi il personaggio in questione. Ho trovato la classica propaganda putiniana, nulla di nuovo: mistificazioni sul 2014, “è colpa della Nato”, poveri russi provocati dall’Occidente, ucraini nazisti, fakenews a manetta e pacifintismo. 

 

Sabene ha anche pubblicato un libro di “controinformazione” (sigh) sull’Ucraina, infarcito di quelle teorie che ormai conosciamo bene.  

 

Libera di farlo, non è di certo andata contro la legge - sull’altra vicenda giudiziaria, quella per cui è indagata e di cui mi frega poco, sarà la magistratura a fare chiarezza. 

Sabene ha continuato ad aizzare i suoi follower contro The Vision, arrivando anche a commentare lei stessa sotto i nostri post ripetendo la solita pappardella paternalistica su noi europeisti guerrafondai e “loro” paladini della pace.  

 

mattia madonia 22

Mi son chiesto: ma “loro” chi? La risposta è arrivata qualche mese dopo, quando Sabene è stata candidata alle Europee da Michele Santoro nella lista “Pace Terra Dignità”, coacervo di filoputiniani della peggior specie. Per farvi capire meglio, un altro candidato era Nicolai Lilin, a processo per minacce contro giornalisti (con tanto di frasi sul polonio nel tè) e putiniano di ferro.  

 

In qualche modo il cerchio si è chiuso e ho trovato le mie risposte. 

 

Tolto questo sassolino, vi chiedo la gentilezza di evitare qualsiasi tipo di insulto contro Sabene, proprio perché non siamo come “loro”. Per questo non ho voluto scrivere nulla sui motivi per cui è indagata, nonostante siano collegati, seppur con fini diversi, alle modalità da lei usate per distruggere le persone sui social (e non solo). Anzi, se Sabene leggesse questo post sarei aperto a un confronto pacifico sul tema Russia-Ucraina. 

benedetta sabene

 

L’intento non è quello di creare una contro-shitstorm, ma di fare chiarezza sui luoghi di ritrovo di certi personaggi aggiungendo altri tasselli al mosaico della propaganda russa in Italia, quella di cui Santoro fa parte a tutti gli effetti. 

 

A tal proposito, il fatto che la triade Santoro-Travaglio-Vauro, un tempo venerata da noi di sinistra, si sia interamente genuflessa a Mosca diffondendo di fatto le veline del Cremlino, forse ha esacerbato il nostro senso di smarrimento, la mancanza di punti di riferimento dopo il crollo dei falsi miti. Il disorientamento è tangibile, e personalmente fatico a trovare un appiglio in mezzo a questa foschia degli ideali. 

 

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