“MENINO DE OURO” – NEYMAR DA SILVA SPA: 21 ANNI E GIA’ MILIARDARIO - LA GIOIOSA MACCHINA DA SPOT E DA GOL

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Rocco Cotroneo per "Il Corriere della Sera"

Quando, un anno fa, Neymar era già apparso ovunque pubblicizzando televisori, telefoni, bibite, mutande, ghiaccioli, auto, batterie per auto, una banca e, ovviamente, prodotti Nike, un istituto di ricerca in Brasile fece i calcoli e scoprì che il ragazzo finora aveva fatto più spot che gol. In tredici giorni, il telespettatore l'aveva potuto vedere ben 423 volte.

Se a questo si aggiunge che il suo Santos, negli ultimi tre anni, gli ha passato per non perderlo uno stipendio pari a quello di tutti i suoi compagni messi insieme, ecco che la mistica del menino che non voleva lasciare amici e famiglia, o tradire il suo Paese, viene meno.

Ma non del tutto. Neymar è anche un fortunato ragazzo brasiliano figlio dei suoi tempi. Che non sono quelli di Pelé o Altafini, e nemmeno di Adriano. Dove si lascia la terra natia soprattutto per scelta e opportunità, e non per disperazione o destino inevitabile. Nel calcio e in altre professioni. Figlio di un meccanico, oggi astuto manager della Neymar Spa, cresciuto in una famiglia modesta della periferia di San Paolo, la sua traiettoria racconta il Brasile del boom economico degli ultimi anni. Dove i ragazzi, alla fine, fanno e pensano le stesse cose dei loro coetanei europei o americani. Passano le giornate tra videogames e reti sociali, caricano foto su Instagram e chattano per ore su Whatsapp.

Quelli come Neymar, finora un calciatore assai disciplinato, ad essere post-adolescenti non vogliono rinunciare. E così la principale preoccupazione dei suoi capi alla Seleção, al momento, riguarda le foto e le frasi che lui, amici e fidanzata fanno girare sulla Rete. A differenza di quanto accadeva un tempo, poi, Neymar non è passato dalla fame alla gloria in un baleno. Aveva 13 anni quando il Santos cominciò a passare soldi al padre, ad offrire una casa alla famiglia affinché abitasse più vicino al club. E l'anno dopo era già a Madrid a fare un stage per il Real. Che alla fine lo scartò, troppo magro.

Ora che Neymar sta per approdare al Barcellona e ha iniziato con il piede giusto la Confederations - quel fantastico destro al volo dell'1-0 con il Giappone - sono in molti a chiedersi come il 21enne e già miliardario futuro eroe del 2014 prenderà il trasferimento. Se è vero che dal punto di vista dell'evoluzione calcistica ha buttato via due anni a restare in Brasile, come sostiene qualcuno. Se il suo fisico non colossale si adatterà alle difese europee, o avrà bisogno di subire quei trattamenti di «upgrade», ai limiti dell'etica, attraverso i quali sono passati alcuni suoi compatrioti. Se, infine, la convivenza con Messi e altri campioni planetari gli aprirà il mondo, oppure gli farà rischiare la panchina ogni giorno.

Per ora Neymar si è «postato» insieme ai suoi amici di infanzia che l'hanno accompagnato alla presentazione in Spagna. Tutti insieme a ridere e scherzare sull'aereo privato affittato da Julio Iglesias. Li ha invitati tutti ad andare a vivere con lui in Catalogna, vitto e alloggio inclusi, come aveva fatto Adriano con i suoi compari della favela di Rio. Ma la band di Neymar è fatta di ragazzotti come lui che lavorano sodo, hanno imprese da seguire, la fidanzata Bruna (17 anni) è un astro nascente delle telenovelas. Verranno a trovarlo ogni tanto. È un altro Brasile, Neymar...

 

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