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a cura di Colin Ward e Critical Mess (Special Guest: Pippo il Patriota)
LINGOTTI IN FUGA
Mentre il Palazzo si trastulla con l'ineleggibilità dell'Eletto Berlusconi e i provvedimenti per la salvezza del vecchio Dell'Utri, la Fiat si prepara alla fuga fiscale. Sul piano delle tasse, non c'è molto da aspettarsi da una famiglia che ancora litiga sull'enorme tesoro offshore di Nonno Gianni e che si è affidata a un manager come Marpionne, la cui residenza è rimasta tra i monti del Cantone di Zugg.
Però negli ultimi tre anni non s'è fatto altro che parlare delle riforme del lavoro realizzate dal Lingotto nei propri stabilimenti. Meno diritti per tutti e massima flessibilità . E grandi lezioni di Marpionne a politici e sindacalisti. Ma ora che di Fabbrica Italia e dei suoi 20 miliardi manco si parla più, si scopre che la flessibilità che avevano in mente a Torino era di tipo fiscale. Chapeau!
Solo un paio di giornali, non a caso privi di conflitti d'interesse, colgono oggi la notizia in tutta la sua importanza. Libero la spara a tutta prima: "La Fiat fugge dalle tasse. Lo Stato perde 600 milioni l'anno. La società che costruisce camion, trattori e bus trasferisce la sede in Inghilterra, dove pagherà un'aliquota del 20% contro il 36% che versa in Italia. Ennesima sconfitta di un fisco asfissiante".
Titolone in prima pagina anche per il Cetriolo Quotidiano: "La Fiat scappa a Londra per non pagare le tasse. La nuova holding dei mezzi pesanti quotata a Wall Street sposterà la sede in Gran Bretagna: le nostre imposte sono troppo alte. All'Italia mancherà un gettito di mezzo miliardo. Il ministro Lupi: se ne vanno dopo aver preso contributi statali".
Se ne vanno e i grandi giornali coprono la fuga. Silenzio totale sulla Repubblica, mentre il Corriere se la cava con un pezzo tecnico in economia: "Fiat Industrial sceglie la City e Wall Street. La residenza fiscale verso Londra. Lupi: serve una riflessione" (p. 25). Dentro, Raffaella Polato filosofeggia: "Criticabile quanto si vuole, la scelta di Torino mette a nudo più dei mille quotidiani allarmi alcuni dei mali che soffocano le imprese con spalle meno grandi (cioè quasi tutte)".
Il male è pagare troppe tasse. Epica l'impresa della Stampa, che nasconde la notiziola in un colonnino intitolato "Fiat Industrial, c'è il prospetto per Wall Street" (p. 25). Politica patetica sul Messaggero: "Industrial a Wall Street, il governo chiede lumi" (p. 17). Il Sole confina la notizia in una spalluccia a pagina 32 e la tratta come una mera tecnicalità : "Fiat Industrial a Wall Street ma con residenza a Londra". Sarà per il bel clima?
PADRONCINI NERVOSI
Oggi assemblea a porte chiuse di Confindustria ed ecco la bordata a freddo di Guido Barilla, che prova a mandare di traverso la promozione del Sassuolo a Squinzio Squinzi. L'illustre rampollo di Parma lo fa con una mega intervista sulla Stampa della de-confindustrializzata Fiat: "Confindustria ritorni a occuparsi dei produttori. Fuori le aziende di servizi".
Ce l'ha con l'allargamento di viale dell'Astronomia alle grande imprese pubbliche o ex pubbliche come Eni, Enel, Poste e Ferrovie: "La nostra associazione non può battersi sui prezzi e sul caro-energia perché rappresenta anche le società che la forniscono". E ancora: "La Confederazione segue troppi interessi particolari. Rischiamo di essere uguali alla politica che critichiamo" (p. 14).
Poi, a proposito di interessi particolari, volti qualche pagina e ti imbatti nell'imbarazzante pubblicità acquistata da Confindustria Ceramiche e Cersaie Bologna per celebrare la promozione in serie A del Sassuolo, con tanto di servilissimo "...grazie Giorgio!". Proprio soldi ben spesi (Stampa, p. 24).
LARGHE INTESE PICCOLE BASTARDATE
Una bella leggina salva-Dell'Utri e il voto sull'ineleggibilità del Banana bastano a far tremare il governino di larghe intese affidato a Lettaenrico. Adesso arriverà un qualche monito di Re Giorgio Banalitano, ma intanto il casino è grande. Repubblica in allerta: "Scontro sulla legge pro-mafiosi. âConcorso esterno, pene dimezzate'. Ma poi il Pdl ritira la proposta. Il Pd: provvedimento inaccettabile. Anm: ci avrebbe indebolito" (p. 2).
Poi, l'eroico retroscena: "E Letta blocca la norma salva Dell'Utri. âCosì mettete a rischio il governo'. Telefonata con Alfano e il vicepremier impone il dietrofront" (p. 3), Ci hanno provato. Perla di saggezza da vero malandrino sfuggita a Ciquito Cicchitto: "Queste cose si fanno se poi si approvano. Se no è demenziale".
E parla anche l'ineffabile don Marcello: "Dell'Utri: Non ne sapevo nulla. E poi questa legge mi lascia perplesso. Non farò il latitante, a 72 anni. L'età non è un beneficio nei reati di mafia. Io non voglio lo sconto, io voglio essere assolto". Il bello è che queste nobili parole le dice dalla villa di Santo Domingo (Stampa, p. 7).
Sul fronte ineleggibilità , ecco la prevedibile spaccatura del Pd e il soccorso rosso al Cainano. "Cauti contro inflessibili. In Giunta la sfida interna ai democratici. Casson e Pezzopane orientati al sì. I senatori pro Cavaliere: dopo 20 anni di giudizi di un certo tipo , sarebbe singolare cambiare" (Corriere, p. 4). "Berlusconi: âIneleggibile? Non esiste'. Pd, il no di Violante, Fassina e Orfini. Slitta la Giunta. La rassegnazione dei democratici. âImpossibile far decadere Silvio. Il partito di Epifani verso il sì al leghista Volpi", candidato del Banana alla presidenza della Giunta (Repubblica, pp. 6-7).
Intanto il Cainano si gode i sondaggi: "Silvio si coccola il governo: âCi fa volare nei sondaggi. Berlusconi esulta: âIl Pdl è al 29%. Finchè continua così non butteremo giù Letta" (Libero, p. 8). Forse Letta sta sbagliando qualcosa?
UN DUE TRE, GRILLINO!
Ha sempre bisogno di spararla grossa, l'astuto Grillomao, per tenere alto il morale di una truppa condannata a non concludere nulla in Parlamento. Oggi è la volta delle violenze di piazza: "Grillo: se scompariamo esplosione di violenza. La svolta: abbiamo bisogno di andare al governo. Replica alla Gabanelli sul blog: le perdite coperte da Casaleggio" (Corriere, p. 7).
Intanto "Spunta un bavaglio sulle interviste. âControlliamo con chi parlano i deputati'. Il gruppo comunicazione del M5S: registrate i colloqui. Mugugni tra i deputati: âNon è normale'. âIncontrate i giornalisti nella nostra stanza, così giochiamo in casa'. Lombardi: se mi dicessero: non parli senza di noi, reagirei" (Repubblica, p. 4). Ma la stessa Lombardi (o sua sorella?) parla alla Stampa e dice: "Nessun divieto. E' soltanto un consiglio che ci servirà come aiuto. I rapporti con la stampa sono pesanti" (p. 9).
PADANIA FELIX
Sempre nuove sorprese dal calderone dell'inchiesta sulla Lega Nord e sul suo ex tesoriere Ciccio Belsito. Oggi pezzo istruttivo del Sole 24 Ore: "Fondi esteri per Bossi'. Ricostruito lo scontro di potere con Maroni e il giallo delle tangenti in Libia. Nei verbali dell'ex tesoriere del Carroccio emergono i retroscena del conto in Tanzania. Con l'operazione africana il Senatur si preparava a fronteggiare una possibile scissione del movimento. L'ombra dei Servizi" (p. 16). Per la cronaca ha poi vinto l'ex ministro Maroni. Aveva più Servizi?
NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Bamboccioni di ritorno o vittime della crisi? La seconda che hai detto. I giornali scoprono che anche i quarantenni hanno i loro problemi. "Quarantenni allo sbando. âUno su quattro vive con la paghetta di papà . Coldiretti: il 61% dei giovani sarà più povero dei genitori. Sognano di fare gli spazzini, gli operatori di call center o un posto come pony express. Il 64% è pronto a cambiare città e il 51% andrebbe all'estero per trovare un'occupazione. Zero manualità : il 25% dei ragazzi italiani non ha mai toccato un trapano o una zappa" (Stampa, p. 13).
NON SONO STATO, IO
Supremi riguardi per la deposizione al processo sulla Trattativa da parte di Sua Altezza Giorgio II. "Stato-mafia, Napolitano può deporre ma non sulle telefonate con Mancino'. Palermo, Berlusconi testimonierà sulla nascita di Forza Italia", uno dei suoi sketch preferiti (Repubblica, p. 13). Secondo la Stampa, "l'eventuale audizione potrebbe riguardare i colloqui con D'Ambrosio" (p. 6). Gradita la preparazione di una lista scritta delle domande, in modo che il Colle possa spuntare quelle irriguardose.
MA FACCE RIDE!
Comico dietrofront di Dino Boffo sull'esorcismo del Papa: "Mi scuso, notizia vera solo in parte" (Repubblica, p. 20). Dopo l'esorcismo il "mezzo esorcismo"?
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