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Dall’account Facebook di Marco Molendini
Giusto: la censura è da condannare. Ma le scelte sbagliate andrebbero condannate ugualmente.
Perché il comune di Roma ha invitato Tony Effe al concertone di fine anno? Lo ha fatto senza leggere i suoi testi? Testi come questo:
"Sono Tony, non ti guardo nemmeno (non ti vedo).
A 90, così neanche ti vedo (giù)
Mi dici che sono un tipo violento (okay)
Però vieni solo quando ti meno (è vero)
Non gridare, nessuno ti sente (shh)
Entro dentro, sono prepotente (pow)
Quando dice che mi ama, so che mente (bugia)
Gli piaccio perché sono un delinquente (okay)".
La verità è che il comune è andato incontro soltanto al nome dell'artista, alla sua popolarità, alla sua risonanza, alla scia del festival di Sanremo. Ma, se un ente pubblico organizza un concerto, per di più gratuito, perché deve rincorre logiche di mercato come se fosse un festival di Sanremo qualsiasi, affidando le proprie scelte alla legge dello streaming e alle classifiche?
Farebbero bene gli amministratori, e farebbero bene a ricordare ai loro consiglieri, cosa faceva il comune di Roma ai tempi di Nicolini: i cineclub a Massenzio, Napoleon di Abel Gance al Colosseo, i grandi artisti brasiliani al Circo Massimo, il festival dei poeti, la festa popolare intitolata Alla ricerca del ballo perduto a Villa Ada, etc, etc. Non ci si può ispirare a quel passato (il concertone di San Silvestro nasce da quel filone) senza competenza, cultura, sensibilità, voglia di scegliere il meglio e poi pentirsi temendo di aver fatto uno scivolone e, quindi, beccandosi la inevitabile accusa di aver censurato un artista.
PS.Tony Effe per me può cantare dove vuole, ma non l'avrei invitato nè al concerto di Capodanno, nè a Sanremo. E non è questione di censura, ma di giudizio artistico. E adesso Tony Effe è diventato un eroe della libertà d'espressione.
Cose da pazzi.
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