DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Giampiero Mughini per Dagospia
Caro Dago, succede che a leggere i giornali mi vengano in mente spunti e ideuzze che in sé non valgono niente ma che tu hai sempre la cortesie di mettere in pagina. Ne approfitto. Oggi gli spunti sono due.
Il primo riguarda la notizia che domani a Roma ci sarà una manifestazione antifascista a ragionare sull’immonda aggressione contro due giornalisti dell’ “Espresso” che erano andati a “coprire” un raduno di militanti di destra che commemoravano i due ragazzi missini uccisi da terroristi (rossi) rimasti ignoti mentre loro due uscivano nel gennaio 1978 dalla sezione missina di Acca Larenzia. Ovvio che non ci sono parole per condannare un’aggressione a dei giornalisti talmente vigliacca e ripugnante. Solo che se io andassi alla manifestazione antifascista di domani sarebbe per dire una cosa per la quale immagino mi inseguirebbero a calci nel deretano.
Proporrei di intitolare una strada di Roma a quei due ragazzi morti assassinati mentre stavano andando a pubblicizzare il concerto di un gruppo musicale di destra, e questo perché sono anch’essi dei morti la cui innocenza appartiene alla nostra Repubblica. Se c’è un’aula del Parlamento intestata a Carlo Giuliani (il ragazzo morto nella mischia genovese che accompagnò il G8 del luglio 2001), perché mai non dovrebbe esserci un analogo e commosso ricordo di due ragazzi che hanno pagato con la vita la loro identità politica? Scommetto, caro Dago che sei d’accordo con me.
Le tre Vittime-di-acca-larentia
Secondo spunto. Un articolo sulla “Repubblica” di oggi dove racconta che una settantina di studenti del liceo romano Virgilio di via Giulia stanno per essere processati a causa della loro protratta occupazione del liceo (interruzione di servizio pubblico) e dei pesantissimi danni che questa occupazione è costata al bene pubblico che si chiama scuola. Lascio perdere l’accusa di interruzione di servizio, ma il fatto oggettivo dei computer e delle tavolette dei bagni spaccati è qualcosa che non ha niente a che vedere con i diritti dei diciottenni di dire la loro e bensì trattasi di delinquenza.
La sezione MSI di Acca Larenzia
Danni arrecati alla comunità, a quella comunità italiana che permette ai diciottenni di studiare semigratuitamente (a costi molto bassi). Chi ha rotto un bene pubblico non ha giustificazioni di sorta, è un reato e ne ha la responsabilità. Gli studenti accusati si giustificano dicendo che i danni li hanno fatti degli studenti esterni. Peggio che andare di notte. Vuol dire che gli occupanti del Virgilio erano talmente cretini da lasciare che i primi venuti arrivassero a scassare e rompere gli attrezzi del loro studio e della loro formazione? Esiste un reato peggiore che l’essere dei cretini? Questo è tutto, per oggi.
GIAMPIERO MUGHINI
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