LA VERSIONE DI MUGHINI - "TRAVAGLIO METTE ANCHE ME NEL SUO LIBRO 'SLURP' SUI LECCHINI D'ITALIA. IL MIO CRIMINE? AVER LODATO, DA JUVENTINO, IL MILAN DI SACCHI. LO RIFAREI DOMANI E SEMPRE"

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Lettera di Giampiero Mughini a Dagospia

 

Marco Travaglio Marco Travaglio

Caro Dago, ti confesso che tutto mi sarei aspettato fuorché di esserci anch’io fra quelli che Marco Travaglio mette in croce perché autori di un qualche “slurp” (o leccata di culo che dir si voglia), e di cui elenca le dicerie in un suo recente tomone che ovviamente non avevo neppure sfiorato con lo sguardo quando è uscito. Non che io spregi i libri di Travaglio, in generale. Tutt’altro.

MUGHINI CON LA MAGLIA DELLA JUVENTUSMUGHINI CON LA MAGLIA DELLA JUVENTUS

 

Sugli scaffali della mia biblioteca ne ho ben quindici, e li ho letti quasi tutti, e alcuni erano saporitissimi nel documentare gli sfregi e gli orrori della vita civile italiana di questi ultimi vent’anni. E l’ho scritto anche una volta (sul “Foglio”) e ho scommesso un euro (paga Travaglio) contro 20-30mila euro (pago io) ove Travaglio avesse scritto altrettanto positivamente di uno dei miei libri: libri di cui non credo lui abbia mai avvistato neppure la copertina, né sono convinto che nella sua biblioteca ci siano più di una quindicina di libri. Forse mi sbaglio.

 

Succede dunque che esca questo tomone, di cui è ridicolo già l’intento. Impiccare mezzo mondo alle frasi pronunciate in una qualche occasione, e come se non fosse un gioco da bambini impiccare qualcuno a una sua frase, Gesù Cristo o Karl Marx o Michel Platini che sia. Stupidaggini degne sì e no della terza elementare.

giampiero mughinigiampiero mughini

 

A chi mi chiedeva di recente se avessi letto quel libro ho risposto che no, che non mi interessava minimamente e che solo di una cosa era sicuro: che in quella lista di (apparenti) malfattori il mio nome di sicuro non ci sarebbe stato. Mi sbagliavo. Il mio nome c’è. A pagina 34. Volete sapere qual è stato il mio indecente slurp, quella mia leccata di culo che se avessi un figlio si vergognerebbe, e ovviamente la leccata non poteva non riguardare l’uomo che incarna il Male Assoluto di un mezzo secolo di storia italiana, ossia Silvio Berlusconi?

 

arrigo sacchiarrigo sacchi

La frase citata l’ho scritta su “Panorama”, nel 1994. C’era che il Milan stava affrontando una finale di Champions e io ho osato scrivere che – benché tifoso juventino – avrei senz’altro tifato per il Milan perché squadra italiana e perché ho un’idea “alta” dell’esser italiano, ossia amo il nostro Paese e non contrappongo l’una altra le sue città e le sue regioni e le sue squadre di football.

 

SACCHI BERLUSCONI SACCHI BERLUSCONI

Sì, l’ho scritto e lo confesso. Che amavo il Milan di Arrigo Sacchi, di Baresi, di Costacurta, di Ancelotti, di Evani, di Donadoni, di Maldini. Sì, sì, e come negare il mio “slurp”. Nei confronti di quel Milan di cui una volta Sacchi mi disse che in allenamento facevano prove sulla velocità. Scatti di 30-40 metri.

SLURP TRAVAGLIOSLURP TRAVAGLIO

 

E che in quegli scatti Ancelotti era talmente lento che Sacchi pur di non scoraggiarlo gli diceva che era andato più forte di quanto fosse andato, e Ancelotti borbottava che non era possibile, che non era vero che fosse andato così lento. E Sacchi mi diceva che a lui di quella lentezza non importava nulla, che a lui importava la velocità del “pensiero” calcistico di Ancelotti.

 

Sì, a quel Milan lì io ho fatto uno “slurp”, e lo rifarei domani e sempre. E lo testimonia questo libro miserevole apprestato per i babbei che costituiscono il florido mercato editoriale del Super-Ovvio Travaglio.

 

GIAMPIERO MUGHINI