michela murgia andrea scanzi

MURGIA CHE STRONCATURA! - LA SCRITTRICE FA A PEZZI IL ROMANZO DI ANDREA SCANZI: ''UNA STORIA MOLTO ELEMENTARE, UN'AMICIZIA VIRILE UN PO' GIANNI E PINOTTO, UNA SCRITTURA SCONCERTANTE. POST-ADOLESCENZIALE, ZEPPO DI PAROLACCE. RICORDA UNA CANZONE DI LIGABUE. IL LIBRO HA UN PARTICOLARE POSITIVO: 5 PAGINE BIANCHE DA RITAGLIARE PER FARE BIGLIETTI DI NATALE''

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Riceviamo e pubblichiamo:

 

Caro Dago,

 

MICHELA MURGIAMICHELA MURGIA

ma lo sa Andrea Scanzi cosa ha detto Michela Murgia, scrittrice nonché blogger del 'Fatto Quotidiano', a 'Quante Storie' da Augias? Non risultano tweet o post della prolifica penna del quotidiano travagliato. E allora mi sono messa a trascrivere il velenoso monologo dell'autrice sarda:

 

«Il libro che stronco oggi mi ha rubato tre ore di vita durante le quali avrei potuto fare cose meravigliose, e le ho pensate tutte mentre scorrevo. Il libro si intitola ‘I migliori di noi’ lo ha scritto Andrea Scanzi e lo ha pubblicato Rizzoli (...) Devo dire che stavolta l’editore non ha colpa, perché Andrea Scanzi ha pubblicato un po’ con tutti gli editori italiani, non ha risparmiato a nessuno la scrittura scanziana. Tengo a precisare che Andrea Scanzi è un giornalista molto bravo, una penna brillante, molto ironica, che si dedica prevalentemente alla critica politica,. Ha scritto però anche biografie di cantanti, sportivi, politici, poi a un certo punto, non si sa perché, per questo morbo che colpisce molti, ha deciso che doveva scrivere anche romanzi.

 

ANDREA SCANZI NEL VIDEO SU FASSINOANDREA SCANZI NEL VIDEO SU FASSINO

Questo, nello specifico, ha una storia molto elementare (....) Si sviluppa magnificando una amicizia virile, un po’ cowboy un po’ Gianni e Pinotto, una storia di poco conto, una scrittura abbastanza sconcertante. Andrea Scanzi scrive con un linguaggio post-adolescenziale, ci sono molte parolacce usate in maniera del tutto gratuita, un po’ come le si usa all’asilo per strappare la risatina ai compagni dicendo ‘cacca pupù’. Alla decima pagina ho pensato fra me e me: “Sembra un po’ un testo di Ligabue”, il cantante.

 

Ma c’è una differenza enorme fra scrivere una canzone e scrivere un romanzo, anche se non sembra capirla più neanche l’Accademia di Svezia. La cosa assurda è che sul finale del romanzo, il personaggio di Fabio, che fa lo sceneggiatore, scrive effettivamente il testo di una canzone e lo manda a Ligabue. Ora, spero che Ligabue lo ignori, e spero che voi ignoriate questo libro. L’unico motivo per cui vi consiglio questo libro è che contiene cinque pagine vuote, bianche, di alta grammatura che potete togliere con un taglierino e utilizzare per dei simpatici biglietti natalizi fai da te».

 

Risponderà lo Scanzi alla vicina di blog?

 

 

Francesca

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