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“MICHELE EMILIANO? PROBABILMENTE SI ERA INNAMORATO DI ME…” - L’AVVOCATO NANCY DELL’OLIO, EX DI SVEN GORAN ERIKSSON, PARLA A "GENTE" DELL’INCARICO DI AMBASCIATRICE DELLA PUGLIA E DEL MANCATO RINNOVO DEL SUO CONTRATTO ACCUSANDO DI “CONDOTTA INOPPORTUNA” IL GOVERNATORE PUGLIESE – “PRIMA HA CERCATO DI BACIARMI, POI MI HA INVITATO A CASA SUA. INFINE MI HA CHIESTO DI ANDARE A VIVERE DA LUI, DALLA DICERIA CHE FOSSIMO AMANTI HO SOLO RICAVATO INVIDIE E GELOSIE" – L’INCARICO SVOLTO SENZA RETRIBUZIONE, LA MANCATA PROROGA E I PROBLEMI DI SALUTE: “SONO ANCORA IN CURA DA UN NEUROLOGO. LA PROCURA DOVREBBE APRIRE UNA INDAGINE. IO NON MI FERMERÒ”

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Maria Elena Barnabi per Gente - Estratti

nancy dell'olio michele emiliano

«La sta chiamando il suo babbo», mi dice Nancy Dell’Olio guardando lo schermo del mio telefono che sto usando per registrare la sua intervista. «Anche mio padre era “babbo” sul mio cellulare. Risponda. La invidio: io non posso più farlo, è mancato qualche anno fa».

 

La vip anglo-pugliese più famosa al mondo, amica di Tony Blair e di re Carlo, l’ex compagna del compianto mitico allenatore della nazionale inglese Sven-Göran Eriksson (insieme erano la terza coppia più importante dell’Inghilterra di 20 anni fa, dopo quella della regina e del primo ministro), insomma l’avvocato Nancy Dell’Olio, nata 63 anni fa a New York, cittadina italiana, britannica e statunitense, laureata a Bari e perfezionata alla prestigiosa Columbia University e alla New York University School of Law, fa una pausa dopo una chiacchierata durata tre ore, tante sono state necessarie per ricostruire l’intricata, ma poi neppure tanto, vicenda che riguarda la sua collaborazione con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

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La questione è nota: Dell’Olio è stata per qualche tempo ambasciatrice della Puglia per conto della Regione, su iniziativa di Emiliano. Poi – come ha raccontato prima al Corriere della sera e poi a Le Iene – il contratto è scaduto. Loro, quelli della Regione, le dicevano vai avanti che poi il rinnovo arriva, però il rinnovo non è avvenuto. Allora lei, dopo un anno e mezzo di consulenze senza formalizzazione, ha mandato una lettera di diffida alla Regione ed è tuttora in corso la valutazione della causa per risarcimento di danni morali, fisici ed economici.

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Nancy dell’Olio ha anche raccontato a Le Iene che il presidente Emiliano ha avuto un comportamento inappropriato: ha tentato di baciarla. Contattato da Gente, lui ha negato, ma noi abbiamo pensato che era il caso di approfondire con l’avvocato Dell’Olio, presentando la sua versione dei fatti. Riteniamo giusto riportarla perché non si tratta di gossip ma riguarda un importante personaggio pubblico eletto dai cittadini.

 

Avvocato, partiamo dall’inizio. Quando vi siete conosciuti lei e il presidente?

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Era ottobre 2018. Stavo aiutando Sir Rocco Forte (imprenditore britannico proprietario di alberghi di super lusso, ndr) ad aprire un resort in Puglia. Così chiesi a un mio caro amico di famiglia, Francesco Boccia del Pd, il marito di Nunzia De Girolamo, di presentarmi il presidente Emiliano. E così ci incontrammo una mattina al bar a Bari.

 

Come andò quell’incontro?

Fu impossibile parlare, c’era la coda dei questuanti. Così il presidente mi invitò a cena l’indomani, per parlare con calma.

 

La famosa cena sulla terrazza dell’Hotel delle Nazioni con vista sul porto di Bari, riservata per voi soli.

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«Così non ci disturba nessuno», mi disse il presidente. Del resto, lui un politico, io un personaggio pubblico, ci stava.

 

 

Quella sera lui le propose di diventare commissario straordinario di Puglia Promozione.

Durante la cena lui parlò della visione che aveva a livello turistico della Puglia, io gli raccontai che da anni lavoravo come consulente con fondi inglesi e americani che volevano fare investimenti in Puglia. Nel 2014 sono stata nominata Cavaliere al merito dal presidente Napolitano proprio per la mia opera di promozione dell’Italia e in particolare della Puglia. Disse che ero la persona che stava cercando e mi propose di diventare commissario straordinario. Mi avrebbe nominato lui, e con lui avrei avuto un canale preferenziale.

 

E lei che cosa rispose?

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Che la proposta era inaspettata, ma ero entusiasta e lusingata. Dovevo pensarci, era un impegno grosso. Cominciammo a scriverci, parlavamo anche di cose personali, di famiglia, e incalzata da molti messaggi, a dicembre sciolsi la mia riserva e gli dissi che accettavo.

 

Questi messaggi erano ambigui?

No, la sua “attitude” era professionale. Ma non sarei sincera se negassi che avevo capito che era stato affascinato dalla mia presenza, dal mio carisma e dai contenuti della nostra conversazione. Non mi sorprendeva, è successo tante volte.

 

 

A gennaio mi confermò il tutto, anche se mi fece capire che c’era qualche avversione. Ci vedemmo il 15 febbraio.

tony blair nancy dell olio sven goran eriksson

 

Come mai lei ricorda così precisamente le date?

Tutte le sere da quando sono ragazza annoto ciò che mi succede nella giornata. È un modo per salvare le cose belle e elaborare quelle brutte. E poi il 14 febbraio mio padre si sentì male, chiamammo il 118 e venne ricoverato in rianimazione. Da lì entrai in una bolla che si chiuse con la sua morte dopo qualche settimana.

 

Dicevamo il 15 febbraio.

Ci vedemmo nuovamente in un bar con due suoi uomini di fiducia: uno era Luca Scandale, che poi è diventato il presidente di Puglia Promozione. Per me lui è inadeguato, ma tant’è. Da lì ricevo assicurazioni sull’avvio della procedura formale. Mi avrebbero fatto sapere.

 

E invece?

nancy dell olio

E invece dopo settimane di silenzio, cominciano ad arrivarmi comunicazioni che la procedura cambiava, che non poteva più avvenire attraverso la nomina del presidente, che serviva un bando, che l’incarico non sarebbe stato di anni ma rinnovabile di sei mesi in sei mesi. Insomma, la prospettiva era tutta diversa da quella iniziale: da commissario a consulente. Capii che ero osteggiata. Ero molto delusa e arrabbiata: come si fa a lavorare di sei mesi in sei mesi?

 

E perché andò avanti?

Era un incarico importante ed era un onore per me diventare ambasciatrice della mia terra. E ottenevo una formalizzazione di un lavoro che facevo da anni. Avrebbe fatto bene al mio curriculum, anche. Certo, la mia vita si sarebbe spostata di più in Puglia (abita a Londra, ndr) ma volevo farlo e avevo già rinunciato ad alcune consulenze.

 

E così si arriva al 29 maggio 2019, alla cena al circolo della vela di Bari in cui, come lei ha detto a Le Iene, il presidente ha tentato di baciarla.

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Intanto non era una cena, ma un dopocena. Il presidente mi disse di raggiungerlo verso le nove e mezza, lui era lì con altri ospiti, così avremmo potuto definire il tutto. Erano passati otto mesi e niente era stato firmato.

 

Un appuntamento a sera inoltrata per parlare di lavoro, dopo mesi di trattativa… Non poteva riceverla in ufficio alla mattina?

Cosa vuole che le dica. Anche io lo trovavo un modo bizantino di procedere, macchinoso, direi meridionale. Certamente questo a Londra o New York, ma forse neppure a Milano, non sarebbe successo. Io avevo bisogno di chiarezza.

 

Quindi lei va a questo dopocena, dal tavolo vi spostate nella zona del bar, sui divanetti, ordinate da bere – del whisky – e poi?

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E poi parliamo di lavoro. Io sono delusa e arrabbiata, comincio a esprimere il mio disappunto, il contratto di sei mesi non andava bene, avevo bisogno di progettualità, lui mi rassicura che ci sarebbero stati continui rinnovi, che comunque ho la sua fiducia, ma bisogna passare attraverso il bando... In quel momento arriva da bere e lui ha un atteggiamento affettuoso inappropriato.

 

Ci spieghi: cosa intende per “atteggiamento affettuoso inappropriato”?

Siamo seduti sul divano, vicini, e con il bicchiere in mano. Lui si avvicina di più, mi prende la mano e cerca di baciarmi. Un movimento veloce. Io sono spiazzata. Mi tiro indietro. Lo blocco. Lui si riprende subito, e riprende il controllo della situazione e parla di lavoro, come se nulla fosse.

 

Senza commentare? Neppure lei?

È una sensazione difficile da spiegare a chi non l’ha sperimentata. Un gesto così è spiazzante, non sai che fare. Ti pietrifica. Io poi ero in un momento di fragilità emotiva notevole per la morte di mio padre.

 

Vi ha visti qualcuno?

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Eravamo in un bar, c’era chi ci ha servito, c’erano persone dietro il bancone, c’erano i commessi del circolo che sapevano che seduti c’erano il presidente della Regione e Nancy Dell’Olio.

 

Torniamo alla dinamica della serata. Che fa lui?

Lui riprende in mano il potere. Dice: «Adesso vediamo a che punto è il bando». Chiama Scandale, il suo stretto collaboratore, gli chiede del bando, se lo fa inviare, me lo mostra e chiede al suo collaboratore di pubblicarlo al più presto. Lo sarà il giorno dopo (il bando porta la data del 30 maggio, ndr). Il tutto alle undici e mezzo di sera.

 

Non è una cosa proprio regolare…

Fare bandi ad hoc è una “consuetudine” in Italia, ma a mio avviso non è legale.

 

Vedete il bando e poi?

Dico che devo andare via, che c’è la mia assistente che mi aspetta fuori in auto. Lui mi invita a proseguire la serata a casa sua. Ha una collezione di whisky.

 

Il famoso trucco della “collezione di farfalle”?

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Sicuramente la sua collezione sarà stata anche interessante. Ma l’invito era inappropriato, dopo un colloquio di lavoro, dopo aver provato a baciarmi. E io ho capito che dovevo rientrare.

 

A Le Iene ha dichiarato che il presidente non ha comunque superato il confine del suo consenso.

Non è una questione di consenso, ma di contesto. Se un uomo e una donna escono a cena per conoscersi, magari ci può anche essere un approccio. Il galateo inglese dice che uno ci può provare al terzo “date” (appuntamento galante in inglese, ndr). Ma se si parla di lavoro, non ci puoi mai provare: chi offre un lavoro, ha il potere in mano. Le dinamiche non sono paritarie, metti l’altro in soggezione. Non va bene.

 

Come finisce la serata?

Lui mi accompagna all’auto, mi prende la mano, di nuovo, e cerca di trattenermi. La mia assistente vede tutto. Io entro in auto e scoppio a piangere. Un incontro di lavoro con questa conclusione... Sono molto turbata e confusa.

 

 

Le viene da dirsi “forse è stata colpa mia”?

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Certo. Mi chiedo: “Forse sono troppo esuberante? Come sono vestita?”. Ma non credo, avevo un tubino nero. Il punto è che non te le devi neppure fare queste domande. Ma te le fai. Sarà un portato culturale. Io poi ero fragile per la morte di mio padre, come ho già detto. Fatto sta che comunque quello che è successo non doveva avvenire. Nessun uomo ci deve provare in quella fattispecie: tu puoi essere la donna più attraente del mondo, ma se è lavoro non può succedere.

 

Come vanno avanti le cose?

Vengo nominata dopo una decina di giorni. E comincio ufficialmente a lavorare per la Regione, mentre il presidente Emiliano al telefono continua a invitarmi a casa sua.

 

Non aveva capito che, come si dice in gergo, “non ce n’era”, insomma che lei non era interessata?

No. E non aveva capito che era inopportuno: c’era un rapporto di lavoro.

 

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Quando vi siete rivisti?

In vari momenti pubblici. E poi un mese dopo, il 29 giugno, mi chiamò e mi disse che mi doveva parlare. Io ero a cena a casa di amici, gli dissi di raggiungermi lì.

 

Come andò questo incontro?

Eravamo a bordo piscina, mi disse che dovevamo “parlare di noi”. Per me fu un’altra doccia fredda. Ero nuovamente imbarazzata. Gli risposi di no, che dovevamo parlare di lavoro, non di noi. Decise di rimanere a cena e per tutta la serata fui turbata e irritata. Dopo cena, al momento del commiato lui continuò: mi disse che era diventato single, che era confuso. E poi – lui negherà, lo so, ma ci sono i miei amici ai quali ho confidato tutto – lì mi disse che, se volevo, potevo decidere di andare a vivere con lui.

 

Una proposta un po’ forte.

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Mi sono resa conto che non sapeva quello che stava dicendo. Ma forse, se mi fossi trasferita a casa sua, a questo punto sarei presidente di Puglia Promozione (ride, ndr).

 

Forse il presidente si era preso una “scuffia” per lei?

Probabilmente era innamorato, non so.

 

Che cosa rispose?

Nulla. Era tutto talmente assurdo. Mi chiese di vederlo l’indomani, gli dissi di no. Ci incontrammo di nuovo una settimana dopo, all’inaugurazione del resort Rocco Forte, era il 4 luglio, c’era tutta la Puglia. Lui era irritato. Venne da me e mi disse: “Va bene, ho capito che non paleremo mai di noi”.

 

E lì è stata la fine dei suoi goffi tentativi di approccio?

Sì, più o meno. Ma questo tipo di atteggiamento ha poi falsato il nostro rapporto di lavoro, che doveva essere diretto, di fiducia. Invece così tutto è stato molto più difficile, lui era sfuggente e io subivo questa condizione che si rifletteva sul mio lavoro.

 

E poi c’era anche la diceria che voi foste amanti…

Quando sei coinvolta, sei l’ultima a saperlo. A me lo confermarono più avanti diverse persone delle istituzioni e dei tribunali: tutti erano sicuri che ci fosse questa relazione e che io avessi quel ruolo in virtù di questo rapporto.

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Era infastidita?

Certo. A me non dava nessun tipo di vantaggio questa diceria. A lui faceva piacere? Forse, non so. Fatto sta che io ne ricavai solo invidie e gelosie.

 

Perché andò avanti con il lavoro?

Sono rimasta perché era un mio diritto, avevo conquistato questa posizione e volevo difenderla: so di avere tutti i titoli. E poi avevo intavolato relazioni e progetti. Fino al 2022 il mio contratto venne rinnovato di sei mesi in sei mesi. Poi hanno commissariato l’agenzia bloccando le proroghe, tra cui la mia.

 

 

Lei ha dichiarato al Corriere che è andata avanti a lavorare comunque, senza una retribuzione.

Certo. Sia il presidente sia il suo capo di gabinetto mi continuavano a rassicurare che la proroga ci sarebbe stata. Un anno e mezzo è durato questo giochetto. Ma la proroga non è mai arrivata. Alla fine, a febbraio 2024, me ne sono andata sbattendo la porta. Ho mandato una lettera di diffida alla Regione Puglia, ed è in corso di valutazione una causa per danni morali, economici e fisici.

 

È stata male?

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Questa storia tortuosa, pazzesca e inaccettabile mi ha provocato problemi, sono ancora in cura da un neurologo. Non sono stata rispettata né come donna né come professionista. Non si gioca così con la vita delle persone. Io mi sono esposta, ho preso impegni, ho la mia reputazione.

 

Il presidente Emiliano avrebbe potuto dirmi che la consulenza si interrompeva, senza neppure doversi spiegare. Invece, al contrario, mi dicevano di andare avanti. Come potevano pensare che avrei lasciato perdere?

 

Non posso farlo, è una cosa che mi fa molta rabbia pensare. Ho fatto una denuncia a mezzo stampa: se la Procura lo ritiene, può e a mio avviso dovrebbe aprire una indagine. Io ho il coraggio per andare avanti e ho una voce che può essere ascoltata. Non mi fermerò. Sono una donna forte e libera.

 

Ora che ha visto come sono andate le cose ha qualche rimpianto?

Assolutamente no.

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Se il suo comportamento fosse stato diverso, oggi sarebbe la presidente di Puglia Promozione?

Date voi la risposta.

 

 

 

 

 

 

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nancy dell olio al festival di edimburgo

 

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