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1. GASPARRI: FEDEZ CATTIVO MAESTRO CON TROPPO SEGUITO
Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”
«Sia chiaro, neanche a me piace tantissimo l’Expo. Però le prese di posizioni di Fedez sono state irresponsabili e deplorevoli».
Fedez ha chiarito il suo pensiero, senatore.
«Una retromarcia da coniglio. Ha visto che era scoppiato un casino e ha provato ad aggiustare tutto. Anch’io sono finito sotto accusa per tweet e pensieri espressi in Rete. Eppure non ho mai cancellato nulla, mai fatto passi indietro».
Maurizio Gasparri risponde a Fedez, che l’ha citato — in maniera non lusinghiera — nella sua intervista di ieri al Corriere . Sarà il quinto o sesto round dello scontro a distanza tra il forzista e il rapper. E la guerra continua.
Insomma, una pizza con Fedez?
«Non ci tengo, grazie. E nemmeno lui, credo».
Di che cosa lo accusa?
«Di lanciare messaggi che sono, per i tanti che lo ascoltano, da cattivo maestro. E di essere, per questo, un irresponsabile. Molti altri cantautori, in passato, hanno ricevuto analoghe accuse. L’unica differenza è che Fedez non canta».
Prego?
«Mica canta, lui. Parla. Fa rap. Non è Baglioni o De Gregori. Resta il fatto che piaccia o meno, e a me non piace, Fedez è comunque un opinion leader. Ha un grosso seguito, che spero si esaurisca presto, ma ce l’ha. E quindi deve rendersi conto che le sue parole hanno un peso. Che se ne renda conto per il futuro».
2. FEDEZ: I TEPPISTI LASCIATI LIBERI DI DISTRUGGERE
Ernesto Assante per “la Repubblica”
«Mi trovo a dovermi difendere per cose che non ho detto. È una follia». Fedez è amareggiato e arrabbiato. Sul rapper, subito dopo gli incidenti di Milano, si sono abbattute accuse pesanti: di essere un sostenitore dei black bloc e di aver dato il suo sostegno a una manifestazione di violenti. Fedez aveva dato il suo appoggio alla manifestazione del 30 con un twitter: «I danni dei #NoExpo sono poca cosa in confronto alle infiltrazioni mafiose e le speculazioni economiche di Expo. Indignati a giorni alterni!».
Ma durante le devastazioni del Primo Maggio, subito aveva inviato un altro tweet: «Quello che sta succedendo a Milano trascende qualsiasi giustificazione. Ieri era protesta legittima oggi è scempio. Ed è palese che la manifestazione di ieri e le violenze che stanno avvenendo in queste ore non sono minimamente paragonabili». Non è bastato. In molti, Salvini in testa, lo hanno accusato di essere un istigatore della violenza.
Fedez, ripeterebbe oggi quello che ha scritto venerdì?
«Certo. Sostengo le motivazioni della protesta pacifica e democratica. E invece vengo additato come un sostenitore dei black bloc. Dovrei addirittura pagare i danni delle devastazioni. Lo trovo fascista, repressivo. Mi additano anche come no global, mentre io non potrò mai esserlo. Ma posso essere contro l’Expo, per come è stato gestito e per i soldi che si sono mangiati. E con me le migliaia di giovani che volevano manifestare pacificamente ».
Come hanno potuto prendere il sopravvento i violenti?
expo milano messa a ferro e fuoco 4
«Il controllo dei violenti e della piazza non può essere addebitato ai manifestanti. Ma fa piacere ai media creare una narrazione tossica del movimento No Expo accomunando due manifestazioni diverse. I violenti sono stati lasciati liberi di agire, come al G8 di Genova, e bisognerebbe chiedersi perché e chi ne ha beneficiato».
Che cosa vuol dire?
«Le violenze dei black bloc hanno oscurato le motivazioni della protesta, delle quali oggi nessuno parla. E la stragrande maggioranza dei violenti non sono italiani: i siti che hanno rivendicato l’azione sono facilmente visibili online. Andate a dare un’occhiata a Worlds Riot 24h e ne avrete un’idea».
expo milano messa a ferro e fuoco 3
La lezione per lei è che con i 140 caratteri di Twitter si può essere fraintesi...
«No, il social network mi permette di parlare e chi vuole andare a vedere cosa ho detto veramente. Il problema è un altro: c’è chi dice che io non sono un “maitre a penser”. Vero. Sono un artista che dice ciò che pensa. Dovrei fare solo la marionetta, dovrei aiutare i potenti o cercare appoggi mediatici e televisivi? Quella dei violenti è una battaglia persa e io non mi cucirò io la bocca. È giusto condannare la violenza, sempre, e la soluzione è parlare ancora».
expo milano messa a ferro e fuoco 2
3. LA STAMPA CON L’ELMETTO HA GIÀ IL SUO COLPEVOLE: FEDEZ
Andrea Scanzi per il “Fatto Quotidiano”
Milano è stata martoriata, ma se non altro si è già individuato il vero responsabile: Fedez. È lui il mandante, l’ideologo, lo stratega. Lo scoop porta la firma di giornalisti oltremodo autorevoli e mai faziosi. Fedez sconta due colpe terribili: ha successo e non ha un atteggiamento antipatizzante nei confronti dei 5 Stelle. In Italia puoi rubare quanto vuoi e magari pure ammazzare, però – per carità – essere famoso e pure grillino no. Ieri Dagospia ospitava lo spiffero di un anonimo, secondo cui Fedez neanche ha un cervello autonomo perché i tweet glieli scrive un’autrice: insomma, un mezzo demente.
Il giorno prima degli scontri, Fedez aveva espresso vicinanza a chi protestava civilmente contro l’Expo: “Difendo le motivazioni, non giustifico l'azione in sé”. Apriti cielo. Subito è partito l’assalto di chi, non avendo né lettori né vita, bivacca su Twitter coltivando l’illusione che qualcuno li noti. Nerd falliti, tromboni attempati, berluscones avvizzite. Che ovviamente, qui, non citeremo.
Ci limiteremo a segnalare la gioiosa mitraglia di chi, quando vuole, qualcosa da scrivere ce l’ha (o ce l’avrebbe). Dopo l’assalto di venerdì, il sillogismo di lorsignori è stato granitico: è colpa di Fedez. Un po’ come dare la colpa a Springsteen dell’attacco alle Torri Gemelle perché fino al giorno prima aveva cantato contro Bush. Logico, no? Abbeveriamoci alla loro prosa.
Filippo Facci: “È ufficiale: Fedez è un cretino”; “Su Libero di domani scrivo un pensoso e autorevole editoriale in cui asserisco che se incontro Fedez gli tiro due sberle” (visto il fisico, più probabile il contrario); “Dai cattivi maestri ai pessimi scolari” (Fedez e J-Ax). Scatenato Nicola Porro: “È anche per gente come te, che oggi Milano è a ferro e fuoco. Quelle di oggi come le chiami? Chiedi scusa. E la prossima volta pensa”; “Che vigliacchetto che sei. Ieri applaudivi e oggi nascondi la mano. Per te ci vuole davvero la mamma di Baltimora”.
Sontuoso anche Luca Telese: “Stavolta i devastatori neri non sono riusciti - malgrado le trombonate di J-Ax e Fedez - a trovare pretesti per la loro violenza”. Poi, col consueto piglio tafazziano, ha ridimensionato gli scandali Expo (“Credo che far passare Expo per una gabbia di corruzione e infiltrazioni mafiose non sia geniale”) e la Rete – sulla scia di un tweet di J-Ax - l’ha nuovamente zimbellato. Garbatissimo anche Giampiero Mughini su Dagospia : “Stiamo qui a soppesare le dicerie da mentecatto di un Fedez qualsiasi?”.
Nel frattempo Fedez aveva ribadito quello che era in realtà già chiarissimo: “Quello che sta succedendo a Milano trascende qualsiasi giustificazione. Ieri era protesta legittima oggi è scempio. MAI esaltato la violenza!”. Non è servito: il mandante resta Fedez. Merita l’ergastolo. Mentre Alfano, quel Ministro che non ne indovina una neanche per disgrazia, per i Porro evidentemente è intonso e merita il Pulitzer (altrimenti poi Renzi si picca e non gli va più a Virus ). Nulla di nuovo: la situazione è grave, ma non seria.
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