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Paola Peduzzi per "Il Foglio"
News of the World non ha violato la segreteria telefonica della ragazzina scomparsa e uccisa, è l'operatore telefonico che dopo 72 ore cancella i messaggi registrati. Cinque mesi d'indagini per scoprire che il tabloid di casa Murdoch chiuso l'estate scorsa nel giro di due giorni - 180 giornalisti rimasti a casa, ma giornalisti di tabloid, gentaglia spietata, nessuno ha versato una lacrima - non aveva responsabilità nel caso di Milly Dowler.
Il viso di quella bambina - tredici anni, l'apparecchio ai denti, gli occhi vispi - è diventato il simbolo dello scandalo delle intercettazioni illegali del gruppo di Rupert Murdoch, News International: era il 4 luglio, il Guardian, fustigatore in capo del clan antimurdochiano, mise in prima pagina quel faccino dolce e scrisse che News of the World era riuscito a entrare nella segretaria di Milly, aveva ascoltato i messaggi, ne aveva poi cancellati alcuni perché erano troppi e aveva alimentato le speranze dei genitori della ragazzina che, sentendo che era possibile registrare altri messaggi, s'illusero che Milly fosse ancora viva.
Fu quello il giorno in cui il caso delle intercettazioni illegali - che sul Guardian teneva banco da un paio d'anni, ma non usciva da quello splendido e isolato salotto - divenne un guaio serio per i Murdoch e per i loro dipendenti (e per i politici e per tutta l'Inghilterra, più o meno). Nell'ultima tornata di testimonianze alla commissione parlamentare che indaga sullo scandalo è emerso che l'investigatore privato al soldo di News of the World iniziò a lavorare sul caso Dowler quando i messaggi erano già stati cancellati.
Forse furono gli stessi giornalisti di News of the World ad ascoltare la segreteria, "non si può escludere - sostengono i testimoni - ma è altamente improbabile": se hai una persona pagata per fare il lavoro sporco, perché dovresti farlo tu? Ora la commissione che indaga ha aperto un'altra inchiesta sulla faccenda, mentre il Guardian dice che la colpa è della polizia, che ha detto alla famiglia di Milly che News of the World aveva cancellato i messaggi, pur non avendone le prove. Scotland Yard sostiene di non aver mai detto una cosa del genere e così, nella corsa all'irresponsabilità più grande, i giornalisti disoccupati di News of the World sospirano, e s'innervosiscono.
Il tabloid di Murdoch forse non sarebbe sopravvissuto in ogni caso: le intercettazioni illegali ci sono state, sul telefono di Milly e su centinaia di altri telefoni, soprattutto nessun manager del giornale, dalla rossa Rebekah Brooks all'erede James Murdoch, è riuscito finora a dare una versione diversa da quella fornita dal Guardian. C'è voluto un moto d'orgoglio della polizia di Londra per insinuare il dubbio.
Forse perché i manager di News of the World non sapevano, come recita la linea ufficiale murdochiana, o forse perché la pratica era talmente diffusa (non soltanto a News International) che i vertici non volevano nemmeno sapere i dettagli dei singoli casi, vinceva comunque chi vendeva di più.
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