DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
1- FIORELLO: «VEDIAMO COSA FARANNO GLI "INNOVATORI" CHE MI CRITICANO»
Da "il Giornale" - «Quando un programma cosi viene seguito da 10 milioni di persone forse i blog che lo criticano dovrebbero rispettare le persone che lo hanno seguito. à facile dire da casa che bisogna innovare. La gente credo volesse questo. Non ho ancora capito cosa vuol dire innovare. Dopo di noi, io sarò lì sul divano a guardare gli innovatori che arriveranno».
à un Fiorello quasi amareggiato quello che dice queste parole nell'intervento a sorpresa che ha fatto durante la puntata di «Tv Talk», il programma di Rai Educational condotto da Massimo Bernardini in onda oggi alle 14.50 su Rai3.
Lo showman ha aggiunto: «Volevamo fare il varietà , cioè una varietà di cose. Secondo me innovare significa fare questo perché non esiste più: adesso è questa la novità . La conclusione è scherzosa. Adesso innoveremo: faremo tutta la puntata sulle mani, con i piedi in su e il microfono sotto».
2- GILETTI: «FIORELLO à SENZA SPALLA» BALDINI: «FARà IL PARCHEGGIATORE»
Dal "Corriere della Sera" - Massimo Giletti ha dedicato buona parte della puntata di ieri di «Domenica In - L'Arena», a Fiorello, celebrandone le doti da showman. Ma ha fatto anche un po' indispettire Marco Baldini, che poco dopo, su Twitter, ha scritto: «Grande Giletti! Qualche minuto fa ha detto: "Fiorello non ha una spalla, il pubblico è la sua spalla". Da domani faccio il parcheggiatore». In serata, il conduttore ha ribadito la sua stima per Fiorello, precisando: «Intendevo dire che Fiorello per me è un grande a prescindere da chiunque gli stia a fianco».
2 - MISTER SERVIZIETTO PUBBLICO
Riccardo Bocca per "l'Espresso"
Signor Massimo? Signor Massimo Giletti? Dai, signor Massimo, apra la porta del camerino... Coraggio, venga fuori, che non le faccio niente... Lo so che lei è tanto bravo, e tanto simpatico, e tanto coraggioso. Lo avevo anche scritto sugli Antennati, quanto apprezzassi i suoi sforzi. Soltanto che nel mio elogio c'erano lievi imprecisioni, che a questo punto vanno sanate con immutato affetto.
Avevo sostenuto, con il cuore in mano, che la sua Arena di "Domenica in" era uno spazio onesto, e accettabile, in confronto allo strapiombo Mediaset domenicale. E avevo anche aggiunto, signor Massimo, che lei era un buon esempio di servizio pubblico.
Invece no, caro il mio tintoretto. Lei ha mostrato ieri, con generosa evidenza, di non essere un campione del servizio pubblico, bensì un gigante del servizietto pubblico: quello che con solerzia e guizzo muscolare, aldilà del governo in sella, fa il possibile per immalinconire la televisione di Stato.
Tanto è agile nel ringraziare quando qualcuno la elogia, infatti, tanto è italianamente svelto a cancellare l'opinione di chi disturba i (suoi) manovratori, i quali forse per questo la preferiscono ad altri.
Altrimenti non si spiega, affatto, il non comune slancio con cui nei giorni scorsi ha inviato a intervistarmi una giornalista, la quale in buona fede ha chiesto il come e il perché avessi sculacciato lo spettacolone del signor Rosario, pregandomi per giunta di buttar lì consigli al povero Fiorello, ultradopato di ascolti ma indolenzito sul fronte critico.
Cos'è successo, signor Massimo, al suo ben noto coraggio? Per quale oscuro impedimento tecnico, è sparito dall'Arena il servizio, a me annunciato, sui fuori dal coro? Certo è un caso di confusione, mi viene da pensare. Nel senso che in molti, durante la carriera, le avranno suggerito quant'è importante nel contesto globale la lingua; ma ho l'impressione -certamente errata- che lei abbia frainteso il senso, e abbia alla fine combinato un guaio.
Il risultato, splendido, è una mezz'ora abbondante di Arena immolata al dio Fiorello, con autorevole parterre di ospiti -dal dottor Malgioglio alla dottoressa Venier, passando per il dottore Ippoliti- impegnati in pompa magna ad esaltare il reuccio del lunedì.
Anche questa, per quanto scappi da ridere, è televisione in stile regimental. Anche questo, signor Giletti, è svilire il proprio ruolo e lavoro. Saranno anche snobboni, come ha filosofeggiato in diretta lei, i critici (e i comici alla Guzzanti, aggiungo) che hanno fatto bùù a Fiorello, ma perlomeno hanno la faccia e il resto per esprimere il proprio pensiero.
3- FIORE APPASSITO
scritto da Riccardo Bocca sul suo blog Gli Antennati il 15 novembre 2011
Oddio che cosa orribile, e spiacevole, quando uno studio televisivo (pensato dallo spaziale Gaetano Castelli) appare straordinariamente più avanti del contenuto che ospita! Nulla di peggio c'è, dentro la scatola televisiva, di risultare al pubblico come modernariato, come riassestamento di emozioni già vissute in altre epopee felici.
Così abbiamo ritrovato, ieri sera, Rosario Fiorello nel "Piùgrandespettacolodopoilweekend". Un tenero cinquantenne che su Raiuno, al culmine del proprio essere adulto, si sporge verso il futuro e scopre di avere solo un passato, un fuoco artificiale di idee e vitalità già espresso al meglio in precedenti occasioni.
Non è un problema solo televisivo, in fondo, è una questione che tocca l'intera identità di questo artista. à il punto morto di un intrattenitore che si intrattiene, cioè si diverte (e pensa di divertire), sempre con gli stessi numeri, le stesse trovate, peraltro scippate all'originalità di altra gente di spettacolo.
Chi è, attualmente, Fiorello? à la furbata affettuosa di lanciare l'«Allegria!» di Mike Bongiorno a inizio show. à l'ennesimo scimmiottamento di Frank Sinatra duettato in sedicesimo con la perfettissima e inemozionante Giorgia. à -e già qui ci scappa una scanalata altrove- la ritrovata caricatura di Carlà Brunì, con spalla quel Marco Baldini perennemente inginocchiato davanti al suo benefattore Fiore. Ã, ed eccoci approdati al pozzo della noia, la caricatura di una sfilata accanto alla top snobel Eva Riccobono, già ospitata a "Stasera pago io" un cumulo di anni fa.
Dopodiché sarebbe falso e cattivo, dire che non si ride affatto nell'oratorio Fiorello. Massì che è divertente, quando racconta le paranoie genitoriali di fronte ai figli adolescenti, e chissà quante sagre estive staranno programmando di invitare Fiorello e Nole Djokovich per riproporre lo sketch della partita a tennis con le padelle da caldarroste.
Ma questo è poco, molto poco, per giustificare una prima serata e tre ore della nostra vita. E troppo, d'altro canto, in termini di pazienza, per non pretendere che qualcuno chiami da un lato Fiorello, e con dolcezza gli faccia questo discorso:
«Caro Fiore, nostro amato Fiore, nostro talentuosissimo Fiore, non permetterti mai più, davanti a stramilioni di italiani, di bambocciare con il tuo amico Baldini interpretando Morgano e Ariso per parodiare i giudici di "X Factor". Non fai ridere, sai? Fai invece profonda malinconia, purtroppo, come quando tempo addietro non la smettevi con il karaoke, e poi hai sofferto come non avremmo voluto...».
Questo dovrebbe dirgli qualcuno -magari il folgorante Giuliano dei Negramaro, che ieri sera s'è tanto speso per lui- prima che crolli tutto e Fiorello si ritrovi fragile, e spoglio, nella consapevolezza del fine idee.
Ma non è semplice, è noto, trovare onesti suggeritori quando si vale tanti denari. Più frequente, invece, è farsi mungere fino all'ultimo nell'illusione di essere invincibili.
4 - ELOGIO DELLA BANALITÃ CHE CON FIORELLO Ã GENIALE
Walter Siti per "la Stampa"
Con Mike Bongiorno, suo vecchio amico e compagno di tanti spot, Fiorello ha in comune una qualità essenziale per piacere al pubblico generalista: la sincerità nella banalità , la capacità di dire con perfetta e integra convinzione cose che pressoché tutti condividono. Non è così facile come sembra perché non basta fingere, bisogna proprio essere così. Il grido «Allegria!» con cui lunedì sera ha aperto Il più grande spettacolo dopo il week-end poteva apparire una ruffianata; e invece tutti hanno capito che era il commosso obbedire a una promessa, nonché una risposta umile ai preoccupanti tempi che viviamo.
Che c'è di più stereotipo dell'accenno alla sciarpa per indicare Fellini? Eppure quando Fiorello l'ha fatto era chiara l'emozione di condividere con un grande lo stesso spazio, il Teatro 5 di Cinecittà ; era un modo per esorcizzare la tremarella dell'esordio e come si fa a non trovare simpatico uno che nonostante il successo trema ogni volta?
Con l'istinto del grande entertainer lunedì sera ha davvero fatto di tutto: ha cantato con la sua voce estesa e impersonale che va dal crooner al tenore, ha presentato come a Sanremo, ha fatto il rumorista, il comico, l'imitatore, ha battuto Djoikovic giocando con una padella. Coinvolge il pubblico con una facilità e una grazia che non ha nessun altro: riesce a far dire alla Hunziker che la Merkel ha un culetto «piccolo così» e strappa all'algida modella Riccobono un ruvido proverbio siciliano.
Il suo segreto è la leggerezza, si ferma sempre un attimo prima di diventare sgradevole: da grande animatore del villaggio globale sa che deve avere un'idea ogni cinque minuti, che deve sorprendere facendo fare agli ospiti cose lontane da loro; con Giorgia parla di figli e di cantanti con la Marzotto.
Il programma è come la sua voce: un riassunto. Si avvicina a Benigni nelle battute su Berlusconi, quando rievoca il passato, strizza l'occhio a Carlo Conti; tenta monologhi alla Walter Chiari, gag alla Vianello, fa da spalla ai Negramaro come farebbe Fazio; la sigla di chiusura ammicca a Mina. Raiuno ha trovato in lui il protagonista del varietà perfetto per un pubblico di mezza età che vuole divertirsi ma non allarmarsi, trasgredire quel tanto che basta per sentirsi giovani, provare il brivido del social network però mediato dai vecchietti al bar; che accetta la satira politica purché sia educata e bi-partisan. Gli ascolti si adeguano, il 40% ai dirigenti Rai gli sembra un sogno; per mantenerlo sono disposti a spendere più di quanto la crisi non consenta; per dare ancora al pubblico l'impressione dello sfarzo. A Fiorello il compito di non lasciarsi beatificare.
Fiorelloilpigrandespettacolodopoilweekend FIORELLO E BALDINI DA TVBLOG FIORELLO PRESENTA IL NUOVO SHOWFIORELLO NELLA PRIMA PUNTANA DEL SUO NUOVO SHOW _IL PIU' GRANDE SPETTACOLO DOPO IL WEEKEND_SABINA GUZZANTI MARCO BALDINI Eva Riccobono MASSIMO GILETTI bocca riccardo LAMALFAFOTO TEAMWalter Siti FIORELLO
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