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Piero Vietti per "Il Foglio"
Davvero un sito pieno di immagini, stupide gif animate e foto ritoccate può valere milioni di dollari? La domanda se la poneva il quotidiano online The Week un paio di giorni fa, subito dopo che Business Insider aveva dato come altamente probabile l'acquisto di Imgur da parte di Yahoo.
Imgur è un servizio online di condivisione di immagini (il photo sharing) che per numeri ormai rivaleggia con Instagram, il social network in cui utenti di tutto il mondo caricano e mettono in comune immagini e brevi video. Da quando ha lasciato Google nel 2012, la ceo di Yahoo Marissa Mayer ha già acquistato dozzine di start-up digitali, la più famosa delle quali è Tumblr, popolare sistema di blogging basato sulle condivisioni di post, video e immagini.
Le mire espansionistiche di Yahoo non guardano dunque soltanto al mondo delle news, per cui ultimamente diverse firme note soprattutto in America sono state strappate a quotidiani famosi come il New York Times. La Mayer punta a occupare più spazio possibile online, e per farlo deve bruciare sul tempo i concorrenti facendo sue le piattaforme su cui soprattutto i giovani fanno network sociale.
Imgur - pronuncia: Imager - è una di queste. Yahoo, però, possiede già Flikr, probabilmente il sito più famoso al mondo per la condivisione di fotografie. Perché offrire una cifra che - stando alle indiscrezioni - va dai 100 ai 500 milioni di dollari per un sistema molto simile? Non soltanto perché Imgur va di moda: notava ieri l'esperto di comunicazione digitale Silvio Gulizia che, dopo la cura Mayer, Flickr è cresciuto molto negli ultimi dodici mesi, ma è sostanzialmente rimasto un sito per archiviare e collezionare foto, non per condividerle.
A Flickr manca il profilo più social, in pratica. Ideato nel febbraio 2009 da Alan Schaaf, allora studente all'Università dell'Ohio, come sito di appoggio per gli utenti di Reddit (altro social network molto frequentato soprattutto in America) che volevano caricare fotografie, Imgur è passato da qualche migliaio a parecchi milioni di utenti nel giro di appena cinque mesi.
Sostenuta da pubblicità - il sistema di micro donazioni pensato all'inizio è stato subito abbandonato perché infruttuoso - in appena tre anni la creatura di Schaaf è diventata una società con dieci impiegati e sede a San Francisco. Nel 2011 il fondatore dichiarò a Time che la sua idea era quella di far diventare Imgur "lo YouTube delle immagini".
Obiettivo ancora lontano, anche se i numeri oggi parlano di cento milioni di visitatori unici al mese, più del New York Times. Ecco perché Yahoo non vuole lasciarsi sfuggire questo gioiellino, finché Schaaf è disposto a venderlo a cifre ragionevoli. Tumblr, poi, vive soprattutto grazie alle fotografie, e la sinergia con Imgur potrebbe rivelarsi vincente.
Negli ultimi tempi Yahoo sembra non sbagliare un colpo, e il fiuto di Marissa Mayer difficilmente ha fallito nell'individuare ciò che sul web fa più tendenza: se l'obiettivo è raggiungere più utenti possibile, sperare che loro trovino te per il buon lavoro che fai è una tattica a lungo termine e incerta.
Yahoo ha scelto di andare là dove gli utenti già sono - meglio se giovani - e direttamente comprarseli. Tumblr venne acquistato perché utilizzato da un pubblico affezionato e giovane che si connette soprattutto da mobile (là dove l'utilizzo di internet si sta spostando). Dietro alle mire su Imgur ci sono probabilmente le stesse ragioni.
YAHOOI CEO di Microsoft e Yahoo Carol Bartz e Steve BallmerMarissa Mayer INSTAGRAMTUMBLR
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