NOT-FLIX - ANCHE QUEST’ANNO, L’ITALIA RESTA FUORI DAI PIANI DI NETFLIX: LA NOSTRA RETE È TROPPO ARRETRATA - IL LEADER DELLA TV VIA WEB RADDOPPIA GLI UTILI, MA TEME DI ESSERE SCHIACCIATA DALLE FUSIONI DEI GIGANTI DELLE TELECOMUNICAZIONI

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Maddalena Camera per “Il Giornale

 

arrested development su netflix arrested development su netflix

Netflix triplica gli utili e si avvia a diventare il primo network televisivo online. Una bella soddisfazione per la società, nata nel 1997, e che per prima era riuscita a scalfire pesantemente il predominio di Blockbuster sul fronte del noleggio e della vendita di videocassette e Dvd. Ma se il glorioso network Blockbuster non è riuscito a ripensare la sua offerta di film a noleggio, Netflix, nel 2008, ha modificato radicalmente il business trasferendolo online. E non si è fermata qui.

 

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Al noleggio dei film ha aggiunto produzioni proprie di grande successo come, a esempio, «House of cards». Presto dovrebbe arrivare anche un «late night show» sul modello delle principali emittenti televisive Usa, cui mira a far sempre maggiore concorrenza. I risultati gli stanno dando ragione, ma i costi per le produzioni e l'apertura di nuove filiali hanno pesato sui profitti che, nonostante la crescita, non hanno soddisfatto appieno le aspettative degli analisti. Tanto che il titolo, che dall'inizio dell'anno è cresciuto del 23%, ieri ha perso circa il 5%.

 

netflix large verge medium landscape netflix large verge medium landscape

Netflix ha recentemente superato i 50 milioni di abbonati: 38 milioni negli Usa e gli altri in Europa dove ha già aperto in Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Svezia e Olanda. Paesi sostanzialmente anglofoni che, però, hanno anche un'alta penetrazione di utenti a banda larga. A settembre sono previste altre aperture in Germania, Francia, Austria, Svizzera e Lussemburgo, nazioni di solida tradizione sul fronte dei collegamenti alla rete.

 

L'Italia, invece, dovrà aspettare almeno fino al 2015 perché la penetrazione di Internet a banda ultralarga da noi è scarsa. Secondo alcuni dati la copertura con rete Ngn, ossia in fibra ottica, è al 20,8% contro una media Ue che è del 61%. Quella a banda larga «normale» è del 98,5%, ma spesso questi collegamenti hanno una velocità più bassa rispetto alla media Ue. Solo il 18,4%, infatti, fornisce velocità sopra i 10 Mbps, contro il 66% nell'Ue.

 

netflix house of cards kevin spacey netflix house of cards kevin spacey

E poi c'è un secondo problema, l'analfabetismo digitale: il 34% delle persone in Italia non ha mai usato Internet. Utenti che sono certamente ancora da conquistare. Su questa strada si stanno muovendo i gestori di Tlc cercando di creare partnership ad hoc. Come quella di Telecom con Sky o quella di Mediaset con Vodafone per il servizio di film a pagamento Infinity, recentemente inserito anche nella «chiavetta» di Google.

 

Ossia Chromecast, che trasforma un televisore normale in un Internet tv, capace di scaricare dal web, trasferendoli sulla tv di casa, ad esempio, tutti i filmati di You Tube, sito di proprietà di Google dal 2006, che è il terzo più visitato della rete, dopo la stessa Google e Facebook. You Tube, sito gratuito per l'utente, ma che serve a Google per raccogliere pubblicità, ha un'audience «monstre» rispetto a qualunque canale televisivo.

Murdoch con le figlie Chloe e Grace Murdoch con le figlie Chloe e Grace

 

Intorno al sito gravitano, infatti, un miliardo di utenti al giorno che caricano, scaricano e vedono i video presenti. Niente, dunque, rispetto ai pur brillanti 50 milioni di Netflix, che deve ancora pianificare sviluppi in Asia e Sud America, ma anche rispetto ai più gettonati network televisivi statunitensi. Ecco dunque spiegata la frenesia con cui Rupert Murdoch sta cercando di acquisire, con la sua 21st Century Fox, la Time Warner, l'editore di Cnn.

 

time warner cable time warner cable

Non stupisce così che Time Warner abbia rifiutato un'offerta da 80 miliardi di dollari per i suoi ricchi contenuti. E, secondo gli analisti, Fox potrebbe presto offrire, per Time Warner, almeno 90 miliardi. Una spesa evidentemente necessaria per acquisire una dimensione capace di contrastare «l'audience» dei giganti del web.

 

Quanto a Netflix, con la sua programmazione di qualità e gli abbonati in aumento, nell'ultimo trimestre ha realizzato utili per 71 milioni di dollari con ricavi a 1,34 miliardi. Nei prossimi tre mesi la società si aspetta di conquistare 3,69 milioni di nuovi utenti al servizio, di cui 1,33 milioni negli Usa. Ma il suo futuro, viste le grandi fusioni in programma, è incerto. Tanto che ieri l'ad Reed Hasting ha ammesso di far pressioni sul governo Usa per bloccare quella da 45 miliardi di dollari tra due pay tv via cavo: Time Warner Cable e Comcast.

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