RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Fabrizio Accatino per “la Stampa”
la serie vatican girl sulla scomparsa di emanuela orlandi 4
«Abbiamo provato a intervistare qualche rappresentante del Vaticano ma nessuno ha accettato. È come se su Emanuela sia stata scelta per sempre la strada del silenzio. Eppure credo che saranno in tanti tra quelle mura a vedere la serie, e siamo sicuri che la apprezzeranno molto». In questo Paese di molti misteri ma nessun segreto (il copyright è di Kissinger), il caso Orlandi non sarà più soltanto una faccenda di casa nostra. Ora se n'è interessata Netflix (International, non Italia), che sul tema ha commissionato alla casa di produzione Raw una docu-serie originale.
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Presentata a Roma negli scorsi giorni per il «Mia» (il Mercato Internazionale Audiovisivo), articolata in quattro episodi, Vatican Girl. The Disappearance of Emanuela Orlandi sarà disponibile in tutto il mondo a partire da giovedì. Nell'attesa, in molti Paesi del Nord e Sud America è già in trend sui social network.
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«Questo fatto così doloroso credo meritasse l'attenzione di un pubblico globale - racconta Mark Lewis, regista, sceneggiatore e produttore -. Fuori dall'Italia l'informazione l'ha coperto poco, almeno fino al clamoroso episodio del 2019, quando per cercare il corpo di Emanuela gli investigatori hanno scoperchiato due tombe del cimitero Teutonico in Vaticano, trovandole vuote. In questa vicenda s' intrecciano tantissime piste, dalla cospirazione ecclesiastica alle spie bulgare, dai terroristi turchi alla banda della Magliana fino al Kgb. È una storia vera, eppure sembra un thriller politico scritto da Robert Ludlum, Thomas Harris o Dan Brown».
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La serie riavvolge il nastro della narrazione ripartendo da zero, esaminando con estremo rigore tutti i tasselli del puzzle investigativo. Un'operazione non nuova per Raw, che con Netflix si è specializzata nel proporre alle platee di tutto il mondo casi locali di cronaca nera. «Abbiamo scavato in tonnellate di documenti d'archivio, foto, articoli di giornale», rivela la produttrice Chiara Messineo, italiana da tempo residente a Londra.
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«Credevamo che la famiglia Orlandi non avesse altro, finché un giorno Pietro - l'eroico fratello che da quarant' anni non ha mai smesso di cercare la verità - si è presentato a noi con una borsa di plastica arancione. Dentro c'erano tantissime fotografie e filmini di famiglia mai mostrati prima, con Emanuela a tutte le età. Siamo rimasti a bocca aperta. Li abbiamo portati a Londra per lavorarli, sentendoci addosso una responsabilità enorme, visto il loro valore».
Tenuta insieme dalla voce in inglese di Andrea Purgatori, Vatican Girl contribuisce a dipanare la matassa con testimonianze nuove, a volte esplosive. Come quelle di Marco Fassoni Accetti (il sedicente Amerikano, il telefonista del rapimento), del capo degli investigatori dell'epoca, di chi sa ma ha preferito parlare mantenendo l'anonimato. Oltre all'incredibile racconto a volto scoperto di Sabrina Minardi, al tempo amante del boss della Banda della Magliana Enrico Depedis, che ha ricostruito nel dettaglio il rapimento di Emanuela.
CASO EMANUELA ORLANDI - MIGLIAIA DI RESTI AL CIMITERO TEUTONICO
Il fatto che la ragazza non fosse una cittadina italiana si è rivelato un ostacolo per le ricerche. «Il Vaticano è lo stato più piccolo del mondo - spiega Messineo -. Il numero di civili che ci vivono è ridottissimo, meno di duecento. La maggior parte di loro appartengono a famiglie che lavorano per la Santa Sede da generazioni, come gli Orlandi. Il padre Ercole era messo all'anticamera papale, tra i vari incarichi consegnava la posta del mattino a Papa Wojtyia. Lui è morto qualche tempo fa, i figli se ne sono andati, ma a 92 anni la mamma di Emanuela vive ancora in quello stesso appartamento, dove l'abbiamo incontrata».
emanuela orlandi mirella gregori
Nell'approccio visivo, Vatican Girl è molto più cinema che tv. Dopo la visione, allo spettatore resta incollata addosso la Roma lugubre e mortifera pennellata da Stefano Ferrari, il direttore della fotografia. «Ha fatto un lavoro incredibile - si entusiasma il regista -. Prima di iniziare ci siamo incontrati e abbiamo concordato le referenze estetiche, in particolare thriller come Il caso Spotlight e Seven».
LA TOMBA NEL CIMITERO TEUTONICO DOVE SAREBBERO I RESTI DI EMANUELA ORLANDIEMANUELA ORLANDIIL DOSSIER DEL VATICANO SU EMANUELA ORLANDIIL DOSSIER DEL VATICANO SU EMANUELA ORLANDIPAPA BERGOGLIO PIETRO ORLANDI E LA MADRE DI EMANUELAemanuela orlandi cimitero teutonicoEMANUELA ORLANDIEMANUELA ORLANDICASO EMANUELA ORLANDI - MIGLIAIA DI RESTI AL CIMITERO TEUTONICO
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