FROCI D’ARANCIO PER ELTON JOHN - IL CANTANTE HA SPOSATO IL SUO STORICO COMPAGNO DAVID FURNISH - CERIMONIA CON 50 INVITATI TRA CUI I BECKHAM, HUGH GRANT, ELIZABETH HURLEY E OZZY OSBOURNE - E L’ARCIVESCOVO DI CANTERBURY APRE AI MATRIMONI GAY

Piero Negri per “la Stampa”

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Civilmente, erano uniti dal 21 dicembre 2005, il primo giorno in cui nel Regno Unito fu introdotta la «civil partnership». Da ieri Elton John e David Furnish, 67 e 52 anni, nel nono anniversario di quell’evento, si sono sposati.
 

A marzo, quando le nozze tra persone dello stesso sesso divennero legali in Gran Bretagna, annunciarono che «al più presto» avrebbero pronunciato il fatidico sì. Ieri il momento è arrivato e secondo lo spirito dei tempi è stato molto «social»: immagini postate su Instagram fin dal mattino e solo 50 veri invitati (nel 2005 furono 650) alla festa, che si è svolta a Windsor: tra questi, la famiglia Beckham, Hugh Grant, la sua ex Elizabeth Hurley, il cantante dai capelli rossi Ed Sheeran, il rocker Ozzy Osbourne e sua moglie Sharon. 

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Da tempo Elton John, anche grazie a David Furnish, ha cambiato stile di vita: ora la rockstar e il suo compagno, canadese, ex pubblicitario, ora regista, sono una famiglia e crescere i figli Zachary di tre anni e Elijah di 23 mesi sembra essere la loro unica preoccupazione.
 

È chiaro comunque che un gesto pubblico di questo tipo, compiuto da uno dei più popolari esponenti della musica pop inglese, cavaliere dell’Impero dal 1998, noto anche per le attività a favore della ricerca sull’Aids, avrà una certa importanza nel dibattito sulle unioni civili nel Regno Unito.
 

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Proprio nel giorno delle nozze, infatti, l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, massima carica religiosa della Chiesa d’Inghilterra, ha aperto ai matrimoni gay come mai prima d’ora. «Bisogna ascoltare le due parti - ha detto in un’intervista, nel corso della quale è apparso sorprendentemente disponibile a discutere il tema -. Quando parlo di questo argomento, so che per molte persone non si tratta solo di una questione di sessualità, ma del modo stesso in cui la Chiesa vive ed esiste e si apre alla gente».