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luciano pavarotti andrea bocelli
Red carpet e flash impazziti alla Festa di Roma per Andrea Bocelli che ha festeggiato il suo 30esimo anniversario di carriera con l’anteprima mondiale nella sezione Alice nella Città, “Andrea Bocelli 30: The Celebration”. Mentre il nuovo album “Duets” è in in uscita il 25 ottobre, che contiene “Rimani Qui” con Elisa. Il brano è stato scritto da Giovanni Caccamo con musiche di Caccamo stesso e Matteo Buzzanca. In previsione anche un lungo tour planetario, un documentario sulla sua vita con distribuzione world wide, e due serate evento tv a fine novembre, inizio dicembre, su Canale 5, condotte da Michelle Hunziker.
“Bisogna avere il coraggio di dire che esiste la buona musica e la cattiva musica. -ha detto Bocelli durante l’incontro alla Festa di Roma – Come si riconosce? Dai frutti che dà. La musica deve lasciarti sereno, felice, aprirti nuovi orizzonti. Di solito, perché questo accada, chi la fa deve saperla fare. Chi fa musica, deve studiare molto”.
luciano pavarotti andrea bocelli
Il suo incontro con la musica è stato voluto: “Ho capito da subito che la musica fosse il mio destino. Già in collegio da bambino. Mi chiedevano tutti di cantare, mai di giocare a calcio. Ma è un destino che si è realizzato molto tardi. Quando mia madre portava i miei provini in giro c’era sempre un ‘mà che fermava tutto, ma meno male che è andata così, perché evidentemente ogni cosa ha il suo tempo”.
Della vittoria a Sanremo 1994 “ricordo soprattutto mio ritorno a casa. Ero partito come un pianista conosciuto in un raggio di 30 chilometri. Sono partito senza aspettative, con l’animo di fare del mio meglio. Sono tornato e ho trovato tutto il paese fuori della mia frazione ad aspettarmi. C’era scritto un cartello sul ponte, ‘grazie Andrea di aver messo in piedi Sanremo’. Ho pensato che fossero impazziti”.
luciano pavarotti andrea bocelli
Molti i ricordi del tenore, a partire dal rapporto con Luciano Pavarotti: “Quando il duetto con Pavarotti fu fatto dal vivo nel ’93, dalla paura mi venne la febbre… Venivo dal pianobar, mi sono trovato improvvisamente catapultato in un palco al fianco di Pavarotti e per l’emozione cantai con la febbre sopra i 38. Quando lo risento infatti ci sono cose che non mi piacciono, ma non potevo fare meglio”. Poi l’aneddoto divertente come quella volta in cui “mi ha invitato a pranzo a Modena. Sono arrivato e c’era un tavolo lunghissimo pieno di cose, lui mi ha riempito un piatto e mi ha dato un bicchiere di Lambrusco. Io sono toscano, e con la sincerità che mi si deve riconoscere gli ho detto ‘è un ottimo vino per due cose: per farci l’aceto balsamico e per lavare le ruote delle macchine quando sono piene di fango. Ma poi sono andato al pianoforte e mi sono fatto perdonare”.
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