DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
Il testo integrale della Lettera di Amadeus a leggo.it
Caro direttore, cari lettori, cari telespettatori, oggi Sanremo parte per davvero. O, forse, sarebbe meglio dire riparte per davvero. E ora voglio raccontare, su Leggo, nero su bianco, cosa mi ha spinto ad essere qui. È incredibile quello che abbiamo vissuto tutti, nessuno escluso, dalla fine del Festival 2020 a oggi. Un anno difficilissimo che ha messo a dura prova tutti e tutto: la pandemia ci ha stravolto la vita, a tanti ha fatto perdere gli affetti, il lavoro, la sicurezza del presente e il sogno del futuro.
Con tutto questo negli occhi, nella testa e nel cuore ho pensato a lungo se fosse giusto farlo, il Sanremo del 2021. Io ero disponibile ma sentivo tanta incertezza intorno. Certo se avessi rinunciato sarebbe stato facile, avrei evitato ogni rischio e difficilmente qualcuno avrebbe potuto criticarmi. Spesso la mattina mi guardavo allo specchio e mi facevo una domanda: «Ama, è giusto quest'anno, in questo momento, fare Sanremo?». Qualche volta mi rispondevo deciso sì, altre scuotevo la testa. Un'altalena di sensazioni della quale solo mia moglie, Giovanna, è stata testimone.
Ma un giorno di ottobre mentre stavo facendo la spesa a Ponte Milvio a Roma sono stato fermato con un'educazione di altri tempi da una gentile signora. Aveva i capelli grigi e curati, indossava un paltò color cammello, trascinava un carrellino. Mi ha parlato a voce bassa, mi ha raccontato di essere vedova. E poi guardandomi negli occhi mi ha ripetuto più volte la parola serenità. Sì, la serenità della sua televisione, delle canzoni, di un Festival che ha sempre seguito. Se lo avessi fatto, mi ha detto, avrei aiutato lei e quelli come lei a vivere finalmente una cosa normale.
Ho pensato a quelle parole. Ho pensato a quello che so fare: il presentatore. Non posso (magari fossi in grado) risolvere i problemi di chi ha perso il lavoro, non posso essere io a proteggere il Paese dal contagio, ne' posso pianificare la campagna dei vaccini. Io posso solo organizzare un Festival, posso inventare e improvvisare, con il mio amico Fiorello, uno show che regali alla gente un po' di leggerezza e di divertimento.
Ecco, ripensando a tutti questi mesi, credo sia stata proprio quell'anziana signora a incoraggiarmi ancora di più ad organizzare il Festival di Sanremo 70+1.
E l'ho fatto, credetemi, con tutto me stesso e con l'aiuto di molte persone, in condizioni difficilissime. L'ho fatto con ancora più forza e determinazione dello scorso anno. Mai avrei pensato fosse possibile. L'ho fatto rispettando ogni norma di sicurezza ma soprattutto pensando a chi vive di musica, a chi vive di televisione e spettacolo, al Paese reale, quello che sta lottando per ritrovarsi. Abbiamo scoperto, infatti, che la normalità è una cosa straordinaria. E proprio per riavere un po' di quella normalità, abbiamo lavorato in maniera straordinaria.
AMADEUS E FIORELLO A DOMENICA IN
Ecco, oggi Sanremo riparte. Con i cantanti e le canzoni, l'orchestra e i giornalisti e tutti quei lavoratori che con professionalità mi aiuteranno a portare in scena uno spettacolo di qualità.
Non avrò spettatori in sala ma mi rincuorerò pensando al pubblico della tv e, soprattutto, a quella signora col paltò cammello di Ponte Milvio.
fiorello diodato amadeusamadeus fiorello ferroAMADEUS E FIORELLOamadeus fiorelloamadeus fiorelloAMADEUS E FIORELLO CON LA PARRUCCA amadeus fiorello
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