NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
Lorenzo Soria per La Stampa
'The Interview' nei cinema Usa
Qualcuno è arrivato al cinema vestito persino in stile patriottico, bianco, rosso e blu, per vedere «The Interview», come si sentisse investito di chissà quali poteri nella lotta fra libertà di espressione e tirannia. Qualcuno in sala - o scaricandolo sul Web – ci è andato per pura curiosità. ?Comunque a conti fatti non sono stati nemmeno tantissimi gli spettatori: si calcola che alla fine del weekend natalizio la commedia che vede Seth Rogen e James Franco nella parte di due giornalisti un po’ tonti cui la Cia affida l’incarico di assassinare il leader nord-coreano Kim Jong-un avrà raccolto meno di 4 milioni di dollari.
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Per una produzione costata alla Sony Pictures sui 45 milioni di dollari, ai quali vanno poi aggiunti i costi incalcolabili derivati dall’attacco degli hacker ai suoi sistemi, non esattamente un grande affare. I cinema che alla fine si sono resi disponibili a rischiare un attacco «stile 11 settembre», come minacciato dagli hacker, sono meno di 300.
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Ed è un po’ presto per quantificare le entrate digitali dopo che la Sony ha reso disponibile il film «on demand» su diverse piattaforme fra cui Google Play, YouTube Movies, Xbox Video e lo stesso sito della Sony.?Il caso «The Interview» comunque qualche novità l’ha lasciata. La scelta più insolita è che la Sony ha optato per distribuire in formato digitale il film nello stesso giorno dell’uscita nei cinema.
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Non si tratta di una prima assoluta, essendo già successo con alcuni film stranieri e con alcune piccole produzioni indipendenti. Ma con «The Interview» è la prima volta che un film ad alto budget e prodotto da uno studio invece di attendere un paio di mesi per massimizzare lo sfruttamento nei cinema viene offerto contemporaneamente nelle piattaforme digitali.
«L’ultima cosa che vogliono le grandi catene di cinema è che questo tipo di strategia venga adottato su una base più frequente», sostiene Gitesh Pandya, direttore di BoxOfficeGuru.com?Rappresenterebbe una minaccia all’esistenza delle sale stesse. Ma queste non avevano fatto i conti con «The Interview», un film che conferma che la realtà supera sempre la fantasia. E che dopo avere provato che ai tempi di Internet nessun individuo, nessuna società e nessun governo può sentirsi davvero al sicuro rischia anche di scardinare il modello economico di Hollywood.
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