NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
Paola De Carolis per il “Corriere della Sera”
Le note di Comfortably Numb . I fasci di luce rossa che girano. Sul palco Roger Waters suona. David Gilmour canta con gli occhi chiusi. Sono vicinissimi. Per un secondo sembra quasi di poterli toccare.
L' incantesimo dura per tutta la canzone: quando il brano finisce la musica lascia il posto all' impressione di aver assistito a un momento storico. Per partecipare al concerto dei Pink Floyd, oggi basta entrare al Victoria and Albert Museum. Their Mortal Remains , la mostra dedicata al gruppo, si conclude con un' immersione visiva e sonora a 360 gradi nel Live 8 di Hyde Park.
Se, come ha sottolineato il neo direttore del V and A Tristam Hunt, «i Pink Floyd sono un gruppo che ha cambiato il modo di fare spettacolo», per loro il museo ha cambiato il modo di fare le mostre. Le cuffie sono d' obbligo. Grazie a un sensore captano dove si trova il visitatore. Ogni oggetto sembra parlare direttamente a chi fa il giro, così come i filmati e le interviste che ripercorrono la storia del gruppo. La musica è ovunque, inserita in un contesto multidisciplinare. Le prime canzoni si ascoltano di fronte alla collezione di libri che i ragazzi leggevano all' epoca - da James Joyce ad Aldous Huxley - o accanto ai loro appunti, alle loro lettere.
Un fenomeno globale, longevo, e, stando a Hunt, «anche molto British, con il suo understatement e i suoi riferimenti letterari». Se la mostra esamina l' impatto della band sulla società e sulla cultura britannica è al fan che parla in modo eloquente. Si apre con una ricostruzione del furgoncino bianco e nero che negli anni 60 trasportava Waters e compagni da un concerto all' altro.
Dentro una lettera che Syd Barrett, poi allontanato dal gruppo per gli episodi di psicosi e l' uso di droga, scrisse alla fidanzata. Una presenza, la sua, che aleggia per tutta la mostra nonostante la separazione, a dimostrazione che non venne mai dimenticato.
Le sale straripano di cimeli: ci sono le pagelle di Waters bambino così come i disegni realizzati al politenico di Regent Street - dove Waters, Nick Mason e Richard Wright studiarono architettura insieme - e le foto della transizione da Barrett a Gilmour. Ogni album viene esplorato nell' ambito di un allestimento spettacolare. Dal muro di The Wall ai gonfiabili di The animals - maiali, pecore e un preside con tanto di bacchetta - ai leggendari accordi di The Dark Side of the Moon , un album che tuttora registra vendite di 7.000 copie a settimana nel mondo. «È cominciato tutto così, stavo suonando la mia chitarra nuova, mi è uscito il ritornello», racconta Gilmour.
Dal 2013 ad oggi la mostra del V and A su David Bowie è stata vista da 1,8 milioni di persone. Their Mortal Remains (da sabato prossimo sino al 1° ottobre) sembra destinata a seguire la stessa traiettoria. «È un' esperienza molto emozionante per tutti noi», ha raccontato Waters. «A ogni oggetto in mostra sono legati mille ricordi».
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