
DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA…
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Dago, ho letto con interesse un tuo report sulla Rai dove vengo citato come un grande manovriero che riceve le confidenze del direttore generale e lavora allo stesso tempo alla sua sostituzione. Spero di non deludere te ed i tuoi lettori ma ahimè sono un umile consigliere di amministrazione che cerca di svolgere il suo incarico con diligenza.
Con il Dg parlo civilmente nelle sedi appropriate e soprattutto non farei mai ad una persona che stimo il danno di sponsorizzarla per alcunché. Ti ringrazio comunque per avermi regalato l'ebrezza di un ruolo di protagonista che in realtà non svolgo.
Un saluto cordialissimo!
Paolo Messa
Lettera 2
Caro Dago, Borghezio condannato a pagare 50.000 euro all'ex ministra Kyenge per diffamazione razziale, ma lei ne aveva chiesti 140 mila. Una persona di buon senso avrebbe detto "Se l'onorevole mi fa le sue scuse per me finisce qui“.
Elia Fumolo
Lettera 3
Caro Dago, 10 anni di galera per 9 morti a Genova e 16 anni per 32 morti al Giglio. Una volta si diceva che l'uso del sanguinolento coltellaccio da cucina era roba da sfigati e che per commettere un omicidio conveniva senz'altro un'auto per garantirsi l'impunità. Ora, introdotto l'omicidio stradale, è chiaro che per ammazzare la suocera conviene procurarsi una nave; specialmente nel caso di "lavoretti" all'ingrosso. Se fosse introvabile una nave, potrebbe andar bene anche un treno di vagoni cisterna, come a Viareggio.
Cincinnato 1945
Lettera 4
Caro Dago, 110 milioni di multa a Facebook dalla Commissione Ue: aveva fornito informazioni inesatte e scorrette sull'acquisizione di WhatsApp. Ecco perché Zuckerberg tifava per Hillary: condividono la stessa passione per le bugie.
Scottie
Lettera 5
Caro Dago, come prova della presunta richiesta di Trump a Comey di cessare le indagini su Flynn, viene riportata una nota su carta dello stesso Comey. Ma allora se l'ex Capo dell'Fbi scrivesse che la Terra è piatta dovremmo considerarla una notizia vera?
Sandro Celi
Lettera 6
MARCO LILLO - DI PADRE IN FIGLIO
Caro Dago, il democratico Al Greene ha presentato alla Camera la richiesta di impeachment per Donald Trump. Da chi pensa di farla votare, dagli attori di Hollywood?
Tony Gal
Lettera 7
Uhmmm...ora si parla solo del libro di Lillo, e di Renzi...urge rilancio del libro di De Bortoli, e di Boschi...qualcuno descrive come avvincente il match di balle spaziali tra i due Statisti.
Giuseppe Tubi
Lettera 8
Caro Dago, nel nuovo Governo francese le donne non contano un cazzo. Colpa della gelosia di Brigitte, che vuole essere l'unica "prima nonna".
Nereo Villa
Lettera 9
Caro Dago, secondo il direttore dell'Ispi Paolo Magri, Trump è un'anatra zoppa "non a tre mesi dalla fine mandato, ma a tre mesi dall'inizio". Se le conoscenze politiche di Magri sono simili a quelle matematiche - Trump è Presidente da 5 mesi - la superficialità fa da padrona.
Nino
Lettera 10
Caro Dago, finalmente abbiamo capito la vera riforma costituzionale che vuole Renzi: l'Italia deve diventare una repubblica fondata su sua nonna, sua madre e suo padre.
BarbaPeru
Lettera 11
Chi fa un investimento sbagliato in un settore obsoleto è ovvio che ne debba pagare le conseguenze. Ma perchè le licenze dei tassisti dobbiamo pagarle noi utenti rinunciano ad un servizio migliore, più veloce ed efficiente, senza nero, senza truffe sui percorsi, senza impazzire con gli spiccioli del resto. Politici, sveglia! magari perderete qualche migliaio di voti dai tassisti, ma ne guadagnerete milioni dai cittadini.
Viva Uber
Oighen
Lettera 12
Una cazzata al giorno e ce li toglieremo di torno. Dopo quella della Venere di Chigi (...non ho mai favorito gente della mia famiglia...); quella di Ermini (...per evitare polemiche circa la legge sulla legittima difesa basta togliere dal testo la parola "notte"..); quella di Del Rio (..mi sono interessato ai destini di Banca Etruria solo per salvaguardare gli interessi dei risparmiatori...);
quella della Serracchiani (...lo stupro più grave è quello commesso da un extracomunitario...); oggi se ne aggiunge una penultima (per l'ultima c'è ancora tempo), quella dello sbruffone delle hascine (...sono stato duro con mio padre, ma da uomo delle istituzioni (sic) voglio la verità...).
Tale stratosferica cazzata l'ha sparata perché evidentemente ritiene di poter continuare a prendere per il culo gli italiani, sicuro di convincerli che, mentre si esibiva con il padre a fargli da spalla, ambedue ignoravano di essere intercettati.
Roba da scompisciarsi dalle risate, manco fossero Totò e Peppino De Filippo.
Santilli Edoardo
Lettera 13
Caro Dago,
leggo da Dagospia della censura della Boschi ai danni della bravissima Virginia Raffaele -chiaro segnale della statura politica della nostra cara sottosegretaria(o la segretaria, sotto? Ah, saperlo). Mi chiedo seriamente perché il giglio tragico abbia così poco senso dell'ironia. A me fanno ridere così tanto! Da Pinocchio Renzi, passando per Geppetto Tiziano, fino al trionfo della comicità con la Lavandaia Boschi - ogniqualvolta mi appare, penso alla scena dello "Sparecchiavo" con il conte Mascetti e la figlia, Mela -, questi sono fantastici! Se non cercassero di guidare il Paese, andrebbero scritturati per una commedia.
Saluti, Derek W.
Lettera 14
Gentil Dago, Nonno R.Prodi bofonchia contro Matteo Renzi? Risposta del segretario del Pd : "Romano, stai 101 volte sereno! E organizza una bella seduta spiritica per chiedere ai venerati, e defunti, maestri dc quando tornerò a Palazzo Chigi, dopo questa fase, lunga, triste e, per me e il Giglio magico, tutt'altro che...Gentilona !".
Ossequi.
Pietro Mancini
Lettera 15
Caro Dago, la fanciulla che si è rivolta al giudice rivendicando, senza successo, l'assegno di mantenimento per il figlio nato dopo tre notti di amplessi con uno sconosciuto in un albergo a Monaco di Baviera attesta, come scrisse Giacometti, che le prostitute sono le uniche donne oneste perchè presentano il conto subito.
Giorgio Colomba
Lettera 16
Caro Dago, alla fine si risvegliò anche Napolitano! Abbiamo tanto giocato con Renzi e le telefonate a casa del babbo, che si è scatenato il solito putiferio, ipocrita, dei partiti politici che, more solito, gridano allo scandalo. Quando si trattava di sputtanare Silvio da Arcore, quindi il nemico politico, la gogna mediatica era un passaggio giusto di democrazia, adesso che si tocca l’untuoso del signore, apriti cielo, tutti contro i giudici.
Siamo il paese di Pulcinella. Facciamo una cosa, cambiamo i colori della bandiera, e mettiamo tutti quelli che Pulcinella usa nel proprio costume. Sarebbe più moderno, e soprattutto coerente. Ci faremmo riconoscere subito, senza dover aprire bocca o fare nulla. Il nostro ex presidente, con uno scatto da centometrista, ha tuonato, compatibilmente con l’età, contro lo “scandalo” delle intercettazioni.
E dire che lui è un esperto e certe cosine le conosce bene. Vista anche l’età del senatore a vita, non sarebbe delicato sussurrargli all’orecchio il nome di Mancino; sarebbe di cattivo gusto. Ma se ne faccia una ragione, a vedere i comportamenti suoi e dei suoi compagni di partito, ne abbiamo diritto, una tantum! Quanta ipocrisia liquida sparsa a secchiate. Stiamo perdendo giorni interi dietro ad una intercettazione telefonica, tanto da dimenticare la vera ragione dell’inchiesta.
Ci sono in ballo due miliardi di euro e rotti; e la politica cosa fa? Cazzeggia dietro al babbo e la mamma di Renzi. E la magistratura? Indaga, con diversi giudici, un collega che si occupa dell’indagine. Siamo al paradosso. Come diceva quel tizio? Governare gli italiani non è difficile, ma inutile! A leggere dei nostri rappresentanti in Parlamento ed anche ex, ma che non smettono di pontificare, aveva ragione. Benvenuti in Italia, terra di santi, poeti e presidenti in pensione parlanti. Saluti
Pegaso Nero
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