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DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
Alberto Flores d’Arcais per “la Repubblica”
«Ho incontrato Obama brevemente una sola volta, ma non ho mai avuto con il presidente una conversazione diretta riguardo House of cards . Le parole che lui ha detto, il fatto che ci apprezzi, sono però di dominio pubblico ». A una settimana dal lancio della terza stagione del pluri-premiato serial di Netflix (in Italia sarà visibile dalla mezzanotte del 27 febbraio in esclusiva su Sky Atlantic in contemporanea con gli Usa e in lingua originale, dal 4 marzo in italiano) Kevin Spacey — protagonista nei panni del cinico politico Usa Frank Underwood — ne parla (via telefono) con un ristretto gruppo di giornalisti internazionali.
bill hillary clinton come house of cards
Sa che anche il premier italiano Renzi e altri leader internazionali sono fan di House of cards ?
«In effetti ci sono state reazioni varie da parte dei leader: c’è chi giudica la serie troppo cinica o anche chi ritiene che sia più vicina alla realtà di quanto possiamo immaginare. Io credo che una delle cose che il pubblico apprezzi di più sia il fatto che i politici sono protagonisti...».
Eppure oggi la politica non gode certo di buona fama...
«La gente è stata sempre affascinata dalla conquista del potere e da come mantenerlo. Affascinata da secoli, basti pensare alla tragedie greche o ai drammi di Shakespeare».
Ora che Frank Underwood è alla Casa Bianca cosa ne sarà del suo ambizioso modo di fare? Smusserà il suo carattere?
«In tanti me lo chiedono, ma ovviamente non posso rivelare nulla, mi spiace. Quello che posso dire è che ridurre le ambizioni di Frank Underwood a un unico obiettivo è sbagliato, è un personaggio molto più complesso. Il carattere resta lo stesso, perché l’ambizione è del Frank uomo, non del Frank politico».
Si è ispirato a qualche politico esistente, a presidenti Usa del passato?
«No, a nessun che sia realmente esistito, il personaggio è quello creato da Michael Dobbs (il politico conservatore inglese autore del testo originario, ndr) nelle miniserie per la Bbc e rielaborato dalla nostra squadra di sceneggiatori ».
Pensa che il successo sia dovuto in primo luogo alla relazione tra Frank Underwood e sua moglie Claire?
«Anche a questo, mi sembra ovvio. Ma credo e spero che sia dovuto soprattutto alla qualità e alla sceneggiatura, che sono veramente ottime».
La Russia ha proibito che alcune scene venissero girate nel Palazzo di Vetro dell’Onu. Il presidente Putin ha forse paura di Frank Underwood?
«Mi dispiace ma non posso commentare. Non è una cosa di cui mi sono occupato personalmente ».
In ogni episodio Frank parla direttamente con il pubblico. Che ne pensa?
«Non è una nostra invenzione, c’è da tantissimo tempo. Nei drammi di Shakespeare ad esempio ».
Dopo il successo della serie può essere frustrante tornare al cinema o al teatro?
«No, non mi piace paragonare una forma di espressione a un’altra. E poi quando sei di fronte a una macchina da presa non pensi se sarà cinema o tv. Quanto al teatro lo amo molto. No, non è assolutamente frustrante».
Il fatto che su Netflix si possa vedere tutta la stagione insieme ha contribuito al successo?
michael dobbs con il cast di house of cards
«Netflix ha puntato su di noi ordinando due stagioni, sono stati coraggiosi, ma non credo che ciò abbia determinato il successo. Hanno avuto una strategia vincente ».
Dopo tre stagioni di House of cards è cambiata la sua visione della politica e dei politici?
«Diciamo che li capisco meglio, comprendo molto meglio le dinamiche di palazzo. Una cosa in cui credo molto è il servizio pubblico e credo che sarebbe un bene se i giovani si avvicinassero di più alla politica. Alcuni politici possono apparire spietati e ambiziosi, ma la storia ha dimostrato che non sempre sono come appaiono. Ad esempio Lindon Johnson ha fatto passare tre leggi fondamentali sui diritti civili. Interpretare un personaggio cinico non significa che io sia così. Sono un attore, interpreto un personaggio».
beau willimon con regista e cast di house of cards
Ci sono punti di contatto tra House of cards e Homeland?
«È un errore mettere a confronto le serie tv».
Lei ne ha una preferita?
«No, ce ne sono tante fatte bene ».
Tra Hillary Clinton e Jeb Bush per chi voterebbe?
«Non rispondo a domande ipotetiche ».
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