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Shira Rubin per “Vocativ”
L’artista israeliana Shahak Shapira, tramite il suo progetto “Yolocaust”, chiede ai turisti di pensarci due volte a postare quegli ‘adorabili’ selfie al memoriale dell’Olocausto di Berlino. Ogni giorno gli fanno visita 10.000 persone, la maggior parte della gente fa ridicole foto in posa, saltando, andando sullo skate o sulla bici nella vasta struttura edificata nell'area originariamente occupata dal palazzo di Goebbels.
Consiste in una superficie di 19.000 m² occupata da 2.711 stele in grigio scuro, organizzate secondo una griglia ortogonale, totalmente percorribile al suo interno dai visitatori. Non è un parco giochi eppure la gente, anche dopo aver visto gli orribili video sui campi di concentramento, non resiste alla tentazione di sorridere e immortalarsi mentre fa il circo, le capriole, lo yoga.
yoga al memoriale dello olocausto
La Shapira allora ha deciso di prendere questi selfie, reali, da Instagram, Tinder, Grindr e Facebook, e cambiare sfondo, mettendoli in orrende scene di morte e ripostandoli sugli account. Chi vuole che questi selfie triviali siano rimossi, deve scriverle spuntando la dicitura: «Sono in una di queste foto e mi pento di avrla caricata su internet. Puoi rimuoverla?».
autoscatto al memoriale olocausto
revisione di shahak shapira
meno clown nella fossa comune
clowneggiando al memoriale
circo olocausto
selfie al memoriale olocausto
olocausto senza circo
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