1- PROPRIO DIRIMPETTO A PALAZZO CHIGI SCHIAFFO ALLA SOBRIETÀ E AL RIGORE DI MONTI 2- PALAZZO FERRAJOLI MESSO A FERRO E FUOCO DALLA FURIA DI DUE ESCORT BRASILIANE 3- GEMELLE, ELEGANTISSIME E BELLISSIME, LE DUE LADY NON SAREBBERO STATE REMUNERATE ADEGUATAMENTE PER UNA SERATINA CHEZ GIUSEPPE FERRAJOLI E PAOLO PAZZAGLIA 4- INFURIATE E URLANTI, HANNO DEVASTATO DUE AUTOMOBILI, UNO SCOOTER, ALCUNI VASI 5- LE GEMELLINE, USCENDO DALLA QUESTURA, HANNO VISTO UNO DEI PROTAGONISTI DELLA SERATA PRECEDENTE: “AHÒ, CI DEVI ANCORA PAGARE”, HA URLATO UNA DI LORO IN UN ROMANESCO SUDAMERICANO. NESSUNO LE DENUNCERÀ. COME NESSUNO LE PAGHERÀ 6- L’ATTICO E SUPERATTICO PIU’ ALTANA DI PAZZAGLIA, UN PAIO DI VOLTE L'ANNO, DIVENTANO TEATRO DI FESTE LEGGENDARIE STRACELEBRATE DAI DAGO-CAFONAL DI PIZZI

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Reportages di Umberto Pizzi da Zagarolo alle feste di Paolo Pazzaglia

Massimo Martinelli per "Il Messaggero - Roma"

Quello che si è spaventato di più, alla fine, è stato Antonio, storico portiere di Palazzo Ferrajoli in piazza Colonna, di fronte a Palazzo Chigi. Perché quelle due sorelle brasiliane, gemelle, elegantissime e bellissime, se l'è trovate davanti alle due dell'altra notte. Infuriate e urlanti, dopo che avevano devastato due automobili nel cortile, uno scooter, alcuni vasi e siccome nessuno si affacciava avevano spinto tutti i citofoni del palazzo.

Ieri il povero Antonio era imbarazzato e intimidito: «Non le avevo mai viste, mi hanno detto i poliziotti che si trattava di due di quelle che adesso chiamano escort». Antonio non lo dice il motivo della lite, ma è chiaro che lo sa: le due ragazze non sarebbero state remunerate adeguatamente per una serata nel palazzo.

Magari non se ne sentiva la mancanza, però è venuta fuori così l'ultima vicenda di feste a base di escort del post berlusconismo. Anche se stavolta i protagonisti sono esponenti della nobiltà e del bel mondo romano, e l'unico riferimento alla politica è quel rapporto di vicinanza con il palazzo del governo, lo stesso che poche ore prima della festa finita male aveva varato un pacchetto di norme che dovrebbero far ripartire l'economia del Paese.

Chissà se celebravano l'importante passaggio politico, ieri sera, nei saloni del marchese Giuseppe Ferrajoli, che dà il nome al palazzo ed è proprietario di quasi tutti gli appartamenti. Perché l'origine della disputa pare sia da ricercare in casa sua. Dove, secondo un altro blasonato esponente della nobiltà romana, Guglielmo Giovannelli Marconi (figlio di Elettra e nipote del premio Nobel Guglielmo Marconi), il gruppo si era trasferito dopo una cena al ristorante Chianti, in via del Lavatore, a due passi da Fontana di Trevi.

«Li avevo raggiunti a cena, al Chianti. C'era il mio amico imprenditore Paolo Pazzaglia con altre donne e un amico. Poi siamo andati da Giuseppe Ferrajoli, per una coppa di champagne. Ma mi sono trattenuto poco, l'ho detto anche agli agenti del commissariato Trevi che mi hanno voluto sentire. Finché sono rimasto, l'atmosfera era rilassata. Certo, un po' goliardica; forse le ragazze erano su di giri, ma nulla di anormale. D'altronde i nomi dei presenti erano una garanzia: il marchese Ferrajoli è una delle persone più educate di Roma e Paolo Pazzaglia è assolutamente per bene. C'erano un altro paio di uomini, ma non ricordo i nomi. Di ragazze invece c'erano solo le due brasiliane».

Il padrone di casa, Giuseppe Ferrajoli, vuole rimuovere ogni ricordo: «Guardi, ci sono accertamenti in corso, non posso parlare. Al ristorante non c'ero e quelle due ragazze non le avevo mai viste prime. Erano presentate da Pazzaglia. Se volevano essere pagate? Non da me perché non le conoscevo».

L'imprenditore Paolo Pazzaglia, invece, la serata non se la ricorda proprio, anche se abita al piano sopra Ferrajoli, attico e superattico, che un paio di volte l'anno diventano teatro di feste leggendarie: «Ho visto solo le macchine con i vetri rotti la mattina dopo. La mia per fortuna era intatta. Io non c'ero, dormivo. Brasiliane? Non le ho viste. Però mi hanno detto che erano sorelle e anche carine».

Ieri sera se ne sono tornate a casa anche loro, le gemelline. Uscendo dalla questura hanno visto uno dei protagonisti della serata precedente: «Ahò, ci devi ancora pagare», ha urlato una di loro in un romanesco sudamericano. Nessuno le denuncerà, pare. Come è probabile che nessuno pagherà la loro serata. Amen.

 

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