CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE…
Carlo Tecce per il “Fatto Quotidiano”
Cos' è che accade in Viale Mazzini a dieci giorni (meno?) da una tornata di nomine che scatena il deputato Michele Anzaldi, inquieta la politica abituata a occupare punti, puntini e strapuntini? La situazione è seria, ma non grave. E la raccontano così.
Antonio Campo Dall' Orto ha un problema. Domanda, peraltro legittima: soltanto un problema? Esatto, ma non è un problema da liquidare con una battuta, non è Anzaldi che sbraita per strappare pagine sui giornali. Perché il problema del direttore generale di Viale Mazzini, che una riforma ha trasformato in amministratore delegato, è il rapporto con i renziani.
E per renziani si intende la variegata guarnigione di parlamentari e il sagace Luca Lotti, il sottosegretario che s' accomoda a più tavoli per apparecchiare ovunque il potere di influenza. Come scenario, niente male. E se il problema fosse proprio Renzi? Forse è un brandello di problema, un potenziale problema.
RENZI E CAMPO DALL ORTO ALLA LEOPOLDA
Per il momento, il dialogo fra Campo Dall' Orto e l' amico fiorentino è ancora intatto.
Funziona. È frequente: incontri riservati, messaggi costanti.
Anche in questi giorni, durante l' assalto di Anzaldi e l' incerta protezione di palazzo Chigi, a Cdo sarà arrivato un sms di Matteo. Prima obiezione: Renzi non ha promesso di sfrattare i partiti da Viale Mazzini? Certo, non smentisce. Il fiorentino mica ha giurato di allontanare se stesso da Viale Mazzini. Campo Dall' Orto agisce di conseguenza: ignora i partiti, anche il partito di Renzi, ma non ignora Renzi. Che l' ha riabilitato e l' ha promosso.
RENZI CON ANTONIO CAMPO DALL ORTO ALLA LEOPOLDA
Viale Mazzini è una società controllata dal Tesoro, dunque dal governo, perciò da Renzi.
I parlamentari fustigano più o meno a viva voce Campo Dall' Orto perché non li consulta, perché non tratta sui prossimi, davvero prossimi, nuovi vertici di Rai1, Rai2, Rai3. Cosa ne pensa Renzi? Ha fiducia in Cdo. Ma non tollera ritardi.
Dov' è la Rai versione renziana? Che non vuol dire riempire i palinsesti con l' ufficio stampa di palazzo Chigi, ma offrire al pubblico la visione renziana del mondo. E poi bonificare Rai3 (è l' argomento principale). Allora c' è la gara fra renziani a riportare cattive notizie su Campo Dall' Orto.
Giovanni Parapini, il nome va imparato a memoria. È il responsabile della comunicazione di Viale Mazzini. Per i renziani, Parapini appartiene al sistema ormai estinto di Enrico Letta. Renzi è dotato di un' eccellente memoria, annota, registra, non dimentica. E poi c' è l' informazione, da sempre argomento sensibile per la politica. In commissione di Vigilanza, ieri dopo pranzo, i parlamentari scrutavano (soprattutto) Carlo Verdelli, seduto accanto a Campo Dall' Orto.
Questa postilla di Cdo non li ha rassicurati: "Verdelli ha un ruolo chiave nel ripensare l' assetto informativo della nostra azienda. Il servizio pubblico trova il suo significato nell' offerta informativa, perché il nostro peso è molto rilevante". Non occorre una traduzione letterale, piuttosto un concetto: sui telegiornali e sui programmi (talk show) decide Verdelli, un giornalista senza tessere. Questo è sufficiente per allertare capigruppo, capicorrente, capibastone.
Tra l' altro scherniti da Campo Dall' Orto: "La Vigilanza è il luogo del confronto e ringrazio chi ieri l' ha ricordato. Io rispetto pienamente i compiti della commissione, che sono di indirizzo". Con maggiore chiarezza: vi ringrazio, ma non contate niente.
Anche in Viale Mazzini aumenta l' insofferenza. Perché Cdo ha scelto dall' esterno i componenti della squadra che comanda al settimo piano di Viale Mazzini - per l' appunto, quello delle scelte - e pare intenzionato a consegnare sempre a dirigenti non interni la guida delle reti.
Magari Campo Dall' Orto è davvero isolato come arringa Anzaldi. Finché c' è Renzi, però, Cdo non si sente solo. Ma chissà come si sentirà la Rai.
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