“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
1 - ANDREA’S VERSION
Andrea Marcenaro per “il Foglio”
ELICOTTERO PETALI ROSA FUNERALE CASAMONICA 1
Ma dimmi te. Ma che vergogna. Ma che porcata. Ma che insulto a Roma. Ma intervistare i Casamonica, ma come si fa, ma come si può. Lasciargli dire quello che han detto, che scandalo. E premettere al tutto, estremo sfregio, che "l' occasione è buona per far ascoltare al mondo esterno la loro campana". E via col tango, poi: e non siamo mafiosi, e zio Vittorio non è mai stato arrestato, e i funerali dei Casamonica sono fatti così, e cosa c'entra la mafia, e saremo gitani, ma mica delinquenti.
Che quest' ultima era grossa per definizione, tra l' altro. Con lo zio morto che "andava matto per il sax di Fausto Papetti e per Elvis, ma i giornali hanno trasformato il funerale in una sozzeria". E difendi di qua, e difendi di là, ma dimmi te. Ma che porcata. Ma che vergogna per il giornalismo, per l' umanità, e per Roma, e per l' Italia, ma direi per l'Europa, quell' interminabile intervista ai nipoti Casamonica e al fratello del defunto, sulla Repubblica del 22 agosto scorso.
2 - VIVA LADY CASAMONICA. BRUNO, MA CHE STAI A DI'?
Maurizio Crippa per “il Foglio”
Indeciso come sono, non saprei dire se trovo più noioso Bruno Vespa o la fiction di Mafia Capitale. Così ieri non ho seguito le polemiche (tu chiamale, se ce la fai, "polemiche") e non so se siano stati di più gli umiliati perché la Rai invita in trasmissione i Casamonica, o gli offesi perché Vespa, dopo aver sfidato con coraggio quei pericolosi malviventi, non è stato ancora nominato procuratore antimafia.
PORTA A PORTA - PUNTATA SUI CASAMONICA
Però martedì sera, in quello zapping del dormiveglia che serve per accertarsi che il mondo sia ancora tutto lì, dentro la televisione, sono stato catturato dalla singolar tenzone tra il giustiziere di "Porta a Porta" e la signora Vera Casamonica, una matrona di borgata vagamente pasoliniana. La scena è stata questa. Vespa incalzava con la protervia di un pm, snocciolando ipotesi di reato, capi d' accusa, reperti fotografici ed elenchi di assegni a vuoto. Un interrogatorio, più che un' intervista.
Assisa e guardinga, la matrona elencava smentite e replicava, con quel bel senso dell'ovvio che solo le massaie possiedono, quando guardano i talk -show e li sgamano: "Ma che stai a di'?". Da una parte la retorica carogna del giornalismo giudicante, dall' altra la legittima difesa di una cittadina. Complimenti alla signora.
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