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METOO, A MAI PIÙ - LA QUERELLE LEGALE TRA I PROTAGONISTI DEL FILM "IT ENDS WITH US", JUSTIN BALDONI E BLAKE LIVELY, CHE DA MESI SI SCAMBIANO ACCUSE DI MOLESTIE E DIFFAMAZIONI, SEGNA LA FINE DI QUELLA MACCHINA DI FANGO CHIAMATA #METOO? È QUELLO CHE SI CHIEDE IL "NEW YORKER" - MOLTI SI SONO SCHIERATI CONTRO L'ATTRICE-ACCUSATRICE, DIMOSTRANDO CHE L'EPOCA IN CUI UN UOMO ACCUSATO DI MOLESTIE VENIVA LINCIATO E LA DONNA CHE LO ACCUSAVA VENIVA TRASFORMATA IN MARTIRE (A PRESCINDERE DAI FATTI) SONO FINITI - CHE IL #METOO AVESSE PERSO IL SUO "MOMENTUM", SI E' NOTATO GIA' DA QUANDO JOHNNY DEPP, HA VINTO LA CAUSA PER DIFFAMAZIONE CONTRO L'EX MOGLIE AMBER HEARD, CHE LO ACCUSAVA DI VIOLENZA DOMESTICA...
Estratto dell'articolo di Anna Lombardi per “il Venerdì - la Repubblica”
Quando il bestseller di Coleen Hoover It ends with us, letteralmente "finisce con noi", venne pubblicato nel 2016 ( in Italia da Sperling&Kupfler con il titolo "Siamo noi a dire basta") sembrò aver intercettato il mood di una nuova epoca, quella in cui le donne trovavano il coraggio di dire no ad abusi e violenze che stava per sfociare nel movimento #MeToo.
Ma la versione cinematografica dallo stesso titolo approdata nelle sale l'estate scorsa […] segna semmai la fine di quel movimento. Il titolo diventato sinonimo di veleni e incomprensioni, quelli che i due co-protagonisti della pellicola, Blake Lively e Justin Baldoni […] si scambiano da mesi, regolarmente amplificati dai giornali americani. […] Invece di alzare, insomma, il livello di attenzione sulla violenza domestica.
A dicembre Blake Lively, […] ha denunciato Baldoni, che del film è pure regista. Meno noto di lei […] è noto per un podcast contro "il maschilismo tossico". L'accusa: averla ripetutamente molestata sul set con baci non previsti e osservazioni sul suo corpo. E aver poi orchestrato una campagna contro di lei per diluire le accuse: tesi sostenuta pure da un articolo del New York Times intitolato eloquentemente "La macchina del fango di Hollywood può seppellire chiunque".
POCA SOLIDARIETÀ
Dopo aver saputo della denuncia, Baldoni ha assunto la pr Melissa Nathan esperta in "crisi reputazionali" e messo online, su un sito appositamente creato, messaggi, mail e altre interazioni con Lively. Ne è scaturito un trambusto che ancora non è placato dove […] tanti si sono scagliati contro l'attrice-accusatrice. La faccenda ha diviso fan e star system: ma, al di là dei risvolti di gossip, ha mostrato che negli Stati Uniti, complice anche il ritorno di Trump, il vento è cambiato.
Per quanto possano sembrare recenti, i tempi in cui un uomo accusato di molestie cadeva subito in disgrazia e la donna che lo accusava veniva creduta e sostenuta a prescindere sono finiti. È tramontata quindi l'era del #MeToo?, si è chiesto dunque il settimanale New Yorker in un'inchiesta partita proprio da caso Lively-Baldoni.
SUSSURRI E GRIDA
Che il movimento abbia perso il suo momentum, in realtà, si sussurra fin da quando tre anni fa Johnny Depp, per la gioia dei fan, ha vinto la causa per diffamazione contro l'ex moglie Amber Heard che lo accusava di violenze domestiche. E basta guardare la nuova Amministrazione americana per esserne certi: al Pentagono è approdato Pete Hegseth, ex conduttore di Fox News definito "abusatore" perfino da sua madre in una mail (lei ha poi ritrattato): […]
[…] il neo ministro della Sanità Robert Kennedy è accusato di molestie da una baby sitter che lavorava per lui. E la neo ministra dell'Istruzione, l'ex manager di wrestler Linda McMahon, ha sulle spalle una denuncia presentata contro di lei da cinque adolescenti: sostengono di essere stati molestati da dirigenti della sua azienda durante uno stage. Accusano McManon di essere stata a conoscenza di tutto e di non averli protetti.
Su tutti c'è lui, Donald Trump, il presidente in persona, condannato nel 2023 a pagare un risarcimento da cinque milioni di dollari per aver aggredito sessualmente nel 1996 la scrittrice Jean Carroll e averla poi diffamata: nei mesi scorsi le accuse erano note e la condanna anche, ma non hanno impedito a Trump di tornare comunque alla presidenza.
Politica a parte, in maggio la Corte d'appello di New York ha addirittura annullato la condanna per violenze sessuali inflitta ad Harvey Weinstein, l'ex produttore più potente di Hollywood che per anni ha preteso favori sessuali da attrici e collaboratrici, minacciando di distruggere la carriera di quelle che non cedevano. Proprio il vaso di Pandora di denunce a suo carico […] sfociò in quella rivoluzione chiamata appunto #MeToo. […]
EFFETTO DOMINO
«Il "contrattacco" è in moto da tempo. Lo dimostra la cancellazione del diritto d'aborto a livello federale avvenuta nel 2022. Ci siamo accorte allora che il clima era cambiato», dice Susan Faludi, storica femminista americana che aveva già previsto tutto nel saggio con cui vinse il Pulitzer nel 1991, tornato a essere drammaticamente attuale: Contrattacco. La guerra non dichiarata contro le donne, è il titolo (ed. Dalai, 1997). Faludi già allora avvertiva: a ogni conquista segue una reazione. E ogni appropriazione di idee femministe da parte della cultura mainstream ed enfatizzazione da parte dei media, toglie incisività alle conquiste, riportando il pendolo indietro.
«Il #MeToo è servito, ha avuto una eco enorme. Ma col limite di non trasformarsi in azione politica. Il cambiamento è stato di superficie per di più col paradosso di aver distrutto pure alcuni uomini che non erano così terribili. Focalizzarsi sulla sola violenza ha fatto perdere di vista altre forme di sopraffazione. E mentre tante donne facevano sentire la loro voce solo via Twitter, la destra conservatrice si riorganizzava sul terreno, studiando approcci legali, raccogliendo fondi, facendo eleggere persone fidate in posizioni strategiche e facendosi propaganda via podcast», sostiene l'autrice.
[…] «Hollywood si è impossessata di una battaglia che inizialmente riguardava donne emarginate e povere: raccoglitrici di fragole costrette a darsi ai "caporali" per lavorare, madri single costrette a fare lo stesso per vedersi assegnare una casa», prosegue Faludi. «La denuncia delle attrici era sacrosanta. Ma focalizzare l'attenzione su di loro ha tolto spazio alle altre battaglie. Non è un caso che il contraccolpo fa leva su due punti: il controllo dei diritti riproduttivi e le buste paga delle donne».
La fine di un'epoca? «La situazione attuale è devastante e certo quando le strutture sociali li tollerano gli abusi aumentano», concorda Deborah Tuerkheimer professoressa di Legge alla Northwestern University e autrice di Credible: Why We Doubt Accusers and Protect Abuser, (Perché dubitiamo di chi accusa e proteggiamo chi abusa). «Il lavoro del #MeToo è rimasto incompleto, però non è stato vano»
CAMPAGNA DI DENUNCIA DELLE MOLESTIE METOO
spiega. «Oggi riconosciamo come abusi comportmenti che prima erano accettati. Sì, le strutture di potere che il movimento denunciava esistono ancora e anzi si sono raffinate. Ma il pendolo delle conquiste oscilla: non c'è motivo di credere che abbia terminato il suo corso». No, non finisce con noi.
blake lively
blake lively e justin baldoni in it ends with us
robert f. kennedy jr.
justin baldoni in it ends with us
blake lively justin baldoni 1
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justin baldoni
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