DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
1.RTL 102.5, ANCORA LEADER ASSOLUTA DELLE RADIO ITALIANE. LO CONFERMA RADIOMONITOR
Da www.rtl.it
Inarrestabile il successo di RTL 102.5, la prima radio italiana guidata da Lorenzo Suraci. Stamane sono usciti i dati relativi al 2016 DELL’INDAGINE RADIOMONITOR ed Rtl 102.5 si conferma leader incontrastata con 6.957.000 ascoltatori nel giorno medio, staccando di oltre due milioni le altre emittenti nazionali, tra cui Radio 105 (emittente che fa parte delle radio Mediaset), Radio Deejay (Gruppo Espresso), RDS e Radio Italia.
"Continua il trend positivo che da qualche anno premia il nostro lavoro-dichiara il Presidente Lorenzo Suraci-Rtl 102.5 si conferma la radio degli italiani e il ringraziamento più sentito va ai nostri quasi sette milioni di ascoltatori che si riconoscono nella nostra linea editoriale e nella nostra programmazione musicale". L'indagine RADIOMONITOR relativa al IV trimestre 2016 sottolinea che Rtl 102.5 vanta un trend positivo anche nella crescita dell'ascolto del quarto d'ora medio, consentendogli così di essere l'emittente più appetibile e corteggiata dai pubblicitari.
2.RADIO 105, DOPO MAIONCHI LASCIA ANCHE PARAGONE: “SCADUTO IL CONTRATTO, IL NUOVO EDITORE MEDIASET NON HA MAI CHIAMATO”
Daniele Fiori per www.ilfattoquotidiano.it
Gli appassionati di radio si saranno accorti che da una settimana sono sparite dai microfoni di Radio 105 e della trasmissione ‘Benvenuti nella Giungla‘ le voci dei due conduttori, Gianluigi Paragone e Mara Maionchi. Quello che poteva sembrare un semplice time-out è invece un addio definitivo, nonostante il programma in onda dalle 19 alle 21 avesse riscosso un grande successo di ascolti.
mara maionchi gianluigi paragone ylenia
Secondo alcune indiscrezioni, le motivazioni della rottura sono da ricondurre ai rapporti con il nuovo editore, Radio Mediaset, come conferma Paragone: “Non mi è mai stato concesso un confronto, anche dopo che è scaduto il mio contratto”. Uno dei pochi contatti “fu per impedirci di intervistare Linus sul tema della concentrazione editoriale nelle radio dopo l’arrivo di Mediaset”.
Visto il successo della trasmissione, la sensazione di Paragone è che la freddezza mostrata del nuovo editore nei confronti dei due conduttori sia frutto di una scelta editoriale. ‘Benvenuti nella giungla’, oltre a essere una trasmissione controcorrente era un programma di politica. Maionchi e Paragone non hanno mai nascosto la loro volontà di fuggire dall’omologazione, nonostante i temi trattati. Una scelta voluta e concordata con il precedente editore, Alberto Hazan, e probabilmente anche la chiave dei risultati positivi in termini di ascolti. Da quando però a inizio luglio è subentrata Radio Mediaset, agli occhi del giornalista qualcosa è cambiato.
Le indiscrezioni raccolte dal FattoQuotidiano.it raccontano di un disinteresse che ha portato Paragone a capire di non essere più gradito. Da qui la sua decisione, che ha seguito quella della Maionchi, di lasciare la trasmissione, in cui sono stati immediatamente sostituiti dal trio Ylenia, Gibba e Francesca Barra.
La conferma di essere considerati “scomodi” sarebbe arrivata quando hanno deciso di invitare Pasquale Di Molfetta, alias Linus, per parlare di un tema sollevato dallo stesso conduttore radiofonico: la concentrazione editoriale nelle radio da quando Radio Mediaset ha riunito le partecipazioni in R101, Radio 105 e Virgin Radio. In quell’occasione, come ha confermato lo stesso Paragone, è arrivato lo stop dell’editore.
Ma non è stata questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso, quanto il fatto che non ci sia mai stata una vera discussione sui progetti futuri. Da quando nel secondo semestre del 2015 ‘Benvenuti nella Giungla’ aveva vinto il testa a testa negli ascolti con ‘La Zanzara‘ di Giuseppe Cruciani e David Parenzo, era diventata un punto di riferimento per quella che Paragone ha definito “la tribù che ci seguiva”. Nonostante questo, probabilmente ha prevalso quella che Paragone chiama “volontà di melassa” nell’informazione, cioè l’omologazione. Parlare di politica senza rimanere “nella Giungla” non era però una condizione accettabile per il giornalista che ha così deciso di lasciare.
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Mara Maionchi:
“In merito alle questioni sollevate da Gianluigi Paragone sulla fine del suo rapporto con Radio 105 come conduttore di Benvenuti della Giungla, mi sento di fare chiarezza definitivamente sulle ragioni che hanno allontanato me dalla stessa trasmissione. Come avevo già accennato nel post che ho scritto sul mio Facebook il 9 dicembre 2016, sono uscita dal team perché il lavoro di redazione che sta dietro un programma di attualità è tantissimo: riunioni, letture, aggiornamenti continui sono faticosi per chiunque, figuriamoci per me che non ho più 30 anni. Non ho mai subito alcuna pressione da Radio 105 e non solo perché non è nel loro stile ma soprattutto perché non lo avrei mai tollerato, né nella gestione Hazan né in quella Mediaset.
Per due anni ho macinato contenuti preparandomi a dovere per 5 giorni a settimana: due ore al giorno ogni sera mi hanno vincolato non poco, l’ho fatto con piacere e serietà e quando non ce l’ho fatta più ho detto basta. La Rete non ha voluto dare grandi spiegazioni all’inizio, prima pensando che ci avrei ripensato e dopo per tutelarmi in quanto “vecchia Signora” forse, ma tutti sanno che a me non interessa dipingermi per quello che non sono, quindi ribadisco che sono stata io, in autonomia e prima che scadesse il mio contratto, a scegliere di prendere una pausa dall’attività radiofonica e non rinnovare l’impegno.
Ho condiviso e continuo a condividere alcune delle idee di Gianluigi Paragone su molti dei malcostumi italiani ma io e lui non siamo una coppia né politica, né filosofica ,né professionale.
berlusconi hazan finelco radio
Lo stimo per preparazione ma le sue scelte professionali e le mie sono maturate in altre sedi, come penso lo dimostri il lungo distacco fra la mia scelta di lasciare e la sua (quasi due mesi).
Ringrazio di nuovo chi mi ha dato solo opportunità e nessun obbligo, il mio allora editore Hazan, i miei colleghi tutti, il nostro autore Sergio Bertolini e Gianluigi stesso che, se Dio vuole, fa tutto quello che vuole senza consultarmi prima. Come me, del resto”.
3. ARDUINI E DI CIANCIO, DAL PROGRAMMA DI RADIO CUSANO CHE FA PARLARE L’ITALIA
Non è vero che in Radio non ci sono giovani talenti o fuoriclasse emergenti. Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio ne sono la prova tangibile. In onda ogni mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano, questi due piccoli grandi nuovi geni della radio (31 anni Arduini, 35 anni Di Ciancio) riescono tutti i giorni a stupire, dando spazio a interviste irriverenti, ospiti autorevoli o storie che fanno discutere. E che puntualmente vengono rilanciate nel corso della giornata dai siti, dalle testate e dai giornali più letti d’Italia.
“Non abbiamo un vero e proprio segreto”, raccontano raggiunti da Simone Ercolini, di Radiomercatonews, portale d'informazione interamente dedicato al mondo delle radio. “Il trucco – dice Roberto Arduini – è tenere le orecchie sempre aperte e le antenne sempre dritte. L’Italia, la società in cui viviamo, i politici o i semplici cittadini, hanno tante di quelle cose da dire che basta saperle intercettare per poi riuscire a raccontarle prima degli altri, o almeno provare a farlo in modo diverso”.
Coppia fissa sul lavoro da quattro anni, amici anche fuori dalla radio, in redazione ci vanno insieme perché, svela Andrea Di Ciancio, “Molto spesso le migliori idee vengono quando si è in fila sul grande raccordo anulare, e potersi confrontare subito, poterne parlare immediatamente, è senza dubbio importante”. E poi, precisa Roberto Arduini, “Se due vanno d’accordo, sono amici anche fuori dalla radio, la diretta viene meglio, l’ascoltatore se ne accorge, c’è un’armonia particolare che tutti riescono ad avvertire”.
arduini di ciancio radio cusano campus
Giuseppe Cruciani fu il primo ad accorgersi dei due a livello nazionale: “Mandò in onda a La Zanzara uno stralcio di una nostra inchiesta sullo spaccio di droga al Pigneto, fu una grande soddisfazione, e una bella soddisfazione è stata anche 'prestare materiale' a Barbara D'Urso, che negli ultimi giorni ha trasmesso degli stralci di alcune nostre interviste”, dice Roberto Arduini, che in coro con Andrea Di Ciancio confessa di trovarsi benissimo a Radio Cusano Campus perché, aggiunge, “La libertà che ci concedono il direttore Gianluca Fabi, e l’Università Niccolò Cusano in genere, che attraverso la radio concretizza la terza missione delle università, che dopo didattica e ricerca è quella della divulgazione, è infinita. Possiamo permetterci, nelle tre ore di programma che facciamo dal lunedì al venerdì, di passare dall'intervista a un Ministro alla testimonianza di una escort. E questo non è un aspetto di poco conto. Se abbiamo un'idea, possiamo realizzarla. Lavoriamo nel campus dell’Università, gli studi della radio sono pazzeschi, l’ambiente è eccezionale”.
arduini di ciancio radio cusano campus
Gli ascoltatori sono in costante aumento ed ECG è da un pezzo un punto di riferimento per tutti gli addetti ai lavori: “Cerchiamo di non annoiarci mai. Se noi non ci annoiamo, nemmeno chi ci sente si annoia”, spiega Arduini. E Di Ciancio aggiunge: “Siamo autori e conduttori del programma al tempo stesso, proviamo sempre a fare la domanda giusta, all’ospite giusto, nel momento giusto. Così si riesce a fare notizia. E poi non ci poniamo limiti. Vogliamo raccontare questo Paese a 360°, dalle interviste ai grandi personaggi alle storie particolari e magari un po' torbide che arrivano dalla provincia”.
Di veri e propri modelli Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio non ne hanno, anche se specificano: “Cruciani è il numero uno, ha creato un nuovo modo di fare radio, la Zanzara può piacere e far discutere tutti, dall'accademico intellettuale al ragazzino. E' la dimostrazione di quanto sia vero ciò che ha detto Linus qualche giorno fa, ormai la differenza in radio più che la musica la fa il carisma del conduttore. Per chi va in onda è più impegnativo provare ad emergere, ma allo stesso tempo più affascinante”.
giuseppe cruciani con david parenzo
Dove si vedono tra vent’anni Arduini e Di Ciancio non lo sanno, ma hanno le idee chiare sulla radio: “Noi abbiamo trent’anni, impossibile sapere dove saremo tra venti. Speriamo on air, perché la diretta, con l’adrenalina che si porta dietro, è una specie di droga, un qualcosa di irrinunciabile. E poi Radio Cusano Campus è una realtà giovane ma già importante, che sicuramente continuerà a crescere in futuro. La radio come mezzo di comunicazione non morirà mai. Continuerà a trasformarsi, diventerà sempre più ‘social’, ma è forse l’unico media che può essere considerato immortale”.
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