1. ARBITRO GIOCATORE SINO ALLA FINE. RE GIORGIO APPROFITTA DEGLI AUGURI DI FINE ANNO (E FINE QUIRINALE) PER DIRE CHE COSA BISOGNA FARE E CHE COSA NON BISOGNA FARE 2. NON SI PUÒ FARE A MENO DI NOTARE IL GRADO DI INTROMISSIONE POLITICA NELLA VITA DEL PAESE E DEI PARTITI. INTANTO IL SUO SUCCESSORE E’ PREGATO DI EVITARE UNO SCIOGLIMENTO ANTICIPATO DELLE CAMERE. QUINDI, HA MESSO IN GUARDIA DA UNA SCISSIONE “NEL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA”, CON UN’INTRUSIONE PESANTE NEL PD 3. A QUESTO PUNTO QUASI NON SI CAPISCE PERCHÉ, GIÀ CHE C’ERA, NON ABBIA FATTO FILOTTO INTIMANDO AL RIBELLE RAFFAELE FITTO DI SMETTERLA UNA VOLTA PER TUTTE DI CONTESTARE QUEL SANTUOMO DI SILVIO BERLUSCONI. I PARTITI CHE GLI CHIESERO IN GINOCCHIO UN SECONDO MANDATO A QUASI NOVANT’ANNI, PERÒ, SI MERITANO QUESTO E ALTRO

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Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. AVVISI AI NAVIGATI

NAPOLITANO 
RENZI  
NAPOLITANO RENZI

Arbitro giocatore sino alla fine. Re Giorgio approfitta degli auguri di fine anno ai rappresentanti delle istituzioni per dire che cosa bisogna fare e che cosa non bisogna fare. Bisogna approvare il prima possibile la riforma elettorale e quella del Senato, evitando il ricorso a tattiche ostruzionistiche in Parlamento. Non bisogna neanche parlare di elezioni anticipate, evocare scissioni nel Pd e (rivolto ai sindacati) non bisogna provare a frenare l’opera riformatrice del governo.

 

NAPOLITANO RENZINAPOLITANO RENZI

Come si vede, un vistoso spot al governo, ma anche uno stop alle elucubrazioni sulle urne anticipate che sono una tentazione sempre presente nei piani di Renzie. Re Giorgio su questo ha voluto lasciare un’eredità precisa anche al suo successore, nella speranza appunto che non si faccia tentare da uno scioglimento anticipato delle Camere. Era tutto nei diritti di Bella Napoli, ma non si può fare a meno di notare il grado di intromissione politica nella vita del Paese e dei partiti. Non si sa a quale titolo, il capo dello Stato ha messo in guardia da una scissione “nel partito di maggioranza relativa”, con un’intrusione pesante nel dibattito interno al Pd. E a questo punto quasi non si capisce perché, già che c’era, non abbia intimato a Raffaele Fitto di smetterla di contestare Silvio Berlusconi. I partiti che gli chiesero in ginocchio un secondo mandato a quasi novant’anni, però, si meritano questo e altro.

 

 

2. SILENZIO, PARLA RE GIORGIO

piercarlo padoan e consortepiercarlo padoan e consorte

I giornaloni danno ampio spazio al discorso del re. Per il Corriere, “Napolitano blinda riforme e stabilità: dannose le voci di scissioni e voto. ‘Superare il bicameralismo non è un tic da irrefrenabili rottamatori’. Il presidente si rivolge anche ai sindacati: rispettino le scelte, ma serve dialogo” (p. 10). Lettura simile su Repubblica (“La road map di Napolitano. ‘Resto fino a metà gennaio’. E blinda riforme e governo”), che poi spiega così i piani di Renzi: “La corsa del premier sulla legge elettorale. ‘Sì entro il 23 del prossimo mese, poi il Colle” (p. 10). Per la Stampa, assist del Colle a Renzi: “Napolitano chiede stabilità e fa da scudo al governo”, mentre il premier “punta al difficile tris: Italicum, Jobs Act e Costituzione, prima del voto per il Quirinale” (p. 4).

 

Interpretazione  originale sul Giornale, che tira in ballo il patto del Nazareno: “Il testamento di Napolitano. Blinda il patto Renzi-Berlusconi, maledice i tentativi scissionisti in Pd e Forza Italia, critica sindacati, Grillo e Lega: niente elezioni anticipate, avanti con questo governo” (p. 1). Poi, dentro, insiste: “Berlusconi trova una sponda nei richiami del Quirinale” (p. 4).

 

Il Messaggero accende un faro sul ministro Padoan: “Giochi di successione nel Palazzo. ‘Che significa l’elogio di Padoan?” (p. 2). E il Cetriolo Quotidiano lo sbatte addirittura in prima pagina: “Derby Padoan-Severino. Re Giorgio loda il ministro, B. e Curia vogliono l’avvocatessa”.

Paola Severino Paola Severino

 

 

3. CAINANO RELOADED

Berlusconi va a mangiare la pizza al Colosseo con i suoi senatori e prova a rassicurare le truppe. “E a cena Berlusconi promette la ricandidatura ai suoi senatori. ‘Tranquilli, faccio io le liste” (Corriere, p. 11). E’ proprio quello che spaventa molti deputati azzurri. Per la Stampa, “Berlusconi non si fida delle mosse di Renzi. E i suoi: rompi il Patto” (p. 6).

 

Intanto si consuma il piccolo dramma verdiniano, almeno secondo Repubblica: “Forza Italia, l’addio di Verdini. ‘Caro Silvio, così non si va avanti’. Lo scontro con il cerchio magico. Il ‘plenipotenziario’ per le riforme lascia a fine anno la guida dell’organizzazione. Partito nel caos anche sul tesseramento: gli iscritti crollano da 400 a 60mila” (p. 16).  

silvio berlusconi (9)silvio berlusconi (9)

 

 

4. UN, DUE, TRE, GRILLINO

Altra defezione in casa Cinque Stelle. “M5S, anche Currò dice addio. E sono 23. L’annuncio in Aula e il voto a favore del governo. Gli insulti dei suoi ‘colleghi’, gli applausi del premier” (Corriere, p. 13). Su Repubblica: “M5S, via un altro deputato. Currò: ‘Sto con il governo’. L’ira dei grillini: ‘Verme’. L’annuncio in aula: ‘Abbiamo solo giocato a distruggere’. Renzi: ‘Compresa la mia apertura’. Altri venti pronti a lasciare” (p. 14).

 

I pronostici sui prossimi addii tengono banco anche sulla Stampa, che prevede: “Dopo il ‘dissidente zero’ altri sedici grillini verso l’addio. Dal Colle all’Italicum si aprono nuovi scenari” (p. 5). E non a caso il Messaggero riferisce “Il timore di Berlusconi per l’asse Pd-ex Cinquestelle” (p. 3)

 

 

5. L’ITALIETTA DEI MARÒ

L’Italia continua a prendere botte dall’India, ma ogni tanto freme tutta d’orgoglio. “Marò, dall’India uno schiaffo all’Italia. Niente licenza di Natale per Girone. Il governo: Latorre non tornerà a Delhi. Mogherini: impegno della Ue. Giorgio Napolitano: ‘Molto contrariato, sarò in stretto contatto con il governo”. Il retroscena del Corriere punta il dito sui nostri spioni: “La ‘sorpresa’ di Esteri e Difesa e le attese alimentate dai servizi. Qualcosa non ha funzionato nei contatti gestiti dalla nostra intelligence” (p. 9).  Repubblica: “Marò, scontro con l’India. Pinotti: ‘Latorre resta, deve operarsi in Italia. La Corte suprema di New Delhi aveva respinto le richieste degli avvocati: cure e una licenza in Italia per i fucilieri” (p. 9).

DENIS VERDINI NEL  E OGGI DENIS VERDINI NEL E OGGI

 

Critica la Stampa: “L’Italia non ha mai attivato l’arbitrato sui due marò. Il governo confidava in un’azione politica. E ora dipende in tutto dall’India. La Corte suprema boccia le richieste dei fucilieri. Pinotti: Latorre resti qui” (p. 12).

 

 

6. VOGLIA DI “GRANDI EVENTI”

Non paghi di Expo e Mose, in Italia vogliamo altri cantieri sui quali illustrarci. Corriere: “Roma olimpica criticata da Londra. Elogi dal comitato internazionale. Il Guardian e il Telegraph agitano lo spettro della mafia. Cantone: non sia un alibi. Il presidente del Cio: candidatura solida, a Roma già un’edizione memorabile” (p. 21). In festa il Messaggero di Calta-mattone: “Olimpiadi, il Cio: Roma candidata forte. La benedizione di Bach, capo del Comitato, per il Giochi 2024. ‘Italia grande nazione olimpica, memorabile l’edizione del 1960’. Renzi insiste: c’è chi vuole un Paese rannicchiato, non è così. Cantone: la corruzione non può essere un alibi per rinunciare” (p. 7). Per il 2024 sarà completata la metro C?

Salvatore Girone Massimiliano LatorreSalvatore Girone Massimiliano Latorre

 

Gioca contro il Cetriolo Quotidiano: “Altro che Olimpiadi, a Roma c’è l’incompiuta da 260 milioni. La ‘città dello sport’ di Calatrava, fuori città, è il tempio dello spreco. La vela è abbandonata: 400 milioni per finirla sono introvabili. Ieri in Comune nessuna decisione sul nuovo stadio dei giallorossi” (p. 7).   

 

 

ROBERTA PINOTTI ROBERTA PINOTTI

7. MARCIO SU ROMA

Nell’inchiesta su Mafia Capitale non poteva mancare un colosso dai bilanci malati come l’Atac: “Le mani del clan sui bus. ‘Gli appalti Atac decisi dall’uomo della cupola’. Mafia Capitale, nelle carte gli affari del gruppo Carminati con l’azienda. Un manager: ‘Mancini partecipava alle riunioni a nome di Alemanno’. Al consorzio di cui fa parte la coop di Buzzi una gara da 95 milioni di euro in tre anni. Il Cecato: ‘Per quei lavori ci hanno chiesto in cambio l’uno per cento” (Repubblica, p. 20). Il Giornale si diverte con quel che resta del Pd capitolino: “I maneggi di Buzzi con i consiglieri Pd: ‘Vengono loro da me’. Nelle intercettazioni della Procura il ras parla degli scambi con il capogruppo in Campidoglio. Carminati verso il 41 bis” (p. 6).

raffaele cantoneraffaele cantone

 

 

8. GRANDI GRUPPI IN BOLLETTA

Come un italiano qualsiasi, l’Ilva non paga la bolletta dell’energia. E arriva l’avvertimento: “L’Eni all’Ilva: paghi o gas sospeso. Dal 29 dicembre blocco della fornitura. La mancata garanzia fideiussoria di 250 milioni. Da ottobre lo stabilimento di Taranto riceve gas ‘in regime di emergenza’” (Corriere, p. 35)

SALVATORE BUZZISALVATORE BUZZI