golino scamarcio

MANI RUBATE ALL’AGRICOLTURA - RICCARDO SCAMARCIO: “SONO UNO ZAPPATORE, PRODUCO OLIO E VINO. PERCHÉ È FINITA CON VALERIA GOLINO? QUALUNQUE COSA DICA NON PUÒ ESSERE ATTINENTE CON LA STORIA D'AMORE CHE ABBIAMO AVUTO. IN UN’INTERVISTA, UN RAPPORTO LUNGO OLTRE DIECI ANNI SI PUÒ SOLO RIDURRE, MINIMIZZARE”

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Candida Morvillo per il “Corriere della Sera”

 

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«Io non voglio parlare di cinema. Voglio parlare di politica perché i politici mi hanno rubato il mestiere. Fanno gli attori, hanno occupato i palinsesti e così distraggono la gente per svendere le aziende pubbliche, affamando i salari».

 

Riccardo Scamarcio, anche lei populista?

«Io sono anarchico dentro. Contesto le regole, contesto lo Stato. Ma se, come ora, lo Stato è crollato, io che attacco? Ora, paradossalmente, sono un anarchico in cerca di Stato».

 

riccardo scamarcio  riccardo scamarcio

Se avete presente Scamarcio nelle rare interviste tv - buongiorno timidezza e risposte a monosillabi - vi siete persi Scamarcio nella sua essenza. Una valanga di parole e lui che richiama per un' aggiunta sull'«ennesimo schiaffo che stanno dando agli italiani». Biografia sintetica: 37 anni, di Andria, Puglia, è esploso con Tre metri sopra il cielo . Anno 2004, ragazzine che svengono per lui, lui che rifugge i ruoli da belloccio.

 

Fa Romanzo Criminale di Michele Placido, Le mine vaganti di Ferzan Ozpetek, i registi internazionali lo notano, lo vogliono. Abel Ferrara, Costa-Gavras, Woody Allen... In mezzo, dodici anni d' amore con Valeria Golino, le affissioni di nozze, il matrimonio che salta, un gossip infinito al quale lui contribuisce con zero dichiarazioni. Ora, nelle sale, è il camorrista antagonista di Keanu Reeves in John Wick 2 .

 

valeria golinovaleria golino

Sul cellulare, ha il video di presentazione che inviò al regista Chad Stahelski. Si vede lui fra gli ulivi che spiega che fa l' olio buono e promette due bottiglie se lo chiama per il provino.

 

Non temeva che Stahelski pensasse «il solito italiano»?

«Chad ha capito che faccio le due cose che più volevo nella vita: il contadino e l' attore. Sono zappattore. Produco olio e vino biologici. Lavorando nella natura, mi riapproprio del rapporto col tempo: in campagna, se piove, aspetti che spiova. E migliori imparando dagli errori. Il primo olio è un' emozione, il secondo, il terzo di più».

 

E l'emozione di una prima con Keanu Reeves a Los Angeles?

valeria golino e riccardo scamarciovaleria golino e riccardo scamarcio

«Se ci tiene, le dico che è stato bello, ma lì le prime le fanno nei multiplex, è come stare al supermercato. Io amo il cinema italiano, ma questo Stato l' ha distrutto. Eravamo i primi produttori europei e oggi i nostri film coprono solo il 18 per cento del mercato. Per fare film d' azione e in costume sono costretto a espatriare».

 

Ora è in Irlanda, per una serie in costume.

«E tutto quello che voglio dire è che qui piove e fa freddo e io vorrei poter scegliere di lavorare a Roma che è bellissima, in Puglia, dove sto benissimo. Viaggio tanto, ma non c' è un Paese dove si sente la stessa armonia. Però, da noi, hanno ucciso la cultura e senza cultura non ci può essere un' economia giusta. Abbiamo avuti ministri che dicevano che con la Cultura non si mangia».

 

Lo disse Giulio Tremonti.

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«Uno che, finalmente, inizia a riconoscere che l' euro è insostenibile. Io voglio ministro dell'Economia Antonino Galloni, Alberto Bagnai, Giulio Sapelli».

 

Tutti economisti antieuro o euroscettici.

«Sembra che in Europa siamo gli unici che devono rispettare le regole. La Germania viola la raccomandazioni sul surplus commerciale, la Francia le regole di bilancio...».

 

Lei vota Beppe Grillo?

«Ho votato Bertinotti, poi Pd e no al referendum. Ora, il primo che presenta la nazionalizzazione delle banche in crisi e investe sulla cultura becca il mio voto. Ma i 5 stelle non nominano mai la parola cultura».

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Nel 2012, mentre Pier Luigi Bersani correva per le primarie Pd, lei si è presentato - inatteso - al Nazareno. Per dirgli cosa?

«Che il "ce lo chiede l' Europa" non aveva senso, che doveva battere i pugni sul tavolo dell' Ue e minacciare di andarsene».

 

Quanto ci ha pensato prima di presentarsi?

«Passavo di lì, ho visto la sede del Pd e sono entrato».

 

E Bersani?

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«M' ha dato una pacca sulla spalla. Ha detto "sì, vabbè, ciao"».

 

Ho letto che lei era ribelle già a scuola, che cacciò il preside da un assemblea.

«Ero impetuoso. Non potevo andare d' accordo con un luogo di disciplina».

 

Se non avesse fatto l'attore?

«A 15 anni ho scoperto il teatro, dove potevo confrontarmi col pericolo che cercavo e provare un' adrenalina più forte di quella sperimentata marinando la scuola, facendomi le canne, rubando la macchina di mio padre».

 

RICCARDO SCAMARCIO CON UNA AMICARICCARDO SCAMARCIO CON UNA AMICA

Dove voleva andare con la macchina di suo padre?

«Avevo dodici anni. È stato un attimo, ho pensato che a guidare non ci voleva niente. L' ho sfracellata contro un muro. Dal senso di colpa m' è venuta la febbre a 40».

 

Suo padre provò a farla lavorare con lui. Rappresentante di carne, sveglia all' alba.

«Poi, scoprii l'esistenza del Centro sperimentale di cinematografia, il che mi sembrò legittimare le mie aspirazioni. Pur di partire, presi il diploma di ragioneria quattro anni in uno. Arrivai a Roma che volevo diventare il più bravo di tutti».

 

E, oggi, come misura se è il più bravo?

«Oggi, io salto».

 

Sarebbe?

«Devi conoscere la tecnica per poterla tradire e trascendere. Bisogna sentire lo slancio, chiudere gli occhi e saltare».

 

È come bussare alla porta di Bersani.

«Il compito di noi artisti è rimettere l' essere umano in connessione al bambino. I calcoli sono per i politici che dovrebbero lavorare per il Paese, ma i nostri fanno solo i propri interessi. Hanno privatizzato Telecom, l' Alitalia e il 45 per cento dell' Enav che gestisce il nostro spazio aereo...».

 

riccardo scamarcioriccardo scamarcio

Se passa sotto Palazzo Chigi, che va a dire a Gentiloni?

«Di fregarsene dei parametri Ue, dei correttivi che ci chiedono come se non fossimo devastati da recessione e terremoti. E di fare qualcosa per la disoccupazione giovanile».

 

Riesce a immaginarsi padre, in questo Paese, e con il suo pessimismo?

«Il mio pessimismo è meno tragico del vostro ottimismo, ha detto qualcuno. È ora di ridare dignità agli italiani, far funzionare welfare, ospedali, scuole. E vorrei un' amnistia ideale. Mi sconvolge il ricatto, per cui, se uno ha potere, va demolito».

 

A chi pensa? A Matteo Renzi? Luca Lotti? Virginia Raggi?

LAURA CHIATTI - RICCARDO SCAMARCIOLAURA CHIATTI - RICCARDO SCAMARCIO

«A tutti loro. Tangentopoli ha buttato giù una classe politica e non ha insegnato nulla. Il risultato è che mio padre, a 63 anni, ancora lavora, si sveglia alle cinque del mattino e gli rinviano la pensione».

 

Essendo anche produttore, pensa mai a un film politico?

«Sì, ma è politico anche ricordare che noi italiani siamo umanità ed empatia. Qualità che resistono, anche se la crisi e l' uso sbagliato delle tecnologie ci spingono a essere giudicanti, fanno crescere il livore, la frustrazione».

 

Anche lei è arrabbiato.

«La mia non è rabbia. È un contributo, un fiato. Io sono corso ai ripari, lavoro fuori. Mi hanno globalizzato il Paese e io ho globalizzato me stesso».

 

selfie del leghista buonanno con scamarcioselfie del leghista buonanno con scamarcio

All' inizio, aveva problemi con l' accento pugliese, ora recita in inglese, francese...

«Io troverò sempre lavoro. Ma statemi dietro un mese e vedete che vita faccio. Sono sempre in aeroporto, sempre con una valigia in mano, non ho una casa, sono uno zingaro».

 

Perché è finita con Valeria Golino?

«Qualunque cosa io dica non può essere davvero attinente con la storia d' amore che abbiamo avuto. In un' intervista, un rapporto lungo oltre dieci anni si può solo ridurre, minimizzare. Non basterebbe un giornale per esporre quella relazione, che è il mio sangue, è il mio amore. Non posso rispondere, perché ogni storia che dura tanto si basa sull' amore vero, che non ha condizioni, non è programmato. Se t' innamori di una persona, t' innamori di quella persona, sfuggi a qualunque ragionamento».

 

Perché tanto pudore a raccontare di sé?

fazio e scamarciofazio e scamarcio

«Da attore, ho bisogno di maschere per esprimermi. Il ciak è il momento in cui mi è consentito di liberare ciò che ho dentro. Invece, trovo terribilmente violenti i social perché tutti vi espongono se stessi e i loro affetti».

 

Sergio Rubini l' ha definita «un giovane-vecchio». Si riconosce?

«Ormai, mi sento vecchio e basta. O un vecchio non tanto più giovane».

 

Scamarcio richiama due giorni dopo. Ha in mente un titolo: «Privatizzare il 15 per cento della Cassa Depositi e Prestiti, e per soli cinque miliardi, è un errore». Confessa che si è presentato pure alla Cassa Depositi e Prestiti, a Roma.

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«Ho chiesto dell' ad del fondo strategico investimenti. L' usciere mi fa: "A' Scama' tu sì che hai capito ndo' stanno i sordi". Avevo un progetto per rilanciare il cinema: finanziare la riapertura delle vecchie sale cittadine imponendo il 50 per cento di film italiani, e affidandole a giovani. Ma il responsabile del fondo sta nella sede di Milano. Ora, pare stiano facendo qualcosa del genere, ma se non lo fanno, io da quello a Milano ci vado».